IL CONTRIBUTO DELL'ARTE ALL'IMPRESA

Qualifiche dell'autore: 
artista, responsabile Progetti formativi di Robur, Bergamo

Se Bergamo oggi è emblema dell’incontro fra arte, cultura, scienza, impresa e rispetto per l’ambiente è anche grazie a Robur

Non solo perché dal 1956 ha inventato prodotti innovativi (come le pompe di calore GAHP, che producono, in modo contemporaneo o alternato, energia termica e frigorifera con efficienze in riscaldamento superiori al 150 per cento), ma anche perché, con il contributo di un’artista come lei, si è trasformata da un’azienda del settore metalmeccanico a un luogo così ricco di luce, di colore e di vita da essere visitata da gruppi di studio universitari come esempio di valorizzazione del capitale intellettuale.

Dopo il 2000, Robur ha sviluppato una tecnologia che in assoluto è la più innovativa nel campo del riscaldamento e della climatizzazione. I nostri prodotti, nati da un brevetto di Albert Einstein, non inquinano e sono ecologici perché usano metano ed energie rinnovabili.

Riscaldando con una GAHP Robur, ogni anno si evita l’emissione di una quantità di anidride carbonica pari a quanto viene assorbito da 599 alberi.

I nostri collaboratori hanno potuto realizzare prodotti altamente innovativi grazie ad un ambiente di lavoro stimolante che, attraverso forme e manifestazioni d’arte e di cultura, ha favorito la formazione e lo sviluppo delle competenze.

La consapevolezza del contributo dell’arte all’impresa è nata a posteriori e si è rivelata una scoperta molto illuminante e orientativa. Infatti, se i talenti di una persona sono attivi e coinvolti nel processo aziendale anche attraverso la fruizione dell’arte, il vortice positivo che si genera permette la realizzazione di una realtà economica industriale in continua evoluzione nell’innovazione e nell’implementazione di servizi all’avanguardia.

Oltre alle parole di scrittori, scienziati, uomini e donne che hanno dato un contributo alla civiltà, noi oggi vediamo sulle pareti dell’azienda le sue bellissime tele, alcune di ritorno dalle esposizioni in Italia e in altri paesi (dagli USA al Giappone alla vicina Svizzera). Questo perché, come “nel rinascimento era l’ambiente a creare la qualità della vita”, suggeriva il presidente Benito Guerra in un’intervista al nostro giornale (n. 12), così oggi “l’ambiente deve essere di stimolo a pensieri costruttivi ed evolutivi, l’ambiente stesso riflette e fa emergere le qualità positive delle persone che ci vivono”. Ma in che modo il suo intervento di artista ha influito sulla trasformazione dell’azienda?

La storia incominciò nel 1976, quando il presidente di Robur intuì che occorreva curare l’aspetto estetico degli uffici e della fabbrica e m’invitò a valutare possibili soluzioni. Quando entrai in azienda per la prima volta, scoprii che vi era poca attenzione alla pulizia e all’ordine, e questo era dovuto non alla cattiva volontà ma alla consuetudine di focalizzare il lavoro sulle attrezzature e sugli utensili. Intervenni dapprima pulendo e riordinando oggetti e documenti, cercando sempre soluzioni semplici e utili in modo tale che fossero curati aspetti secondari per un’azienda metalmeccanica, creando ambienti piacevoli allo sguardo.

Mettere grandi poster alle pareti divisorie della fabbrica, collocare piante verdi negli uffici e in produzione, riordinare documenti in raccoglitori colorati e porre attenzione al linguaggio scritto e parlato furono le principali iniziative. In poco tempo le comunicazioni e la stesura dei progetti iniziarono a essere corredati da brevi citazioni coerenti e da immagini colorate. Compresi allora che anche le mie opere artistiche avrebbero potute essere apprezzate e favorevolmente accolte in azienda.

I collaboratori parteciparono positivamente all’iniziativa di scegliere immagini e poster da inserire negli uffici e, in generale, di valorizzare tutto ciò che poteva essere utile per il benessere aziendale. Fu un’operazione vantaggiosa per due motivi: innanzitutto per comprendere il senso estetico di ciascun collaboratore e, successivamente, per iniziare un processo di crescita e miglioramento.

Si avviò un percorso di formazione importante durante il quale diedi sostegno creativo a molte attività, fra le quali curare il linguaggio di una presentazione, scrivere una lettera con stile, aggiungere un titolo e una bella immagine a un progetto, prestare cura all’abbigliamento in occasione di eventi.

Successivamente, nacquero diversi gruppi come, per esempio, il Gruppo ambiente e i Circoli di qualità, all’interno dei quali si animò una particolare attenzione alla presentazione dei progetti di miglioramento agli organi direzionali. Questo nuovo orientamento fece accrescere la sensibilità per il colore, la forma e il gusto per il bello e generò un circolo virtuoso di entusiasmo.

L’esperimento dei Circoli di qualità ebbe successo non perché qualcuno ritenesse di saperne di più di altri, bensì perché ciascun collaboratore si sentiva nella stessa misura al servizio di un progetto in cui l’azienda puntava a fare la differenza.

Questa straordinaria esperienza aziendale mette in chiara evidenza che la condivisione e la formazione, attraverso la coltivazione a trecentosessanta gradi di tutte le dimensioni culturali, accompagnano lo sviluppo sia professionale sia umano della comunità aziendale e fanno nascere un senso di partecipazione intensa ai progetti, ai prodotti e ai servizi dell’azienda.

Nel 1981, Bruno Munari ci fece scoprire quanto fosse importante che ogni segno avesse un senso. A quel punto, s’iniziò a notare un cambiamento nel lavoro di quanti erano maggiormente coinvolti nel processo di comunicazione dell’immagine aziendale. Nacque l’interesse verso la bella espressione, la cura per l’ambiente e la disposizione dei mobili e degli oggetti secondo un senso estetico.

Simultaneamente, emergevano le qualità dei leader e io incominciai a pensare che il mio lavoro artistico potesse dare un grande contributo insieme a quello di tutti per far evolvere il processo formativo che avevo implementato in azienda.

Ad esempio, per divulgare un messaggio alla comunità aziendale, ogni mese disegnavo ed esponevo un poster che rappresentava figurativamente la riflessione dedicata a quel periodo.

Gradualmente, la formazione comunicata in forma artistica aveva contagiato creativamente anche chi ne sembrava più distante.

Tuttora l’azienda Robur interagisce con i mondi dell’arte e della cultura, traendo da essi infiniti spunti per dare sempre ad ogni nuovo obbiettivo un valore aggiunto. L’arte nasce da una continua elaborazione della realtà e dei suoi processi, non può quindi non essere coinvolta nel mondo del lavoro.