COLLABORIAMO AL SECONDO RINASCIMENTO DELL’EMILIA

Qualifiche dell'autore: 
presidente Assemblea Legislativa, Regione Emilia Romagna

Il titolo questo incontro, Restituire l’Emilia in qualità, rappresenta molto bene il lavoro che stiamo facendo e lo spirito con cui il dramma del terremoto è stato vissuto: uno spirito generato dalla capacità di affrontare le avversità della vita, di superarle e di uscirne rinforzati. L’Emilia, nonostante il dramma subito, non si è raccontata come luogo di autocompatimento e di commiserazione, perché ha sempre prevalso, allo strazio, la voglia di esserci e di ripartire. 

Questo non significa non pretendere e non chiedere ciò che ci spetta, sia come cittadini sia come enti locali, allo Stato centrale. Parlando con tanti cittadini e imprenditori, partecipando alle tantissime inaugurazioni in questi ultimi mesi, provo un’intima sensazione di rinascita, che alimenta il proseguimento in questo incredibile, e spesso faticoso, percorso a ostacoli che può permetterci di consegnare un futuro distretto del terzo millennio, un distretto all’avanguardia in Europa e nel mondo per qualità economica e qualità della vita. Voglio chiamarlo, riagganciandomi alla filosofia e allo spirito di chi ci ospita, secondo rinascimento, un rinascimento incarnato dai cittadini che vogliono ritornare nella propria casa e nella propria vita, dagli imprenditori e dalle imprenditrici, dai lavoratori e dalle lavoratrici che hanno resistito e rilanciato, immediatamente subito dopo il sisma e spesso in condizioni impossibili. 

Anche in ambito pubblico si è lavorato con lo stesso impegno, con la volontà di dare le migliori risposte possibili ai cittadini e alle imprese. È prevalso un profondo spirito di collaborazione fra pubblico e privato (fra cittadini, istituzioni, associazioni di categoria, sindacati, ordini professionali), che non vuol dire andare d’accordo e non avere idee diverse o non litigare, ma stare sul pezzo. 

Oggi la ricostruzione entra in una fase decisiva e avrebbe bisogno di un surplus di proiezione futura. La concretezza della ricostruzione dev’essere contagiata dall’immaginazione di che cosa potrà essere questo territorio, perché tutti abbiamo vissuto una situazione straordinaria, purtroppo straordinariamente negativa, ma abbiamo anche imparato che da questa tragedia si possono cogliere insegnamenti che dovranno ripercuotersi in ogni ambito d’intervento. Però per farlo bisogna continuare con la stessa forza e soprattutto con lo stesso spirito di collaborazione.

*** L'articolo di Palma Costi è tratto dall'intervento al tavolo di lavoro Restituire l'Emilia in qualità, (Villa Cavazza, Bomporto, 25 ottobre 2013), organizzato da ANCE Modena, Ardea Progetti e Sistemi, Confcommercio Imprese per l’Italia Regione Emilia Romagna, “La città del secondo rinascimento”.