GRUPPO SO.SEL: TRENT’ANNI DI QUALITÀ E RESPONSABILITÀ SOCIALE
Con un fatturato consolidato che nel 2019 ha superato i
30 milioni di euro e circa 300 dipendenti distribuiti in otto sedi operanti in
dieci regioni, So.Sel Group è diventato in trent’anni la principale realtà italiana
specializzata nella fornitura di servizi esterni a multiutility come Aimag, Acea,
Hera, Iren, Ld, Est Energy, Emilia Ambiente, Tea, Sorgea, Tecniconsult, Consorzio
Tennacola e altre società che gestiscono servizi di acqua, gas, energia elettrica
e ambiente. Com’è incominciata la vostra avventura imprenditoriale? La
So.Sel Spa è nata in agosto del 1991, con il servizio di lettura dei contatori.
Poi, si sono aggiunti nuovi servizi, fino al punto in cui oggi forniamo alle
multiutility la maggior parte dei servizi tecnici, commerciali e
amministrativi. Spaziamo dalla fotolettura alla telelettura dei contatori, dagli
interventi tecnici e di metering alle verifiche metriche sui contatori del
gas, dalla gestione degli ingressi in discariche, depuratori e inceneritori al
servizio di back-office su Sap- Is-U, Neta e Salesforce, dal servizio di
front-office per la gestione degli sportelli commerciali ai servizi di call center.
E gli utenti percepiscono la qualità dei vostri servizi,
l’approccio che i vostri collaboratori adottano nelle risposte, la loro
attenzione alle esigenze specifiche di ciascun utente e l’ascolto qualificato
che li distingue rispetto ad altri operatori… Noi siamo il primo contatto
dell’utente per la nostra committenza, per questo il capitale intellettuale è sempre
stato alla base della riuscita di So.Sel Group nella soddisfazione dei clienti.
Il personale è altamente specializzato e qualificato, gli investimenti sulla
formazione sono costanti: nel 2019, solo nella So.Sel Spa, sono state superate
le 6.000 ore di formazione. Siamo un’impresa di outsourcing di nuova
generazione, in grado di affrontare con estrema efficacia un mercato in
continua trasformazione.
Un nostro punto di forza è l’elevata flessibilità aziendale,
che riesce a dare un segnale concreto anche al territorio, con il 55 per cento
di personale femminile e con oltre il 90 per cento di personale a tempo
indeterminato.
Ultimamente, i servizi che prima ci venivano assegnati in
affidamento sono soggetti a gare, quindi dobbiamo confrontarci con tanti
operatori, molti dei quali badano soltanto all’utile immediato, a scapito della
qualità del servizio. Tuttavia, continuiamo a perseverare nella nostra idea,
convinti che ci siano ancora clienti che privilegiano i nostri servizi ad alto
valore aggiunto. Per quanto riguarda i servizi che non richiedono una
particolare formazione dei collaboratori, ci rendiamo conto che ci troviamo
fuori da un mercato che cerca costi bassi, mentre i nostri costi di manodopera
sono elevati. Per questo stiamo percorrendo nuove strade come, per esempio, il
call center di nicchia, con persone dedicate all’azienda, che hanno ricevuto una
preparazione molto approfondita su tutti i servizi dell’azienda committente e
riescono a interagire con l’utente anche per stipulare un contratto al
telefono. Questa attività di “sportello commerciale” telefonico ci ha permesso
di collocare tanto personale che non poteva più essere impiegato negli
sportelli commerciali, ridimensionati a causa della pandemia.
Può anticiparci quali potrebbero essere i futuri
orientamenti dell’azienda? Considerando che l’evoluzione del mercato tende
a eleminare sempre più i servizi di nicchia, dobbiamo prepararci a nuovi
indirizzi, come i servizi ai privati. Per esempio, potremmo orientarci verso
gli amministratori condominiali, per fornire loro il servizio di lettura dei
contatori divisionali di acqua e calore, che, con le nuove normative, comporta
grandi difficoltà di gestione. È ciò che fa da cinquant’anni la L.I.R.C.A. Srl,
l’azienda da cui è nata la So.Sel Spa, ma questo per noi implicherebbe
un’organizzazione differente: attualmente, abbiamo personale distaccato a
Parma, Reggio, Piacenza, sportelli commerciali in Liguria, in Lombardia e in diverse
regioni. Se dovessimo andare su questa strada, potremmo utilizzare queste sedi
per le nuove attività. Questa è una delle tante idee che, come altre, deve
essere supportata da un progetto in cui i collaboratori abbiano un ruolo
propositivo nelle strategie aziendali e diano un contributo alla proprietà
attraverso la cultura d’impresa. Ecco perché è importante quello che io
definisco “riformismo” o “umanesimo d’impresa”, in cui la cultura, non soltanto
la formazione tecnica, sia al primo posto, dove il merito ritrovi cittadinanza
e ciascun collaboratore abbia l’opportunità di divenire protagonista di una
comunità pragmatica, in cui le sue proposte giovino allo sviluppo dell’impresa.
Non è un caso se So.Sel è stata premiata per diversi anni
come azienda “Ambasciatrice della responsabilità sociale d’impresa”… Siamo
stati premiati dalla provincia di Parma, perché abbiamo risposto a un appello
di solidarietà, assumendo persone che altrimenti non avrebbero potuto trovare
lavoro. Cerchiamo di coniugare la solidarietà con le esigenze aziendali, ma
questo è sempre stato un pilastro della nostra azienda, fin dalla sua nascita,
quando ci consideravamo una famiglia. E, ancora oggi, dopo trent’anni, la
filosofia aziendale è rimasta la stessa: continuiamo a considerarci una grande
famiglia.