GELLIFY: UNA PIATTAFORMA PER DARE IMPULSO ALL’INNOVAZIONE MANIFATTURIERA

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managing partner e founder di Gellify, Casalecchio di Reno (BO)

Le innovazioni tecnologiche trasformano in modo decisivo il nostro modo di vivere, di lavorare e di comunicare. Tuttavia, molte aziende manifatturiere non hanno ancora tratto tutti i vantaggi dell’applicazione delle nuove tecnologie ai loro prodotti e processi e spesso non colgono l’opportunità d’incontrare start-up che hanno già sviluppato l’innovazione necessaria per distinguersi sui mercati internazionali e valorizzare la propria specificità. Interviene qui la missione della vostra piattaforma: Gellify. In che modo?

Gellify è una piattaforma d’innovazione B2B finalizzata, da un lato, a selezionare start-up e PMI innovative ad alto contenuto tecnologico in cui investire per farle crescere e, dall’altro, ad aiutare aziende consolidate a implementare l’innovazione nelle proprie traiettorie strategiche, con l’obiettivo d’innovare processi, prodotti e modelli di business, anche grazie alle soluzioni elaborate dalle start-up.

Quando abbiamo fondato Gellify, nel 2017, ci siamo posti un obiettivo chiaro e semplice: dare impulso all’innovazione manifatturiera in Italia, in Europa e in altri paesi del mondo. Per questo abbiamo già aperto una filiale in Spagna e una negli Emirati Arabi Uniti e, il 22 luglio scorso, abbiamo siglato un accordo di partnership con EIT Manufacturing, una comunità d’innovazione supportata dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT), organismo dell’Unione europea, con il quale condivideremo risorse e conoscenze per sostenere la crescita delle iniziative manifatturiere più innovative, costituendo un ecosistema comune di start-up su cui valutare opportunità di co-investimento.

A proposito d’investimenti nella crescita tecnologica delle imprese italiane, invece, dobbiamo ringraziare Azimut, che opera attraverso Azimut Digitech Fund, fondo di venture capital B2B al[1]ternativo di tipo chiuso che, insieme a Gellify, investe esclusivamente in startup e società software B2B.

Quest’anno siete entrati nella top 40 del Financial Times 1000-2021, attestandovi al 35° posto tra le 1.000 aziende a maggior tasso di crescita annuo in Europa e al secondo posto fra le italiane. Questa crescita così rapida è un indice che state andando nella giusta direzione…

Le aziende manifatturiere sono arrivate a un punto di confronto con il digitale molto particolare: dal 2000 a oggi abbiamo vissuto una prima fase di avvento digitale in cui sono nati mercati e player del tutto nuovi, come Facebook e Amazon. Adesso questa fase si sta concludendo, i grandi player si sono sviluppati e hanno le loro aziende di riferimento, mentre è arrivato il momento in cui il digitale deve entrare nel mondo fisico. L’Emilia Romagna è una terra molto florida di aziende consolidate, piccole, medie e grandi che operano in settori strategici come la meccatronica, l’automotive, il biomedicale e il tessile abbigliamento, e possono trarre grandi vantaggi dall’integrazione con le tecnologie digitali. Per esempio, di recente abbiamo investito in Sens-in, una start-up fondata dalla storica azienda bolognese Poggipolini per produrre viti intelligenti, dotate di sensori ad altissima tecnologia che le rendono sempre connesse e saranno impiegate, oltre che nei mercati storici dell’azienda (aeronautica, automotive e industriale), anche in ambiti essenziali della società civile come le infrastrutture (ponti, viadotti, ecc.) e la sanità (linee di produzione di medicinali), consentendo di rilevare, acquisire e trasmettere dati che possono cambiare la vita delle persone.

Gellify si definisce una piattaforma di open innovation. Di cosa si tratta?

L’open innovation si basa sul presupposto che ci sia molta più intelligenza fuori dalla tua organizzazione che non dentro, quindi, oltre ad attirare i talenti, l’imprenditore deve cercare quelle innovazioni già pronte, che consentono all’azienda di migliorare prodotti e processi – apportando, per esempio, efficienza di costo o sostenibilità – o d’intercettare una nuova opportunità di mercato in modo rapido, perché le finestre per fare business si aprono e si chiudono in fretta.

Noi usiamo il metodo del design thinking (disegno collaborativo): convochiamo l’azienda, il cliente, i fornitori e i diversi attori che contribuiscono alla costruzione del prodotto nelle sue varie forme e, insieme, disegniamo il pre-totipo, prima ancora del prototipo, in modo da capire quale dovrebbe essere il risultato e se effettivamente l’invenzione proposta dalla start-up serve all’utente finale.

L’innovazione aiuta le aziende storiche non solo a divenire più competit]ve, ma anche ad avere una prospettiva, perché è difficile proseguire sempre lo stesso tipo di business dopo tanti anni, soprattutto quando arrivano le nuove generazioni e hanno sete di novità.

Questo è molto importante, perché di solito si dice che occorre un “passaggio generazionale”, ma non è un passaggio, è un passo quello che deve fare il figlio, un passo verso l’innovazione, tenendo conto della tradizione…

Infatti, è una questione culturale, mentre di solito viene intesa come una cessione o una rinuncia. Invece il figlio entra con l’innovazione, non perché è il figlio dell’imprenditore, ma perché diviene protagonista dello sviluppo di nuovi business.