Scienza

  • La Kaptor Light detiene il brevetto mondiale su cui si basa lo sviluppo di un nuovo sistema per il fotovoltaico, capace di raddoppiare il rendimento degli attuali pannelli oggi sul mercato. Può dirci qualcosa a questo proposito?

  • A sessant’anni dalla fondazione dell’Alfa Wassermann, qual era il progetto e quali sono le trasformazioni intervenute nel corso degli anni?

    Il desiderio di fare impresa nel settore farmaceutico nasce da una vocazione degli anni universitari. Dopo gli studi e un’esperienza di lavoro in campo farmaceutico, ho acquistato i prodotti di un’azienda distrutta durante la guerra e, il 24 gennaio 1948, nasceva l’Alfa biochimici, poi diventata Alfa farmaceutici. All’inizio, ero da solo, ma ragionavo già in termini di sviluppo nazionale dell’azienda, cosa che poi si è verificata

  • Nata all’interno dell’Istituto Nazionale per la Fisica della Materia, che a Modena ha un centro d’eccellenza sulle nanotecnologie, ospitato nel Dipartimento di Fisica dell’Università di Modena, la STAR ha fatto dell’analisi e del trattamento delle superfici la sua scommessa imprenditoriale. Può fare qualche esempio di settori d’intervento?

  • ARDEA Progetti e Sistemi ha introdotto in Italia l’impiego di materiali compositi – con il sistema brevettato Betontex – per la ristrutturazione statica e architettonica di edifici e palazzi storici. Com’è nata e come si è sviluppata questa tecnologia?

  • La mia attività di progettista è rivolta anche al campo del restauro e della sostenibilità ambientale dell’energia, per cui il libro di Lorenzo Jurina Vivere il monumento. Conservazione e novità (Spirali) ha suscitato in me particolare interesse. Per quanto riguarda l’opera professionale dell’Autore, penso che il concetto ormai classico “Less is more” sia, in termini assolutamente positivi, perfettamente applicabile al suo approccio progettuale.

  • Intervista di Ruggero Chinaglia

    Qual è l’oggetto della ricerca che sta conducendo con il suo staff a Pamplona?

  • Premetto che l’oncologo clinico, oggi, deve fare almeno due cose: da una parte, avere conoscenza e consapevolezza delle opportunità offerte dalle tecniche chirurgiche, farmacologiche e radioterapiche e, dall’altra, stare più vicino possibile al malato e garantire al paziente e alla sua famiglia una continuità assoluta di gestione clinica e psicologica del caso, anche quando la sua attività come figura professionale che somministra medicine per la malattia è terminata, perché sembra che non vi sia più nulla da fare.

  • Sono un patologo e, prima di spiegare in che modo i patologi si occupano dei tumori, voglio porgere un tributo a Marcello Malpighi, uomo di genio, forse il più grande scienziato che l’Università di Bologna abbia mai avuto. Se nel ‘600 ci fosse stato il premio Nobel, Malpighi ne avrebbe presi due, poiché è stato colui che ha facilitato l’attività scientifica moderna della medicina. Egli nacque nel 1628 a Crevalcore, in provincia di Bologna, in un’abitazione di cui è rimasto soltanto il pozzo. Morì nel 1694 e fu sepolto a Bologna. Una delle placche tuttora presenti all’Archiginnasio,

  • Nel libro Questione cancro (Spirali), si parla abbondantemente dei costi delle terapie. Parlerò del libro a partire dalla mia formazione, prevalentemente incentrata sull’economia sanitaria. Nel corso di questo convegno (Questione cancro. Novità nella ricerca e nella cura, Bologna, 14 giugno 2006) è emerso che i nuovi farmaci hanno costi molto elevati rispetto ai vecchi. È vero, ma occorre chiedersi perché e se ci sia una soluzione a questo problema. La produzione di farmaci non è come quella di un’automobile o di una casa, la cui fabbricazione esige un impiego enorme di

  • Intervista di Anna Spadafora

    Quali sono le novità nella ricerca e nella cura intervenute negli ultimi anni nel Gruppo Hesperia Hospital, caso unico in Italia, rinomato in tutta Europa e anche negli Stati Uniti, da cui vengono a visitarvi per studiare le vostre procedure e il vostro metodo?

    È vero, inizialmente eravamo noi a studiare gli americani, adesso sono loro a visitarci. Vantiamo un solido rapporto con l’Arizona Heart Institute di Phoenix, di cui siamo sede europea. Il primo stent per aneurismi addominali in Europa è stato messo in Hesperia nel 1994 dal