LA NAVIGAZIONE INTELLETTUALE

Qualifiche dell'autore: 
titolare della Compagnia di navigazione fluviale Motonavi Andes Negrini

Intervista di Anna Spadafora

Lei ha incominciato a navigare fin da giovanissimo?

 

Già a diciassette anni, ho incominciato a lavorare con mio padre, che si occupava di navigazione commerciale e turismo fluviale. Siamo stati i primi in Italia settentrionale, nel 1968, con la ristrutturazione di un vecchio rimorchiatore, che abbiamo ribattezzato “Andrea Mantegna”, un nome che era tutto un programma e un auspicio per la nostra proposta mantovana e che ha avuto una discreta fortuna, incentivandoci poi nel 1973 a impostare alla nave cantiere di Cremona un’altra motonave, la prima nave della nostra compagnia. Dal 1973 c’è sempre stato un aumento del turismo fluviale sul Mincio e sul Po e attualmente si contano circa 60.000 presenze annue, fra studenti, adulti, associazioni, circoli e altri gruppi, alla ricerca di arte, natura e gastronomia legata al territorio.

Nel frattempo erano sorte altre compagnie di navigazione e con una di queste, che era emersa negli anni, abbiamo fondato la Motonavi Andes Negrini, attualmente la maggiore compagnia italiana di trasporto fluviale turistico. Oggi, siamo impegnati a proporre itinerari nuovi, oltre a quelli già consolidati e conosciuti dalla nostra clientela. Uno di questi è il potenziamento del Mantova-Venezia, con inserimento di una motonave veloce che consente di raggiungere in tempi più brevi la città lagunare. L’anno scorso abbiamo proposto, con un grande ritorno d’immagine, un itinerario sul Lago Superiore di Mantova, in uno scenario orientale da Turandot e Madame Butterfly, perché sul Lago Superiore fioriscono da metà luglio a metà agosto i fiori di loto. Abbiamo proposto “La poesia del Lago”, che si svolgeva al calar della sera, assaporando la cucina mantovana al Santuario della Madonna delle Grazie; al ritorno, durante la notte veniva declamata la leggenda della nascita mitologica della città di Mantova dall’acqua. Ha avuto un grande successo e per questo pensiamo di riproporlo il prossimo anno, prima di tutto perché rallegra l’animo nostro e poi per dare la possibilità ai nostri ospiti di rallegrare il loro.

 

E d’altra parte l’invito di Virgilio a Dante nella Divina Commedia è proprio questo: “A te convien tenere altro viaggio”, dice nel primo Canto dell’Inferno. L’altro viaggio, quello in cui esiste la parola, l’arte e la poesia, con cui il maestro lo guiderà nell’attraversare l’inferno.

 

Virgilio è il nostro tema nella crociera dell’itinerario sul Lago Inferiore, verso il Po, attraverso i luoghi virgiliani, fra cui il paese natale del poeta, Andes, oggi Pietole, che ha dato il nome alle nostre motonavi. Il fiume Mincio è stato definito “il fiume dei poeti”, le sue acque calme, verdi, sono state decantate da Catullo, che dimorava a quattro chilometri da Peschiera del Garda, verso il Mincio; poi da Virgilio, il massimo poeta della latinità; da Teofilo Folengo, che nei suoi versi in latino maccheronico aveva odio verso tutto il mondo ma decantava le belle donne e la cucina mantovana, tanto che molte ricette di cui egli parlava ora vengono proposte nei migliori ristoranti mantovani; e poi, spingendosi fino alla foce, anche se non molti lo ricordano, la confluenza del Mincio col Po è stata decantata dal poeta aspro, coriaceo, sanguigno, Carducci, che proprio lì, nel suo sonetto “Visione”, trovò l’animo rasserenato.

 

È la sensazione che ancora oggi trasmette la vostra splendida città, non è qualcosa che appartiene al passato…

 

No, è ciò che si vive oggi, navigando con le Motonavi Andes Negrini. I nostri itinerari sono nati per i romantici, ma non solo. La motonave, con un ristorante a bordo che può ospitare fino a 200 persone, è utilizzata anche per il turismo aziendale, per meeting, assemblee e riunioni. I partecipanti trovano un ambiente sereno e raccolto in cui affrontare anche le questioni più spinose. Aziende prestigiose hanno tenuto riunioni di bilancio sulle nostre motonavi e hanno gradito la nostra proposta.

 

Nel suo intervento a Ferrara, pubblicato in questo numero, Aurelio Misiti dice che “si deve discutere con gli abitanti di Cremona e con quelli di Mantova, perché il Po va navigato tutto, è una risorsa formidabile per ciò che può significare nelle attività di svago e di turismo”. Voi in particolare vi distinguete per il contributo al turismo culturale…

 

Noi siamo nati con questa idea, è stata quasi una nostra missione, anche se all’inizio era poco remunerativa. Per dieci anni abbiamo indetto il Premio Eridano (il vecchio nome del Po), per dare un riconoscimento a chi si è occupato dei fiumi in tutto il mondo nei vari settori, dal cinema, con Olmi, alla letteratura, con Bevilacqua, e così via.

Ci auguriamo che la nostra famiglia possa anche in futuro riprendere questa bella iniziativa, che andrebbe sostenuta anche dalle istituzioni perché ha costi notevolissimi.