I MURI RACCONTANO

Qualifiche dell'autore: 
presidente di Graphic Report S.n.c., Conselve (PD)

All’ultima edizione della Viscom Italia, una delle più importanti fiere europee della comunicazione visiva (Milano, 21-23 ottobre 2010), il pubblico ha potuto seguire, passo dopo passo, la preparazione di un affresco digitale Tattoowall®, dalla post-stampa all’applicazione con giunzioni, su una superficie molto grezza e particolare. I visitatori hanno potuto ammirare una decorazione spettacolare e non a caso lo slogan del vostro laboratorio dimostrativo era: “I muri parleranno”. 

Le pareti di un palazzo, di una casa, di un hotel o di un locale diventano pagine su cui si scrive, attraverso le immagini, la comunicazione dei proprietari o di chi commissiona alla vostra azienda un murales digitale. Leonardo da Vinci diceva che la pittura è scrittura dell’esperienza…

È sempre stato così: attraverso le immagini, ciascuno racconta ciò che lo ha impressionato ed emozionato. Se nel Rinascimento si dipingevano sulle pareti le avventure dei guerrieri nelle grandi battaglie, oggi sono tante le cose da raccontare, episodi che fanno parte della vita quotidiana, ma anche immagini che vediamo sui giornali o alla televisione e non riusciamo a memorizzare. È questa la vera difficoltà, sembra che le cose ci passino davanti e che nulla resti, nulla si scriva. Anche per questo, c’impegniamo molto nella dimostrazione delle innumerevoli possibilità che offre il nostro prodotto, e poi siamo pronti a sfidare noi stessi nel realizzarle attraverso le competenze tecnologiche a nostra disposizione.

Negli articoli usciti nei numeri precedenti della rivista, abbiamo parlato in particolare delle applicazioni di Tattoowall® nel recupero di antichi affreschi perduti e dell’esigenza d’inventare l’iconografia del terzo millennio grazie a questa tecnica rivoluzionaria. Ma può fare qualche esempio di vostre realizzazioni nelle case private?

Un lavoro che ricordo con piacere è quello realizzato per un ragazzo che ha ricoperto la parete di una stanza, peraltro di piccole dimensioni, con un’immagine tratta da un suo viaggio in Africa: un episodio in cui ha rischiato la vita, perché la sua moto si era insabbiata. Ebbene, questo momento si è trasformato in una foto ritoccata per conferirle un po’ di nebulosità e quasi un alone di magia, che oggi riveste la parete di fronte all’ingresso della piccola stanza, in modo che l’ospite, appena entra, si trova di fronte l’immagine con la moto in lontananza in posizione centrale. L’idea mi è molto piaciuta perché non si trattava di una foto banale, ma conteneva l’articolazione di un racconto. Questa è la vera differenza: il racconto di vita, di un’esperienza, di un’emozione perché, in definitiva, quello che si cerca di esprimere è un’emozione.

In effetti, l’ospite è quasi invitato a entrare egli stesso in quell’avventura, come avviene quando guardiamo gli affreschi del Rinascimento, nonostante siano trascorsi tanti secoli …

Un caso che ci riporta all’antichità è quello della costruzione di una grande villa padronale a Belgrado, ad opera di un pool di architetti, che ha coinvolto la nostra azienda. Un progetto ricercato, con stucchi realizzati in opera, un grande salone e tutti gli elementi tipici dello sfarzo d’altri tempi. Agli architetti, tra cui un italiano che si occupava della progettazione d’interni, era destinata la dependance, nella quale era stato allestito lo studio. Era molto interessante questo accostamento di un metodo di lavoro di epoca rinascimentale alle più moderne tecnologie. Oggi, troppo spesso, si dà spazio all’improvvisazione che porta a scegliere i complementi d’arredo in maniera superficiale, pensando già all’eventuale sostituzione. L’approccio è molto differente: la realizzazione di una pittura su muro rimarrà sempre a testimonianza della stanza che la ospita e sarà, tra l’altro, la base per lo sviluppo di una tematica che connoterà tanto gli ambienti di una casa quanto i proprietari.

Commissionare un’immagine alla vostra azienda sotto la direzione di un architetto che coordina la costruzione dell’immagine complessiva dell’edificio è come definire un testo che si potrà leggere nei secoli…

Accade proprio questo. Infatti, il progetto viene seguito da un architetto che, per formazione, non banalizza la sensazione che capta dal suo cliente, bensì la trasforma in “un’opera d’arte”, la traduce in quello che sarà il lavoro finito e che ne è la massima espressione. 

Dobbiamo ritrovare il tempo di pensare a quello che sarà una stanza, quale sarà il contesto e quello che vorremmo esprimesse agli ospiti che ci entreranno.

Le immagini sono la base per la comunicazione con gli amici, i clienti e quanti entreranno in quella villa…

Molti clienti privati ci commissionano decorazioni che li rimandano a sensazioni intense o momenti significativi della loro vita. Nei luoghi d’incontro, invece, si tende a utilizzare maggiormente immagini che provochino un’emozione nelle persone che li frequentano. Nelle case moderne, oltre alle immagini, spesso si utilizzano giochi di colore, sfumature, particolari tratti dalla natura o espressioni di un progetto che “descrivono” un pensiero. Le applicazioni sono tante quante sono le idee di chi ci commissiona un murales, pertanto, infinite.