L’ESPERIENZA PROCEDE DALLE RELAZIONI

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presidente del Gruppo S.E.F.A. Holding Spa, Sala Bolognese (BO)

Il tema che attraversa questo numero della rivista è dedicato all’eredità intellettuale, come eredità che si acquisisce lungo l’esperienza in atto. Lei ha intrapreso la strada dell’impresa nell’Italia degli anni settanta, in una fase in cui l’acciaio era sinonimo di civiltà. Oggi il Gruppo S.E.F.A. Holding è leader nella commercializzazione di acciai speciali, leghe e titanio. Cosa ha contribuito a farle intraprendere questo itinerario?

A scuola, in particola re grazie al professore di metallurgia dell’Istituto Aldini Valeriani, era nata la curiosità intorno alla produzione dell’acciaio. Dei trenta studenti di quella classe sono stato l’unico a seguire questa strada. Dopo il diploma era chiaro che non avrei accettato di lavorare chiuso in ufficio, a disegnare delle righe con un pantografo e senza parlare con nessuno. Poi, era stata essenziale l’esperienza della mia infanzia. Fra il 1955 e il 1960, in Italia era diffusa una certa solidarietà lavorativa, altrimenti non si mangiava. Nella società agricola in cui sono cresciuto, quando occorreva fare un lavoro in cui servivano molte braccia, gli abitanti del circondario si adoperavano per dare una mano, perché soldi non ce n’erano. Oggi siamo più ricchi, ma siamo anche più poveri di questi beni immateriali. Mia madre molte volte faceva la spesa tramite il baratto: andava a prendere il sale e portava un formaggio. Poi, con l’avvento della televisione e del frigorifero, accadeva che le nuove macchi ne favorissero occasioni per trovarsi tutti insieme, parlare e scambiare prodotti. Era una società che cresce va perché procedeva dalle relazioni.

E, procedendo dalle relazioni, lei ha costituito il Gruppo S.E.F.A. Holding S.p.A….

Negli anni settanta il massimo dell’aspirazione era lavorare nell’industria. Io ebbi l’opportunità di fare il venditore in Mazzoni Acciai e quell’esperienza è stata decisiva per entrare poi in S.E.F.A., società nata nel 1978 e di cui ho rilevato le quote nel 1981. Non era ancora entrata nel mercato italiano l’acciaieria svedese Uddeholm, ma noi siglammo un patto di esclusiva per la distribuzione di acciai speciali da utensili. Man mano che aumentavano i volumi di produzione e vendita, abbiamo ingrandito il magazzino, costituendo la S.E.F.A. di Firenze, poi la S.E.F.A. Lavorazioni Meccaniche e, nel 1999, inaugurando TIG, la divisione per la commercializzazione di titanio e leghe per l’aeronautico.

Oggi il vostro Gruppo registra un fatturato di circa cinquanta milioni di euro, fra S.E.F.A. Acciai, TIG e 3D Me tal, la nuova società per la produzione di particolari in metallo con la tecnologia additiva. Inoltre, siete spesso partner di innovazioni tecnologiche a livello mondiale, frutto della ricerca da parte di molte aziende italiane di cui siete fornitori, perché la vostra mission è anche promuovere la cultura dell’acciaio…

Le innovazioni delle imprese della nostra area geografica, nel packaging, nell’automotive, nella ceramica e nel polo biomedicale di Mirandola fondato da Mario Veronesi, si sono avvalse dei nostri acciai. La tradizione di questo Gruppo – tradizione per noi importantissima – non è mai stata condizionata dalla logica dell’affare o dell’apparire, ma dalla cultura del servire. Ho cercato di trasmettere questa cultura ai miei figli e, in particola re, il valore inestimabile di avere un partner come Uddeholm (poi confluito in voestalpine company), che ci ha scelto dal 1979 ed è cresciuto con noi.

Non è scontato che il fondatore accolga anche i figli nel proprio viaggio imprenditoriale. Come è avvenuta questa collaborazione?

Sono stato in casa poco tempo perché dovevo lavorare, è chiaro però che nelle cose importanti il mio apporto non è mai mancato. Ai miei figli e ai miei collaboratori ho sempre ribadito che il vero capitale è l’esperienza che procede dalle relazioni. In S.E.F.A., Giovanni segue il reparto commerciale, quello degli acquisti e della produzione, i fornitori e la 3D Metal. Se oggi cura così tanti settori del Gruppo, questo è il frutto dell’esperienza che ha acquisito in azienda e delle scelte che spesso abbiamo fatto insieme. È stato così anche per Francesca, che invece gestisce lo sviluppo industriale di TIG. Noi siamo intesi dai nostri clienti come fornitore alleato, un interlocutore indispensabile per l’avvenire delle loro imprese. Non a caso sono molti quelli che ci chiedo no valutazioni intorno alle tendenze del mercato. In questi cinquant’anni sono nate molte amicizie, alimentate da stima reciproca, e oggi noi continuiamo a crescere insieme per lo sviluppo tecnologico e industriale delle aree in cui operiamo.