Cifrematica

  • Il libro di Erik Battiston, La città moderna (Spirali), sfata luoghi comuni a proposito della parola e lo fa dimostrando che la cifrematica non è astrusa, ma, anzi, è ben vicina alla “realtà”. Per la cifrematica, le parole non significano e da sempre i poeti tentano di sottrarre alle parole il significato, comunemente attribuito. E proprio questo è altamente cifrematico.

    La morte e il potere

  • Do alcune testimonianze su come è stata scritta La città moderna. Per la redazione di questo romanzo è stata essenziale la collaborazione con la casa editrice Spirali che prosegue tuttora.

    Il lavoro redazionale è indispensabile per la scrittura. E non solo perché insegna a non correggere la struttura della sintassi e della frase sulla base della propria idea, allucinando, magari, la presenza o l’assenza della lettera; ma anche perché educa a ascoltare il silenzio del testo. Solo se la sintassi, la frase e il silenzio non fanno più problema, ciascuno scrive.

  • La Russia. La Cina. Cuba. Israele e la Palestina. Il giornalismo li chiama punti caldi, gli economisti ne esaltano la crescita economica, i politici subiscono il ricatto e il fascino delle loro minacce e blandizie. Per il luogo comune sono aree inquietanti, incomprensibili, impasti di ricchezze e di miserie, di rivolte e di repressioni, tira e molla di negazione e concessione dei diritti umani, garbugli inestricabili di modernità e di arcaismi. L’importante è che questi paesi non disturbino, che non siano pericolosi, che non ci traggano in uno scontro di civiltà con la spartizione del

  • Il 25 agosto 1256, la campana dell’Arengo del palazzo del Podestà di Bologna chiamò a raccolta i cittadini bolognesi in piazza Maggiore: il Podestà e il Capitano del popolo annunciarono la liberazione di circa seimila servi. Furono riscattati con il pagamento, da parte del tesoro comunale, di otto lire d’argento bolognesi (per i bambini) e dieci (per i maggiori di 14 anni). Con quello che era uno dei principali atti liberatori servili medioevali, chiamato inizialmente Paradisum voluptatis, Bologna fu il primo comune italiano, e una delle prime città al mondo, a introdurre un

  • La città moderna (Spirali), romanzo d’esordio di Erik Battiston, è proprio una città moderna, nel senso che la zona geografica nella quale la vicenda si esplica non prevede città, semmai luoghi. Si tratta di un romanzo linguistico, come ha detto Sergio Dalla Val, ma ci sono anche i luoghi. Portofluviale, località immaginaria, Cassano Nono, nome probabilmente inventato a partire da un paese esistente, poi Villa san Carlo Borromeo e Senago. Quindi per città moderna deve intendersi un’area metropolitana, che vada oltre i confini della città. Penso che La città moderna sia

  • In un millennio che si è aperto ostentando dittature, genocidi, stermini e terrorismi, c’è ancora posto per la politica? Definire la politica “arte del possibile” è un modo per giustificare un operare, sempre a fin di bene, appellandosi a uno stato di necessità.

  • Nell’era della mondializzazione dell’economia e della finanza, all’impresa non basta più definire la propria mission sul mercato, ma deve trovare una politica in direzione del valore assoluto, che vada al di là del luogo comune pronto a indicare il bene come principio e come fine della sua attività. Il discorso politico ha da sempre utilizzato l’idea di bene come strumento del consenso, mentre l’impresa, oggi più che mai, deve qualificarsi per il suo progetto e il suo programma internazionali e per il modo con cui giunge alla qualità. L’impresa non ha davanti a sé il bene come meta

  • Gli psicofarmaci, l’elettroshock, i trattamenti sanitari obbligatori, i farmaci immunodepressivi, l’abuso di chirurgia vengono giustificati dalla mitologia medica con il principio di necessità, di mancanza di alternative: se non si fanno queste cose, che cosa si può fare? Così, in nome della salute ideale, futura, questa medicina limitata dalle proprie convinzioni e convenzioni impone la morte presente, nel migliore dei casi la vita bianca. Trascurando che, in vari ambiti, scienziati, medici e ricercatori sono protagonisti, ciascun giorno, della battaglia per la salute, che non si attiene

  • Se c’è qualcosa che il libro Questione cancro (Spirali), di Georges Mathé, Elisabetta Pontiggia e Paolo Pontiggia, sottolinea fin dal suo titolo è che il cancro è una questione, più precisamente, una questione aperta, non una questione chiusa, un male incurabile rispetto a cui non c’è niente da fare. Non esiste, nella vita di ciascuno, una giornata in cui non ci sia niente da fare. Ne va della salute come istanza di qualità della vita che ci sia il fare ciascun giorno. Per questo la battaglia per la salute esige che ciascuno impari a gestire i problemi, compresi quelli che

  • L’incontro con i quadri di Trotti è avvenuto nell’esposizione sapiente di una mostra nella Villa San Carlo Borromeo. Lo sguardo incontra una pittura singolare: sono ritratti, paesaggi marini e urbani nell’interessante relazione tra figurativo e informale.