UNA GRANDE COOPERATIVA PER VIVERE E VALORIZZARE L’APPENNINO

Qualifiche dell'autore: 
direttore della cooperativa C.aS.P. Valle del Brasimone, Castiglione dei Pepoli (BO)

La cooperativa C.aS.P. Valle del Brasimone quest’anno celebra cinquant’anni di attività. Nata per rispondere alle necessità degli agricoltori, quando la trasformazione industriale in Italia dettava l’agenda delle trasformazioni economiche e sociali, la vostra cooperativa ha raggiunto nel 2018 un volume d’affari di oltre 8 milioni di euro.
Come nasce e come prosegue la vostra scommessa? Le esigenze di meccanizzazione e di ammodernamento legate alla trasformazione dell’agricoltura, alla fine degli anni sessanta, avrebbero comportato investimenti molto onerosi per le singole aziende agricole.
Per limitare l’esodo dalle aree montane verso quelle industriali di Bologna, di Prato e di Firenze, allora, l’Ente Delta Padano promosse la nascita di C.aS.P., cooperative a scopo plurimo. Il 30 marzo 1969, 29 agricoltori costituirono la C.aS.P.
Valle del Brasimone, con la guida del socio e presidente storico Adelmo Barbi, sensibile ai problemi della trasformazione agricola. Inaugurata come attività a indirizzo cerealicolo zootecnico, la cooperativa acquistò le macchine per il servizio di raccolta di cereali e, nel 1974, fece edificare il capannone per la fornitura di mezzi tecnici. Nello stesso anno, alcune aziende zootecniche si trovarono nell’impossibilità di vendere il latte per la chiusura del caseificio locale.
La cooperativa, allora, acquistò un camioncino per supportare la raccolta presso i produttori per conto di un’importante Centrale del Latte del bolognese, che proseguì fino al 1980. Nel 1975, un altro problema è poi diventato un’opportunità. Il Corpo Forestale dello Stato, infatti, decise all’improvviso la dismissione della gestione diretta degli interventi di forestazione e di manutenzione dei torrenti, licenziando i 20 addetti.
Allora, la direzione della cooperativa li assunse tutti e intraprese una nuova attività nella manutenzione verde.
La cooperativa ampliava i servizi e anche gli investimenti, fra cui i tre silos per lo stoccaggio dei cereali, la costruzione di un mulino specifico per la trasformazione degli stessi in farine zootecniche e poi l’affitto di un mulino artigianale per la produzione di farine alimentari. Venanzio Giannerini, che era stato il primo dipendente fisso della cooperativa, ne è poi stato il presidente dal 1997 al 14 giugno 2019, quando, ultraottantenne, ha ceduto il testimone a Graziano Barbi, figlio del presidente fondatore ed eletto con una quasi totale partecipazione della base sociale.
In pratica, in 50 anni abbiamo avuto due presidenti. Oggi C.aS.P. Valle del Brasimone è rimasta l’unica attiva nell’area e conta 120 soci e circa 55-58 dipendenti, che operano nelle 6 sedi dell’Appennino bolognese, fra Sasso Marconi, Rioveggio e Castiglione dei Pepoli. I due supermercati alimentari di proprietà, che impiegano circa 15 persone, sono uno a Rioveggio di Monzuno e l’altro a Castiglione dei Pepoli. I due negozi di agraria, per la vendita di cereali, mangimi e farine che produciamo, prodotti per orto e giardino, attrezzature per apicoltura, per conserveria e altro, sono invece a Sasso Marconi e a Castiglione dei Pepoli, dove abbiamo la sede storica per la raccolta, lo stoccaggio e la trasformazione dei cereali. Qui viene effettuata l’analisi qualitativa delle farine con uno speciale spettrofotometro con tecnologia NIR. Inoltre, è anche la sede del settore lavori e servizi, che impiega quasi 30 persone e si occupa in prevalenza di lavori inerenti il dissesto idrogeologico su commessa pubblica. Sempre a Castiglione abbiamo due mulini, di cui uno a pietra, per la produzione di farine alimentari, che vendiamo a fornai, pizzerie, ristoranti e nei nostri punti vendita al dettaglio.
Gli investimenti di questi cinquant’anni hanno contribuito a scongiurare l’abbandono di queste aree montane… Se non ci fosse la C.aS.P. nell’alto Appennino bolognese, nessuno produrrebbe cereali a causa della difficoltosa gestione logistica. La critica alle aziende italiane, accusate di essere piccole, arretrate tecnologicamente e poco strutturate, è basata su parametri limitati, cari a economisti che ignorano la realtà delle nostre imprese, costituite dalla combinazione di competenze varie, grazie a cui produciamo la qualità che ci è riconosciuta nel mondo. Il marchio “è Valle del Brasimone” è nato per valorizzare tutto questo: ciascuno dei nostri prodotti “è” coltivato in una terra ricca di laghi e di colline ed è maturato al sole dell’Appennino con la cura dei nostri soci. Il cinquantesimo di C.aS.P. testimonia che fare impresa qui ha offerto l’opportunità a duecento famiglie di vivere e lavorare dove sono nate, invece di essere costrette ad andare via, gustando i prodotti della propria terra.