Edilizia e restauro

  • Il convegno La materia del restauro trae occasione dalla pubblicazione del libro Il restauro (Spirali) dell’architetto Roberto Cecchi, direttore generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee del Ministero per i Beni e le attività culturali, e introduce, già nel titolo, la questione essenziale del restauro: la materia.

  • Innanzitutto ringrazio l’organizzazione del convegno La materia del restauro per averci offerto l’opportunità di parlare di nuove tecnologie in un contesto di grande prestigio, come l’Oratorio di San Filippo Neri.

    La tecnica dei materiali compositi, ovvero l’utilizzo di fibre di carbonio nel recupero strutturale, nasce o almeno è stata introdotta in Italia nel 1993, all’Università di Bologna, a seguito di un incontro con  Angelo Di Tommaso,  titolare della cattedra di Scienze delle Costruzioni, e con l’inizio di una prima sperimentazione, che ha portato a un

  • Da operatore ed estimatore del restauro, credo che occasioni come questo convegno (La materia del restauro, Bologna, 16 ottobre 2009) servano a risvegliare l’attenzione sull’argomento e a vivificare il senso civico di chi vi partecipa.

    Farò alcune considerazioni a partire dal libro di Roberto Cecchi, Il restauro (Spirali), tenendo conto che il tema del restauro è molto più complesso di come sembra quando se ne parla in circostanze come questa.

    Occorre innanzitutto specificare di che cosa stiamo parlando. La fotografia dei beni oggetto di tutela e di

  • Il fenomeno del cosiddetto “graffitismo” colpisce quasi tutte le città medio-grandi d’Italia, e Bologna purtroppo è sfigurata dalle deturpanti scritte in molte aree del suo tessuto storico cittadino: basta percorrere le strade e i luoghi più frequentati della città per accorgersi di quanto esso sia invasivo, tale da annullare i valori interni all’architettura, al rapporto tra i singoli elementi costruttivi, alla strada, ai portici. L’argomento è qui diventato di rovente attualità, in primo luogo per la gravità del caso, poi per il solenne impegno dell’amministrazione comunale da pochi mesi

  • Non è facile parlare di restauro e questo convegno evidenzia le moltissime problematiche connesse con il tema. Da architetto, ho sempre lavorato nel settore con enorme passione. Ho avuto anche straordinarie occasioni, come l’intervento, condotto insieme a Giovanni Carbonara, per l’Arco di Fano, forse, l’ultima opera rimasta di Vitruvio.

  • In qualità di Presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, sezione Emilia Romagna, vorrei ricordare che la maggioranza dei beni architettonici italiani è costituita da immobili storici appartenenti a privati. Su costoro ricade in gran parte l’onere della conservazione del patrimonio storico-artistico nazionale e sarà sempre di più così, in quanto, purtroppo, negli ultimi anni, sono diminuite sia le risorse pubbliche sia quelle delle fondazioni bancarie.

  • Roberto Cecchi, nel suo libro Il restauro (Spirali), ha preso spunto spesso da casi particolari, come la vicenda del Cenacolo Vinciano, per trarre poi considerazioni generali. Mi rifaccio a questo metodo, che considero molto efficace, per mostrarvi qualcosa di concreto. L’innovazione tecnologica consente oggi soluzioni progettuali anche espresse da un linguaggio autenticamente contemporaneo, nell’ambito dei restauri che, quando non si riducono ad ordinaria manutenzione, quasi sempre costringono a scegliere continuamente. Infatti, il restauro non può essere considerato un processo

  • Per quanto negli ultimi decenni la disciplina del restauro abbia compiuto un percorso e raggiunto alcuni traguardi, ha lasciato nell’ombra obiettivi che ritengo fondamentali.

    Il progetto di restauro, a opera dell’architetto Pier Luigi Cervellati, del luogo in cui si svolge questo convegno (La materia del restauro, Bologna, 16 ottobre 2009), l’Oratorio di San Filippo Neri, è l’esito di un percorso incominciato, nei primi anni settanta, con il dibattito sul restauro tipologico che avrebbe portato a riconoscere l’importanza della testimonianza materiale.

  • COGEI Costruzioni S.p.A. opera da oltre 40 anni nel settore dello sviluppo immobiliare, della costruzione e della manutenzione di immobili.

    Nata negli anni sessanta, la Società bolognese è a oggi impegnata nella realizzazione di grandi interventi immobiliari, commerciali e residenziali. COGEI dispone anche di competenze specifiche nelle attività di restauro e recupero edilizio, sviluppate attraverso rilevanti interventi su immobili di pregio e di notevole interesse storico ed artistico. Si è occupata in particolare del recupero del Teatro Manzoni e delle Mura di Ferrara

  • Nel suo intervento al convegno La materia del restauro (Bologna, 16 ottobre 2009), il segretario generale del Ministero dei Beni culturali, Roberto Cecchi, sottolineava l’importanza della prevenzione nella salvaguardia del patrimonio artistico e culturale. E, come emerge dalle interviste da lei rilasciate nei numeri precedenti di questo giornale, la manutenzione è parte integrante della prevenzione…