Giannelli Caterina

  • Nel libro Il diritto penale totale. Punire senza legge, senza verità, senza colpa (il Mulino), scritto da un fine giurista come Filippo Sgubbi, sono raccolte venti tesi dalla cui lettura risalta come, da alcuni decenni in Italia, sia in atto la metamorfosi del diritto in diritto penale totale: un diritto sempre più rivolto contro l’Altro, orientato più dalla vendetta contro il cittadino che dalla giustizia. Il diritto penale totale riguarda ciascuno, avverte l’autore: “Ad analogo sviluppo penalistico si presta la logica della violenza strutturale: razzismo, sessismo,

  • Il libro La gabbia delle idee. Il grande inganno del politicamente corretto esplora un tema di cui si parla molto, ma su cui è stato scritto poco: il politicamente corretto. È un libro politico, nell’accezione della polis, della città, perché avvia un dibattito di civiltà, in cui gli interventi degli autori offrono diverse letture sul tema.

  • In Emilia Romagna non è ancora possibile tracciare una mappa della rivoluzione annunciata con la digitalizzazione manifatturiera di Industria 4.0 – promossa in Europa nel 2011 dalla Germania per finanziare le aziende nazionali che necessitavano di un ammodernamento tecnologico – perché è un processo ancora in atto. L’Italia, che già nel rinascimento aveva inventato un nuovo modo di commerciare e di produrre (il termine “impresa” è rinascimentale), tramite Industria 4.0 può inventare un modo specifico, un altro modo di fare industria e un altro modo di fare impresa.
    Si dice che l’

  • “L’acqua nella terra non ha loco”, scrive Leonardo da Vinci nel Codice Leicester (1506-1510).
    L’acqua non ha luogo, non sta ferma.
    Nemmeno l’acqua stagnante è acqua immobile. L’acqua si combina con la terra. Dal mare nascono le antiche montagne dell’Appennino bolognese.
    Dalla terra sgorga l’acqua, che, lungo il viaggio, si arricchisce di nuovi elementi. Ecco le acque termali.
    L’acqua è frutto della combinatoria degli elementi perché non riposa mai: gli elementi si integrano nel viaggio dell’acqua. “Nessuna cosa sanza lei si move” e “in essa forza è vita attiva”, scrive

  • La guerra in corso fra Ucraina e Russia, incominciata con l’occupazione della Crimea da parte della Russia nel 2014, ha posto all’attenzione della politica internazionale, ancora una volta, la questione Europa.
    Se, infatti, sia lecito o no che uno stato si annetta un paese contravvenendo non soltanto ai trattati internazionali (Memorandum di Budapest del 1994), ma anche alla dichiarazione di indipendenza sancita dagli ucraini nel Referendum del 1991 (con il 90,32 per cento di consensi), all’indomani della caduta del muro di Berlino, non è soltanto la legge a stabilirlo.
    La

  • La realtà della parola non è conformista, non si conforma al senso comune o alla volontà del soggetto, ma si attiene alla logica dell’apertura.
    Dicendo e facendo, le cose non sono fisse, entrano in una trasformazione che procede dall’apertura, per integrazione e non per unificazione, non per affermare o per negare qualcosa, in modo da significarla. Questo avviene nel sociale, nei social e nella burocratura, e quel che non risponde a questi canoni è automaticamente escluso, ovvero è inesistente.
    Ecco lo scacco dell’epoca: la parola non è misurata dall’affermazione o dalla

  • “Colleghi, lo dico per i governi, c’è una malattia nuova: è la dissidenza, la libertà di parola. Questa malattia ha un nome, psychopathia criminalis, e può sovvertire l’ordine patriottico. Ma non occorrerà fare processi, basterà il ricovero in manicomio dei poeti e degli intellettuali”.

  • Nel libro Il virus totalitario. Guida per riconoscere un nemico sempre in agguato (Rubbettino), Dario Fertilio offre una lettura del virus totalitario, procedendo da un’analisi delle ideologie e delle fantasmatiche dei totalitarismi. Questo libro è diviso in quattro parti: la natura del virus, la teoria del virus, il virus in azione e la parabola del virus. L’autore nota come la natura virale del totalitarismo intervenga già nei suoi prodromi, favorendo quelle complicità che ne stabilizzano l’egemonia.

  • Sulla porta, la targhetta “direzione”. Nella stanza, sul tavolo, i libri, i documenti contabili, il computer, le penne e i fogli, ma anche i resoconti giornalieri dei collaboratori. Nulla è fisso sul tavolo, ciascun elemento è in viaggio. Mentre il telefono squilla, entra con impeto discreto un collaboratore a chiedere conferme, a suggerire proposte, a ricordare un appuntamento. E intanto occorre rispondere al telefono che squilla, appuntare un nome, un’ordinazione da comunicare a chi è nel magazzino, nella fabbrica, fra l’odore della carta e del grasso delle macchine della produzione. Non

  • “Gli antichi sovrani si comportavano nei confronti dei sudditi esattamente come il potere coloniale. Dal momento in cui conquista un paese straniero, il colonizzatore incomincia a svalutare la lingua locale affinché gli indigeni svalutino se stessi e si astengano dal pensare a una libertà che non meritano e che non si addice loro”.