QUEL DISTURBO CHE GIOVA ALLA RICERCA

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medico specialista in Odontostomatologia, presidente dei Centri Odontoiatrici Victoria

Nelle sette sedi dei vostri Centri Odontoiatrici Victoria – fra Modena e provincia, Reggio Emilia e Verona –, oltre a svolgere con efficacia le attività ordinarie di prevenzione, diagnosi, intervento e terapia richieste dai vostri pazienti, vi siete sempre impegnati nella ricerca e avete accolto, sia nella formazione sia nella tecnologia, novità che si sono rivelate importanti per la qualità delle cure odontoiatriche e per la crescita dei professionisti che lavorano con voi… Noi abbiamo sempre instaurato collaborazioni importanti con aziende di vari paesi per offrire soluzioni all’avanguardia dal punto di vista della tecnologia, della manifattura e della varietà delle applicazioni proposte. Nell’implantologia, in particolare, alcune aziende offrono soluzioni mai viste prima nell’orizzonte clinico dentale. In alcuni casi, ciò che per il paziente può essere un disturbo grave, per il quale la ricerca non è ancora riuscita a dare risposte interessanti, diventa occasione per avviare, con il consenso del paziente, una sperimentazione di nuovi materiali e soluzioni tecnologiche.
In questo modo diamo un contributo alla ricerca, facendo avanzare la frontiera dell’odontoiatria e raggiungendo anche risultati che al momento sembravano piuttosto lontani. Ecco perché siamo sempre pronti a ricevere e a recepire le novità proposte dalle aziende specializzate in implantologia e a verificarne sul campo l’utilità e l’efficacia.
Questo numero del nostro giornale s’intitola Il disturbo, proprietà dell’esperienza.
In che modo il disturbo è importante nella vostra pratica medica? Il disturbo è importante perché indica qualcosa che richiede attenzione, è un campanello d’allarme che non dev’essere sottovalutato da parte del medico. Molte descrizioni, a volte vaghe e confuse, del disturbo da parte del paziente indicano che qualcosa non va, anche se non è sempre facile intendere di cosa si tratta.
Nella maggior parte dei casi, l’esperienza aiuta il professionista a riconoscere subito il disturbo e a individuarne le cause per intervenire.
Altre volte, invece, il disturbo richiede una ricerca più approfondita, sempre tenendo conto del fatto che il paziente non è un dente accompagnato da una persona, ma una persona provvista di denti. Quindi, occorre analizzare in modo dettagliato ciascun fattore che concorre alla situazione fastidiosa e preoccupante per il paziente. C’è da dire che alla base di un disturbo odontoiatrico non sempre c’è una patologia: può anche trattarsi di una condizione compatibile con una conformazione anatomica particolare del cavo orale.
In questi casi, è molto importante spiegarlo al paziente, in modo che egli non l’avverta più come un’anomalia, ma riesca ad accettarla come una caratteristica della propria costituzione fisica.
Riscontrate spesso patologie generali alla base dei disturbi odontoiatrici? Possono esserci casi in cui si tratta di patologie generali che possono dare vari fastidi, segnali di cambiamento o una sensazione di non perfetta normalità al paziente, come la sclerodermia, per esempio, una malattia autoimmune che causa una capacità salivare inadeguata. Altri disturbi possono essere provocati da allergie ai metalli utilizzati nel cavo orale: numerosi metalli delle protesi fisse possono causare un’attività galvanica e intolleranza verso questi materiali. Pertanto, occorre vagliare con attenzione le differenti situazioni, a seconda del fastidio che il paziente lamenta.
Lei prima ha citato la sclerodermia che provoca secchezza delle fauci, come diceva, a causa dell’inadeguata salivazione.
Che cosa suggerite per dare sollievo alla bocca di chi deve convivere con questa malattia cronica? La patologia della sclerodermia, oltre a uno stato infiammatorio delle mucose, determina una diminuzione dell’elasticità dei tessuti orali, con conseguente secchezza e fessurazioni nelle stesse mucose. Accanto ai farmaci anti-infiammatori per migliorare la situazione generale, soprattutto in fasi acute, quindi, si possono utilizzare gel o spray sostitutivi della saliva, reperibili nelle normali farmacie, per ottenere una maggiore umidificazione delle mucose orali.
Vi sono capitati anche casi in cui non era stata ancora diagnosticata una patologia generale e voi l’avete individuata? Abbiamo individuato alcune allergie, prima che il paziente se ne accorgesse, per cui ci è capitato più volte di indirizzare i pazienti verso indagini più specifiche.
Questo comporta per voi il dover tenervi aggiornati sulle patologie generali, anziché limitarvi alla vostra specializzazione odontoiatrica… Fa parte della nostra preparazione e del nostro compito medico-professionale tenerci sempre aggiornati su tutto ciò che può interessare il cavo orale a partire da patologie generali.
A volte, però, dobbiamo tenere conto anche dei fattori psicologici che possono causare un mal di denti: abbiamo riscontrato casi in cui il paziente lamentava un disturbo senza che in realtà ci fosse alcuna patologia o anomalia accertabile attraverso gli esami obiettivi.