Edilizia e restauro

  • Intervista di Caterina Giannelli

    Da quello che era lo IACP, di Bologna, a quello che è oggi l’ACER ne è stata fatta di strada…

    Sì, lo IACP nasce nel 1906 sulla scia di una legge nazionale, la legge Luzzatti, che recepiva alcune esperienze che stavano realizzandosi in Austria per un’edilizia sociale promossa dalle amministrazioni locali e rivolta ai ceti più deboli, quelli che a inizio secolo affollavano i centri storici delle città vivendo in condizioni di assoluto degrado. Bologna era una città ancora chiusa all’interno delle mura storiche, quelle che adesso sono

  • Ho trovato il libro di Sergio Mattia, L’ambiente, la città, i valori, decisamente interessante e stimolante. Stimolante nella parte iniziale, dialettica e di confronto, e interessante nella parte che riguarda la proposta di legge che è la sintesi della discussione attuata nei vari interventi. Nel libro vengono evidenziati due concetti che ritengo estremamente importanti. Il primo è quello dello sviluppo e della sostenibilità degli interventi, condizione essenziale, perché una città che non prevede il proprio sviluppo è una città destinata a morire. Ma una città oggi deve prevedere

  • Intervista di Sergio Dalla Val

    Oltre che presidente del Museum of the second renaissance e del Club del secondo rinascimento, lei è scrittrice e presidente della casa editrice Spirali. Quando e perché è incominciata questa attività di coordinamento dei lavori di restauro e di arredo, ormai giunti alla conclusione, della Villa San Carlo Borromeo?

  • Intervista di Carlo Marchetti

    Può accennare a come, e in seguito a quale istanza, è sorto e si è sviluppato il progetto Agorà?

  • Ringrazio tutti i presenti, dall’amico Carlo Monaco al dottor Sergio Dalla Val, che è stato così cortese nell’organizzare la presentazione del volume.

    Devo anche ringraziare il professor Armando Verdiglione per l’invito rivolto a partecipare al laboratorio editoriale da cui è sorto il mio libro L’ambiente, la città, i valori (edito da Spirali). Questo invito, che mi è stato ripetuto per più di un triennio, è stato da me accolto perché poneva sul tappeto il tema dello sviluppo sostenibile e suscitava l’aspettativa di vedere emergere posizioni diverse rispetto a quella dai più

  • Nel libro di Sergio Mattia, L’ambiente, la città, i valori, io sono una sorta di grillo parlante, perché pongo in rilievo aspetti derivanti dal mio mestiere di urbanista, che vede sempre come le cose funzionano in realtà e non in teoria.

    Ho incominciato a capire a pieno il valore della città quando me ne sono allontanato. In occasione della nascita di mio figlio ci trasferimmo in un magnifico quartiere residenziale a dodici chilometri da Bologna, con tutti i servizi per una vita “moderna” (piscina, tennis, club house, ecc.). Da quel momento, iniziò la mia passione per la

  • Intervista di Anna Spadafora

    Come architetto e costruttore, che cosa può dirci della combinazione tra le esigenze dell’architettura, quindi dell’industria e della città, e quelle dell’ambiente?

  • I significanti ambiente e città suscitano riflessioni su argomenti che in qualche modo riguardano ciascuno e richiamano i concetti del cosiddetto “benessere” e della “qualità della vita”. Grazie al libro di Sergio Mattia, L’ambiente, la città, i valori, è stato possibile instaurare un ragionamento proprio su questi temi, rispetto ai quali ciascuno diviene interlocutore e provoca all’ascolto di qualcosa di inedito. Nel libro sono indicati i presupposti di quello che viene oggi chiamato “sviluppo sostenibile”, per uno sviluppo armonico dei vari fattori del progredire umano e per il

  • Per introdurre il dibattito intorno al libro di Sergio Mattia, L’ambiente, la città, i valori, vorrei fare un’osservazione: la città troppo spesso tende ad essere considerata, sopra tutto dagli architetti, in termini un po’ meccanici, cioè come un insieme di spazi organizzati. Secondo questa impostazione governo del territorio significherebbe dire: qui costruiamo le case, qui facciamo le strade, qui mettiamo i servizi, qui gli ipermercati e poi qui mettiamo la ferrovia che collega tutto. Programmare una città, come operazione marcatamente urbanistico territoriale, spesso è un’

  • Questo numero della “Città del secondo rinascimento”, che ha preso avvio dal dibattito intorno al libro di Sergio Mattia, L’ambiente, la città, i valori (Spirali), lancia un appello all’intelligenza, alla civiltà, alla qualità, proprio mentre dal terrorismo fondamentalista sembrano ormai dipendere i media, l’economia, la politica.
    Non a caso sono le città, da NewYork a Madrid, da Gerusalemme a Ankara, da Mosca a Roma, a trovarsi nel mirino della distruzione e del ricatto: nulla come la città è base della modernità, della globalizzazione, del nomadismo intellettuale contro cui