Scienza

  • Lo scienziato Frank Savage Walsh, scozzese, biologo e chimico, da anni dedica la sua ricerca allo studio dei meccanismi molecolari e cellulari alla base di malattie di grande impatto sociale quali i tumori e le degenerazioni del sistema nervoso centrale. La sua carriera scientifica si è sviluppata in Gran Bretagna e, fin dall’inizio, si è svolta tra ricerca accademica e industria. Ha ricoperto incarichi importanti sino all’attuale carica di direttore delle ricerche della casa farmaceutica Wyeth (USA), e il suo impegno ha avuto come principale obiettivo l’analisi accurata dei processi

  • Intervista di Anna Spadafora

    Nei suoi cinquant’anni di attività, l’Istituto Giordano ha effettuato collaudi in opera di importanti strutture pubbliche, di nuove costruzioni e di palazzi storici. Ma esistono strumenti di calcolo e di collaudo adeguati?

    Il progettista strutturale che progetta un edificio lo fa utilizzando degli strumenti, che oramai sono tutti affidati a software, nei quali si ipotizzano le resistenze meccaniche dei materiali quali cls, ferro ecc. Con tali calcoli egli è in grado di stabilire a tavolino se la struttura è stabile, ma spesso accade che il

  • Quel che, da Aristotele ai giorni nostri, è stata chiamata scienza è piuttosto un discorso sulla scienza, costituito da un susseguirsi di rappresentazioni, modelli interpretativi, paradigmi, prodotti da una miriade di discipline il cui numero è in continuo aumento. Questo discorso doveva fare presa sulla realtà, prendere le cose in un sistema sempre più unitario e totalizzante, puntando a una comprensione generalizzata. L’etimo di scienza rimanda alla radice ski, tagliare, dividere, ma questa divisione è un frazionamento: questo discorso deve comprendere prima dividendo in unità

  • Le ricerche sull’archestesia nascono dall’incontro di personalità diverse: io, che mi occupo di fisica, incontro un architetto, Ettore Lariani, e un musicista, Francesco Rampichini, e iniziamo un percorso culturale, concettuale, di discussione e di dibattito, per il puro piacere di capire qualcosa di più a proposito delle percezioni e delle sensazioni.

  • Tra gli aspetti che ho apprezzato maggiormente nel libro di Lucien Sfez, Tecnica e ideologia (Spirali), anche se per l’autore sono connotati negativamente, c’è la considerazione che le tecnologie traggono con sé un immaginario a “bassa intensità”, che non riesce a diventare ideologia, ossia a raggiungere un livello simbolico avanzato – come nella mitologia, nelle religioni e, in molti casi, nella politica di epoche precedenti –, ma rimane in una sorta di doppio legame: da una parte, c’è una sorta di “tecnoutopia in progress”, le tecnologie si vendono prevalentemente all’interno di

  • Intervista di Sergio Dalla Val

    Lei sta lavorando da circa nove anni a un progetto straordinario, KEO, per il quale ha coinvolto l’UNESCO, l’ONU, i governi, le università e le accademie di molti paesi. Può darci una testimonianza?

  • L’esigenza di rappresentare, di metaforizzare attraverso un linguaggio differente una situazione, un vissuto o un’impressione è sempre esistita. In musica è quel che è chiamato “a programma”. Nelle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, per esempio, c’è il progetto di rappresentare, di evocare una certa situazione paesaggistica. Nel caso dell’acusmetria, l’intenzione non è più quella di rimandare a una dimensione sensoriale complessa in cui l’uomo è il soggetto che percepisce un ambiente articolato – alberi, fiumi, uccelli, mare e così via – ma, come nei casi descritti da Marco

  • Un grande medico francese diceva che la salute è il silenzio degli organi. Per tutta la vita cerchiamo una cosa: che gli organi tacciano. Dopo una malattia, non vogliamo più ascoltare il nostro corpo. Attraverso il corpo, la malattia ci fa entrare progressivamente in un contesto esclusivamente sociale – con il medico, con le medicine, con la sanità – e, quando moriamo, il nostro corpo è completamente inquadrato nella società. Dunque, nonostante le credenze dell’ideologia individualistica, il corpo non ci appartiene. Il giurista e psicanalista Pierre Legendre diceva che il corpo appartiene

  • Intervista di Pasquale Petrocelli

    In un numero del nostro giornale (La salute intellettuale, n. 17, gennaio 2006), Paolo Capuzzi, area manager di Amplifon Emilia Romagna e Trentino Alto Adige, accennava a un progetto inerente la magnetizzazione degli edifici per permettere ai deboli d’udito di ascoltare i suoni più distintamente. Può dirci qualcosa di più del progetto?

  • I primi due decenni del secolo scorso furono tra i più ricchi di acquisizioni per la scienza, in Occidente. Ciascun giorno si segnalava per imprese, scoperte, invenzioni. Planck definì la teoria dei quanti, Bohr le proprietà spettroscopiche dell’atomo, Hertz l’andamento ondulatorio della propagazione elettromagnetica, Einstein la teoria sulla relatività, Poincaré diede i contributi più importanti alla teoria matematica delle funzioni e Marconi istituì le trasmissioni a onde corte. Wittgenstein diede alle stampe il Tractatus Logico-Philosophicus, Saussure le lezioni