L’EREDITÀ DELL’AZIENDA NEI MIEI FILM

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consigliere di MWM Italia Srl, Zola Predosa (BO)

L’eredità intellettuale di MWM è intervenuta per lei ascoltando i racconti di suo padre intorno all’azienda, ma è proseguita trovando nell’attuale dell’esperienza il modo di dare il suo apporto pragmatico. Oggi lei lavora accanto a suo padre e certamente il suo percorso non è stato facile…

Dipende dai punti di vista. Mio padre sembra convinto che io abbia avuto vita facile. E certamente lui si è fatto in quattro perché ciò avvenisse, mentre proseguiva nel suo progetto. Tuttavia le difficoltà non sono manca te. Sono entrato a lavorare in MWM a partire dai sedici anni, soltanto nel periodo estivo. Mio padre mi diceva sempre: “Devi dare l’esempio! Tutto ciò che fai deve essere ineccepibile”. Però, io ero l’ultima ruota del carro e, intanto, imparavo alcune cose di questo lavoro. La meccanica non era nei miei interessi, quindi l’azienda non era la “mia” azienda. Era l’azienda di mio padre ed era distante da me. A casa, quando ci trovavamo a tavola in particolare, mio padre parlava di quello che accadeva in MWM. Cosa pensavo del lavoro di mio padre? A otto anni pensavo che l’azienda lo portasse via da noi per troppe ore. Lui era impegnato altrove, come si dice. Poi sono stato instradato dai miei agli studi tecnici, di meccanica in particolare. Ma non sembrava la mia strada. Un professore chiamò da parte mio padre e gli disse: “Mi raccomando, suo figlio non lo mandi a lavorare in un’azienda meccanica, perché altrimenti noi facciamo una figuraccia!”. Io ero bravo a scrivere. Già durante la scuola elementare scrivevo racconti e, fra i diciassette e i diciannove anni, ho vinto vari con corsi di poesia.

Poesia deriva dal greco ποιέω, parola che è esente da idealità, perché si traduce con “fare”. Quindi, lei ascoltava in casa la testimonianza di suo padre intorno al fare proprio dell’impresa e portava avanti la sua ricerca intorno a materie apparentemente opposte alla meccanica…

Già dagli otto anni io leggevo e guardavo film e, quando ne trovavo uno che mi appassionava, proseguivo la ricerca nei libri, in biblioteca. All’epoca non c’era ancora internet a disposizione di tutti come avviene oggi e chiedevo ai miei di portarmi in libreria. Io ho sempre avuto altri interessi, tant’è che ho intrapreso gli studi di regia cinematografica a Roma, ma accanto a questi proseguivo il lavoro in MWM, sempre durante il periodo estivo. Anche perché avevo la necessità di inventarmi qualcosa che mi facesse guadagnare. Poi, in torno ai vent’anni, ho incominciato a realizzare i video per promuovere i prodotti dell’azienda. Era molto importante per me dare il mio con tributo su qualcosa che sapevo fare.

Quando sono entrato in MWM, nel 2000, mio fratello Massimo lavorava già da anni in azienda ed era considerato il modello da seguire. Lui faceva tutto in modo perfetto, mentre quello che facevo io non era considerato produttivo, non ne veniva riconosciuto il valore perché non sembrava essenziale al fatturato dell’azienda. L’idea di mio padre era che fossimo complementari, uno poteva seguire la produzione e l’altro la gestione dell’azienda. Ma le cose non vanno mai secondo l’ideale, tant’è che mio fratello ha poi deciso di intraprendere un’altra strada. Certamente, io non ero portato per la parte produttiva, anche se poi, entrando nel ritmo dell’azienda, ho in cominciato a intenderne i vari aspetti, compresi quelli produttivi. A un certo momento ho avuto la necessità di alzare l’asticella rispetto a quello che facevo. Ero l’unico a dire che occorreva presentare un’immagine diversa dell’azienda e ci siamo affidati a uno studio esterno di grafica. Per me era necessario valorizzare la storia e l’immagine di MWM, perché questo contribuiva alla vendita dei nostri prodotti. Oggi, infatti, abbiamo un ufficio grafico interno.

L’eredità intellettuale dell’impresa, il tema che esploriamo in questo numero, non è qualcosa di già costituito, ma implica l’avvio di una trasformazione attraverso l’esperienza in atto. Lungo questa esperienza lei può cogliere gli indici della sua eredità intellettuale…

Certamente nella mia esperienza tengo conto del modo della gestione di mio padre, ma l’eredità è legata all’attuale dell’impresa. Oggi è necessario un approccio che tenga conto delle nuove esigenze di MWM, da qui ai prossimi dieci anni.

La tendenza sarà che i lavoratori dedicheranno sempre meno tempo al lavoro, quindi il tempo dedicato a lavorare dovrà essere estremamente produttivo. Molti operatori stanno già facendo la settimana corta, con quattro giorni lavorativi. Proviamo a immaginare cosa accadrà soltanto fra vent’anni. Vuol dire che quello che oggi facciamo in cinque giorni lo dovremo fare in quattro, quindi sarà necessario dotarsi di lavoratori più efficienti e collaborativi.