OCCORRONO RISPOSTE URGENTI PER IL SETTORE ALBERGHIERO

Qualifiche dell'autore: 
direttrice dell’Hotel Zoello, Settecani (MO)

Qual è la difficoltà che sta incontrando in questo momento il settore alberghiero e cosa propone per affrontarla?

La difficoltà principale è il sovraccarico di tasse e imposte. Nonostante i cali di fatturato, le spese di gestione sono fisse e gravate da altre voci di spesa assurde, come i singoli abbonamenti RAI per i numerosi televisori dell’albergo. Le camere di un albergo raramente sono tutte piene. Nel nostro, mediamente, si riempiono 15, 20 camere al giorno su 60. Allora, il fisco dovrebbe valutare le presenze negli alberghi e calcolare il dovuto creando scaglioni di tassazione differenziati. Un’altra tassa calcolata in modo assolutamente assurdo è quella sui rifiuti, perché si paga in base alla superficie, mentre i rifiuti prodotti da una persona che occupa una stanza d’albergo sono veramente minimi. A questo aggiungiamo la SIAE, che esige i diritti sulla filodiffusione, le trasmissioni televisive e persino le musiche dei centralini telefonici.

Tutto questo si paga anche se c’è la crisi, che determina non solo un calo delle presenze, ma anche i pagamenti ritardati o mancati del conto da parte di molti clienti. Alcuni pagano a 120, 180 giorni, mentre le spese rimangono invariate anche nelle scadenze. Per non parlare dell’eventualità in cui, come ci è accaduto l’anno scorso, un cliente importante, un’azienda, fallì senza avere saldato una cifra notevole. Nonostante questo, per le nostre leggi la cifra dovuta, anche se non incassata, andò a reddito e dovemmo pagare tasse e anticipi. Questo fenomeno è diventato tanto più grave da quando c’è la non perseguibilità del reo per l’esiguità del reato, come avviene per singole persone che non pagano il conto dell’albergo. Andando avanti di questo passo, presto saremo in ginocchio, anche in mancanza di liquidità di cassa. Per questo spero almeno che venga accettata la proposta di stornare dal reddito tassabile le cifre non pagate dalla clientela, quindi di pagare le tasse non in base al fatturato, ma all’incasso effettivo.