PER RAGIONI DI SALUTE

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scrittrice, presidente del Club di Milano

Ciascuno di noi ha potuto percepire la portata dell’opera di san Carlo, non solo per Bologna, come ha sottolineato Marco Poli, non solo per la conclusione del Concilio di Trento, come ha specificato Umberto Mazzone, ma per l’intera Europa cattolica a partire dal 1582, anno della prima edizione degli Acta Ecclesiae Mediolanensis, volumi in cui vengono raccolti atti, editti, documenti, istruzioni che Carlo Borromeo, cardinale di Santa Prassede (a Roma fino al 1565) e arcivescovo di Milano (dal 1565 al 1584), ha potuto precisare, scrivere, formalizzare e pubblicare nel corso della sua vita. Documenti basilari su cui la Chiesa ancora oggi si fonda e si forma non solo per gli aspetti teologici, pastorali, liturgici, ma anche per quelli più pratici e cioè per la costruzione delle chiese, per la celebrazione della messa e dei sacramenti, per le scritture e gli archivi civili e ecclesiastici, per le istruzioni ai confessori, al clero, agli ordini religiosi…

Nel 1984 Milano celebrava il quarto centenario della morte di san Carlo. Con un interesse non offuscato da quattro secoli. Vari i libri usciti in quell’anno, fra cui la celeberrima biografia del Bascapè. Poi, a Milano e intorno a Milano, gli echi di questo santo non cessano. Varie testimonianze, fino a dover constatare l’interesse di Carlo Borromeo come intellettuale e di verificare quanto fosse attuale e importante nella nostra era. Pochi però i libri delle sue opere nelle librerie. E dunque ho cominciato a cercare nelle biblioteche: e le biblioteche di Milano, come credo quelle di ciascuna città, raccolgono opere infinite, documenti straordinari, archivi intatti nella loro importanza e nella loro bellezza. Perciò con decisione, ma anche con grandi interrogativi, ho letto documenti, mi sono procurata libri, ho fatto fotocopiare e scansire manoscritti e codici antichi e, grazie anche a vari collaboratori, sono riuscita a raccogliere quasi tutta l’opera edita di san Carlo. L’Ambrosiana, la Trivulziana e la Braidense di Milano sono le grandi biblioteche dove si è svolta quasi tutta la mia ricerca, senza dimenticare gli archivi e le biblioteche in Italia e all’estero, dove qualcosa ho trovato. Opere e documenti editi e inediti di Carlo Borromeo: decine di migliaia di pagine. Ma dell’Opera Borromeo, di pubblicato, negli anni, in percentuale possiamo forse parlare di un 5-10 per cento. Solo di lettere, se ne contano, all’Ambrosiana 40.000, che con quelle delle altre biblioteche arrivano (quelle note) a 70.000. Sappiamo della pubblicazione di circa 3.000. Scritti e documenti intorno a san Carlo Borromeo: milioni di pagine. La storiografia, con le varie pubblicazioni, è elencata nella bibliografia.

Per il libro, quello che qui presentiamo questa sera, il lavoro svolto è intorno all’opera di Carlo Borromeo: gli Acta Ecclesiae Mediolanensis, di cui parlavamo prima; l’Opera omnia, raccolta da Giuseppe Antonio Sassi nel 1748, che comprende i testi delle Notti Vaticane, le omelie, gli atti dei concili indetti da san Carlo; i quattro volumi di Lettere e documenti pubblicati da Aristide Sala nella seconda metà dell’Ottocento; il Memoriale ai milanesi, e i vari carteggi pubblicati negli ultimi trecento anni, compreso quello con Gabriele Paleotti, arcivescovo di Bologna. Materiale notevole quello edito, sterminato quello inedito. Qualche esempio di lettere scritte dalla mano di san Carlo e di lettere copiate o dettate, lo trovate nella vasta iconografia che accompagna i testi. Ci sono anche i cosiddetti arbores: una sorta di disegno che san Carlo usava quando preparava le omelie, traccia del discorso, annotazioni sui brani della Bibbia e del Vangelo, citazioni dai Padri della chiesa, un canovaccio che sarebbe servito a varie scritture. Nei dieci capitoli che trovate all’inizio del libro c’è la ricerca, nel testo di Carlo Borromeo, in materia di preghiera, comunicazione, arte, peste, salute. L’intero lavoro sul testo borromaico è organizzato, nella seconda parte del volume, per interventi e tematiche: per intendere la lingua e la materia su cui l’Arcivescovo di Milano ha lavorato. Un glossario e dizionario con il testo di Carlo Borromeo.

Ma la lettura dell’opera borromaica non sarebbe stata completa senza le testimonianze artistiche di pittori e scultori del Novecento, che ancora oggi s’interrogano intorno a questa figura. Un esempio è l’opera di Alfonso Frasnedi, artista bolognese, qui con noi questa sera. Queste opere sono esposte nel museo della Villa San Carlo Borromeo, e sono davvero importanti, autentiche nella loro scrittura e grandi nella loro narrazione.

Varie anche le testimonianze antiche e nuove sull’opera di san Carlo: dalla cronaca del Ripamonti alla poesia del Tasso, dall’elogio di Federico Borromeo al lirismo di Carlo Maria Maggi, dal lustro che ne diedero papi e cardinali della sua era alle testimonianze del papi del Novecento… Carlo Borromeo è davvero inesauribile, complesso e semplice nella sua scrittura e nei termini della comunicazione. Io ringrazio ciascuno di voi che questa sera è qui, ringrazio i miei collaboratori, sopra tutto Caterina Giannelli, che ha dato un suo utilissimo contributo a questo libro e ringrazio l’equipe di Bologna e dell’Emilia Romagna che ha organizzato questo incontro in questa bellissima sala, che molto deve a san Carlo, e che di san Carlo ha ripreso la squisitissima ospitalità.