Cervello dell'impresa

  • Fondata nel 1976, la sua azienda è leader mondiale nella produzione di macchine trapiantatrici di ortaggi, tabacco e vivai, con una quota export stabile attorno all’80 per cento. Quanto ha inciso nella produzione delle vostre macchine agricole operare in un territorio fortemente vocato alla manifattura? Avere la sede in Emilia Romagna, nella provincia di Bologna in particolare, e quindi conoscere le potenzialità della miriade di imprese che operano attorno alla nostra, ci ha consentito di dedicare gli investimenti e il nostro tempo alla progettazione e alla produzione di prototipi

  • Nell’intervista pubblicata sul n. 7 del nostro giornale (aprile 2003), lei si rammaricava che l’imprenditoria locale spesso si rivolgeva al vostro laboratorio soltanto nei momenti di emergenza, quando un pezzo si rompeva in esercizio: “È come andare dal medico solo quando si sta male, anziché per prevenire eventuali disturbi”, notava. Negli ultimi quindici anni, l’attività di TEC Eurolab si è spostata nella direzione che lei auspicava, verso l’analisi predittiva, e siete divenuti partner nelle ricerche condotte dai grandi gruppi dell’aeronautica, dell’automotive, della meccanica e di

  • Quest’anno S.E.F.A. Acciai è prossima a tagliare il traguardo dei quarant’anni di attività nella fornitura e nella lavorazione di prodotti siderurgici come acciai speciali per stampi e utensili. Lei, però, svolge quest’attività da cinquant’anni. In che modo il fare ha comportato la cura nella sua impresa? O ccorre dare tanto per ottenere anche di più, occorre tanto impegno e non risparmiare i propri talenti perché nasca e cresca un’impresa.
    Quando ho incominciato l’attività nel settore siderurgico, l’Italia si preparava al cosiddetto miracolo economico con la produzione

  • La vostra idea di fornire ai clienti tutto ciò che occorre per garantire un pulito intelligente – dai detergenti alle attrezzature, fino alla formazione degli operatori –, calcolando il costo del pulito al metro quadro, ha rivoluzionato la cultura di un settore che da decenni si limitava a offrire sul mercato i detergenti, da una parte, e le macchine per la pulizia, dall’altra.

  • Nella vostra Officina meccanica, da oltre quarant’anni progettate e costruite gli stampi per la produzione di molti oggetti che utilizziamo ciascun giorno. Eppure, quante volte abbiamo constatato i pregiudizi nei media e altrove, soprattutto negli ultimi anni, verso la produzione industriale. A proposito del dibattito che apriamo in questo numero sulla questione della cura, può raccontarci quali sono le testimonianze della cura, attraverso l’industria del settore, che ha trasformato le città? Quando si parla di stampi, non è possibile non citare l’indimenticabile imprenditore

  • Questo numero del giornale s’intitola La vera cura. Quanta cura occorre nella redazione di una relazione brevettuale e perché? I rischi di contraffazione sono sempre più diffusi in tutti i settori di attività, di conseguenza gli studi di consulenza in proprietà industriale sono sempre meglio strutturati per fornire ai propri clienti un servizio di sorveglianza efficiente e puntuale attraverso l’ausilio di banche dati internazionali sempre più evolute.

  • Con quasi novant’anni di storia, la vostra azienda, la Brunetti Utensileria, ha contribuito alla riuscita del tessuto industriale dell’Emilia Romagna, diventando partner di riferimento per il proseguimento di tante imprese del settore meccanico.

  • Cinquant’anni di attività senza mai fermarsi, scoraggiarsi, arretrare di un passo, sono motivo di orgoglio per noi, ma anche qualcosa che vogliamo condividere con tante persone. Per primi, tutti coloro che, a vario titolo e in qualunque momento durante questi cinquant’anni, hanno lavorato con Gape Due.
    Ho la fortuna di aver dato vita e seguito personalmente, ciascun giorno, questa azienda e posso davvero essere fiero di avere trovato collaboratori validissimi, lavoratori di grandi capacità e intraprendenza.
    Ciascuno di essi ci ha dato qualcosa di importante, ha arricchito Gape

  • Lei è stato eletto presidente del Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena e del Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi dopo Pierluigi Sciolette, presidente storico, che è stato in carica per ventiquattro anni. Oltre a ricoprire il ruolo di vice presidente di Cantine Riunite & CIV dal 2015 e di vice presidente di GIV Gruppo Italiano Vini, lei è imprenditore agricolo da trentotto anni. Quali sono gli aspetti della sua esperienza che porta con sé in questa nuova avventura? L’esperienza da dirigente cooperativo mi ha insegnato che, per svolgere bene il proprio ruolo al

  • “Quando ci impegniamo al 100 per cento e facciamo tutto quello che è possibile e anche di più… quando lavoriamo come matti per raggiungere il massimo, senza avere abbastanza tempo, senza avere le risorse, senza avere l’esperienza… Se alla fine otteniamo l’80 per cento, io sono contento”. Incomincia così la Storia di un sogno (edizioni Arteimmagine) del bambino che voleva costruire l’auto più bella del mondo e che, nel 1999, presenta la Zonda C12, il suo ottavo progetto che, come tutti gli altri, è dedicato alla moglie Cristina.