IL MERCATO IMMOBILIARE È PRONTO PER IL RILANCIO

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socia di Italiana Intermediazioni Snc, Bologna

Da oltre trent’anni lei opera nel settore immobiliare, che sta attraversando una profonda trasformazione. Qual è stato il suo itinerario?
Nel 1982 ho avviato una collaborazione con la società immobiliare Abitat, che all’epoca operava nel mercato nazionale per la vendita di immobili nelle principali città italiane, anche per conto della Beni Immobili Italia, holding del gruppo Bonomi, che allora era uno dei membri della coalizione di controllo della Montedison e aveva un notevole patrimonio immobiliare. Dopo un primo approccio nell’ambito amministrativo, mi sono formata nel settore delle vendite e, lungo questa esperienza, ho maturato anche un interesse per l’architettura, acquisendo nozioni di tecnica delle costruzioni. Questa formazione oggi manca nella maggioranza degli operatori del settore, anche se è sempre più necessaria: consideriamo solo gli aspetti burocratici e fiscali di cui occorre tenere conto, soprattutto durante la fase di acquisto, dal momento che potrebbero emergere irregolarità catastali solo successivamente.
Alla fine degli anni ottanta ho deciso di incominciare una nuova esperienza con alcuni soci e, qualche anno più tardi, ho incontrato Gianni Famiglietti, il fondatore di Italiana Intermediazioni. Era un imprenditore brillante, specializzato nel settore degli immobili industriali, che in quegli anni aveva avuto un notevole sviluppo. Ho lavorato con lui dal 1994 fino al 2000, maturando un’esperienza notevole anche in questo ambito. Dopo la sua scomparsa, io e sua moglie, Cristina Stefani, abbiamo deciso di rilanciare l’esperienza di Italiana Intermediazioni e, dopo quindici anni, continuiamo a raccogliere grandi soddisfazioni per il nostro modo di lavorare.
La vostra società opera a Venezia e Cortina, mentre lei segue l’area di Bologna e quella del Lago Maggiore. Nota delle differenze nelle richieste?
Da tre anni circa lavoro nei dintorni del Lago Maggiore, che è meta di turisti, per cui incontro una clientela molto diversa da quella cittadina, prevalentemente orientata all’acquisto della prima casa. Il cliente che cerca una casa in prossimità del Lago ha in programma di soggiornarvi per qualche mese durante l’anno o nei fine settimana. Il cliente di Bologna, invece, ha esigenze abbastanza diverse, che vanno dalla richiesta dell’appartamento alla villa, fino all’appartamento di prestigio in centro storico. Purtroppo, in questo ultimo caso non sono molti gli immobili ristrutturati, perciò sarebbe opportuno offrire incentivi a chi ristruttura in centro, come avviene altrove per la ristrutturazione delle facciate dei palazzi. Occorre riqualificare il centro storico di Bologna, perché non manca la richiesta immobiliare, ma deve essere supportata. Ho notato, inoltre, che in questi ultimi anni a Bologna non c’è richiesta di acquisto da parte di stranieri. Pur essendo una bellissima città, Bologna non è cosmopolita e non è inserita nei circuiti turistici e industriali internazionali, come per esempio Milano, Roma o Firenze.
Quali sono le tendenze del mercato immobiliare?
Il mercato è orientato sempre più verso immobili di qualità, non a caso attualmente a Bologna curiamo la vendita di alcuni appartamenti in zona Mazzini. Si tratta di una palazzina all’avanguardia per il mercato delle costruzioni, perché è una costruzione in classe A+, corredata di tutte le moderne tecnologie, ma è avanguardistica anche esteticamente, grazie all’intervento di Alessandro Marata, l’architetto che ha elaborato il progetto Casa Perugino. Attualmente, nel mercato di Bologna, è l’unico immobile finito con la gran parte di appartamenti venduti e edificato interamente in classe A+ su commissione di un privato lungimirante come Fulvio Tumidei. Si tratta di quindici appartamenti con giardino e terrazze abitabili e a zero emissioni. Inoltre, è un immobile antisismico con pannelli fotovoltaici, muri composti di pannelli multistrato di diversi materiali e impianti di riscaldamento e rinfrescamento a pavimento con ricircolo interno dell’aria.
L’investimento immobiliare tornerà a essere vantaggioso?
Probabilmente a causa dell’endemica instabilità politica, il mattone è sempre stato il bene rifugio preferito dagli italiani. Purtroppo, anche per questo negli ultimi anni è stato tassato in modo esponenziale, ma è un errore di cui risente l’intera economia. In Italia, l’investimento immobiliare è sempre stato a lungo termine, intendo dire che la proprietà della casa dura mediamente venti, venticinque o trent’anni, ma, anche se fosse solo per dieci anni, sarebbe comunque un investimento. Se il mercato immobiliare fosse incentivato, tutti ne trarrebbero vantaggio, a patto che i costruttori si attengano a criteri di qualità, sia dal punto di vista estetico sia da quello tecnologico.