IL VIAGGIO DELLA SCRITTURA

Qualifiche dell'autore: 
psicanalista, cifrante, presidente dell'Associazione Il secondo rinascimento di Ferrara

È di Ferrara il “Dante della prosa italiana”, come Giacomo Leopardi definisce Daniello Bartoli. Nato in questa città il 10 Febbraio 1608, Daniello Bartoli è molto giovane quando entra nell’ordine dei gesuiti, di cui diverrà lo storiografo ufficiale. Svolgerà tale incarico a Roma dove scriverà l’Historia della Compagnia di Gesù in ventisette libri, tra i quali Il Giappone, pubblicato da Spirali edizioni nel 1985. 

Daniello Bartoli è uno scrittore straordinario, scrive di terre e di popoli lontani stando a Roma, dove annualmente arrivano le lettere e i resoconti di viaggio dei missionari gesuiti e francescani, che percorrono nelle loro missioni le vie della seta, dall’India alla Cina, fino al Giappone, conosciuto allora solo da pochi mercanti e avventurieri. Di queste lettere e di questi documenti, ricchi di informazioni sull’organizzazione sociale e politica di quei popoli, sulle loro tradizioni e sulla loro storia, Bartoli si avvale per scrivere e inventare quelle terre lontane favoleggiate precedentemente solo da Marco Polo. 
Bartoli ha spinto la sua curiosità intellettuale oltre le rotte dei navigatori, in continenti che appartenevano ancora al mito e alla leggenda; ne ha scritto in modo preciso, puntuale, tanto che la moderna storiografia conferma la veridicità della sua storia. Egli, pur restando seduto al suo tavolo, compie un viaggio intellettuale, è il viaggio nella scrittura. Scrittura non sulle memorie, ma della memoria, scrittura di un viaggio compiuto nella parola originaria, e che procede dalla tradizione e va verso l’invenzione senza logie, senza superstizioni, senza padronanza. L’itinerario intellettuale di Daniello Bartoli è un itinerario di scrittura. E che ciascun itinerario sia tale solo in quanto itinerario di scrittura vale per ciascuno: solo scrivendo le cose che si dicono e si fanno si qualificano senza bisogno di rappresentarsi o di spazializzarsi. In un libro virtuale, come ciascun libro, la memoria della nostra esperienza si scrive ciascun giorno. È un libro di pagine infinite quello che andiamo scrivendo, dove le cose tante e quante occorre che divengano quali.
La qualità della nostra esperienza e del nostro viaggio comporta la qualità della nostra vita e solo la scrittura delle cose che si dicono e si fanno, tra il sogno e la dimenticanza, ne sancisce il valore.