LE OPPORTUNITÀ DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA PER LA MOTOR VALLEY

Immagine: 
Qualifiche dell'autore: 
amministratore delegato di TEC Eurolab, Campogalliano (MO), vice presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Emilia Area Centro

Dopo la decisione dell’Europa di dimezzare le emissioni entro il 2030, si è aperta la strada per un mercato dell’auto completamente elettrico. In Italia, entro quella data, almeno sei milioni di veicoli dovranno essere a emissioni ridotte o nulle. La transizione energetica, quindi, influenzerà in modo sempre più incisivo la nostra industria automobilistica, soprattutto nella Motor Valley, e le aziende non sono chiamate a scegliere se accettare o rifiutare la trasformazione in atto, che è inarrestabile, ma piuttosto a capire come orientare i propri investimenti. In questa direzione va l’accordo che TEC Eurolab ha siglato il 9 novembre scorso con Reinova. Con quale obiettivo?

Dal 1990, anno della sua fondazione, TEC Eurolab ha sempre contribuito attivamente alle transizioni tecnologiche dell’industria: dall’analisi metallurgica delle leghe leggere come alluminio e titanio – che progressivamente hanno sostituito le leghe ferrose in moltissime applicazioni aeronautiche e automotive – al testing dei materiali compositi rinforzati con fibre di carbonio o fibre di vetro, fino allo studio delle tecnologie di costruzione additiva e alle implementazioni dell’intelligenza artificiale. Considerata la nostra missione di servizio e supporto tecnico alle più eccellenti industrie emiliane ed europee, siamo costretti a mantenerci sempre un passo avanti in ciascuna innovazione per poter contribuire alla transizione tecnologica dei nostri stessi clienti. Ma come fare se l’innovazione in oggetto scombina completamente il campo di gioco e richiede competenze in ambito elettrico distanti dal knowhow consolidato dell’impresa? TEC Eurolab ha individuato in Reinova un partner strategico con competenze verticali sulla power-train elettrica, dalle batterie al motore, al quale siamo legati anche da vicinanza valoriale e di approccio. La partnership fra le nostre aziende permette quindi di offrire all’industria un servizio completo per la transizione elettrica combinando le competenze verticali di Reinova con la trentennale esperienza di TEC Eurolab in ambito materiali e processi di controllo. Di particolare interesse sarà per esempio la scansione tomografica dei pacchi batteria al litio tramite il nostro acceleratore lineare da 6 MeV, unico in Italia, indispensabile per analizzare assemblati complessi ad alta densità, come appunto le batterie, senza comprometterne la funzionalità.

A proposito del tema di questo numero, Il lavoro, l’industria, la città, questo accordo getta le basi per offrire nuove opportunità di lavoro e per inventare nuovi mestieri e prova come l’introduzione di nuove tecnologie non equivalga a creare disoccupazione…

Sarebbe ora di smetterla con la tesi luddista ostile all’evoluzione tecnica. Dall’alba dell’umanità a oggi, sono infinite le innovazioni che hanno contribuito al miglioramento della qualità della vita e alla crescita delle opportunità lavorative, di pari passo con la crescita della popolazione. Gli avanzamenti tecnici hanno progressivamente permesso di rispondere più semplicemente alle necessità basilari di sostentamento, liberando via via energie intellettuali per attività superflue. Questo superfluo comprende l’arte, la cultura, la speculazione scientifica, l’astrazione, la ricerca del bello e dell’etica e infinite altre cose che caratterizzano l’aspirazione del genere umano. Senza la ricerca tecnica, inaugurata con l’invenzione del fuoco, non saremmo neppure umani. È lungo questa strada che negli ultimi anni si è sviluppata anche una maggiore sensibilità verso la sostenibilità ambientale. Vi garantisco infatti che, se nelle nostre case si morisse di freddo, sarebbe molto più difficile rinunciare alle centrali elettriche a carbone per incrementare l’utilizzo delle energie rinnovabili. L’attenzione alla sostenibilità ambientale, da cui proviene la spinta anche alla mobilità elettrica, è dunque un’ulteriore finezza culturale, qualcosa a cui possiamo tendere proprio grazie all’evoluzione tecnica, non certo in contrasto ad essa come invece continuano a sostenere i fanatici della decrescita felice.

Nei giorni scorsi ho avuto il piacere di partecipare come relatore alla presentazione dei corsi ITS Maker di Fornovo. TEC Eurolab è socio fondatore dell’ITS Maker di Modena, dedicato a meccanica e materiali, ma appunto contribuisce anche alle altre istituzioni formative del territorio come l’ITS Maker di Fornovo di Taro, fondato da Dallara Automobili e dedicato a compositi e additive manufacturing. È stato incredibile constatare le strumentazioni messe a disposizione in questo centro per la formazione tecnica dei ragazzi: frese e torni a controllo numerico fino a 5 assi, robot collaborativi, workstation di progettazione CAD-CAM, simulatori di processo, macchine di stampa 3D, scanner ottici per il reverse engineering. Strumentazioni industriali di questo tipo, e la possibilità di utilizzarle effettivamente, non sono affatto diffuse neanche presso le università. Finanziando istituzioni formative come gli ITS Maker, l’Italia, e in particolare l’Emilia-Romagna, stanno finalmente investendo nella formazione tecnica delle nuove generazioni, ponendo le basi per la crescita dei prossimi Leonardo da Vinci, Steve Jobs e Elon Musk. Altro che disoccupazione.