Cifrematica

  • Occorrevano tutta la sobrietà, la finezza, la serietà dell’autore, Paolo Moscatti, della curatrice, Anna Spadafora, e della casa editrice Spirali per mettere un titolo cosi fine a questo libro, La mia bussola. L’amicizia, la famiglia, l’impresa (Spirali), che ogni direttore commerciale avrebbe lanciato, in modo un po’ roboante, come “il più importante, imperdibile, convincente, manuale per divenire imprenditori nel terzo millennio”. Ma non avrebbe avuto torto, perché il libro è anche questo: come una bussola, è un prezioso strumento per chi si accosta all’

  • Il libro di Paolo Moscatti, La mia bussola. L’amicizia, la famiglia, l’impresa – che sono felice di avere curato per la casa editrice Spirali –, a pochi mesi dalla sua pubblicazione (settembre 2021), ha già esaurito la prima tiratura di stampa e si appresta a divenire un manifesto intellettuale delle piccole e medie imprese, uno strumento per instaurare dispositivi nuovi nelle aziende, che non si avvalgono di precetti o consigli, ma prendono come pretesto il racconto del viaggio che la “nave” TEC Eurolab e il suo equipaggio hanno compiuto in trent’anni, a partire

  • “A ciascun compagno di viaggio”. Incomincia con la dedica dell’autore al suo lettore il viaggio imprenditoriale di Paolo Moscatti (La mia bussola. L’amicizia, la famiglia, l’impresa, Spirali). Lungo questo viaggio, Paolo incontra la moglie Loretta e il socio Alberto, fino a intraprendere la scommessa dell’impresa, oggi giunta alla seconda generazione, con i figli Marco e Luca. Il libro si presta a differenti letture e concerne ciascuno anche a partire dal proprio racconto intorno alla famiglia, che è la questione aperta, la traccia della vita.

  • Il libro di Pietro Ichino, dal titolo L’intelligenza del lavoro. Quando sono i lavoratori a scegliersi l’imprenditore (Rizzoli), mette in discussione il paradigma del lavoratore inteso come “parte debole” nei confronti dell’imprenditore che offre il lavoro. Che ne è, invece, dei cosiddetti giacimenti occupazionali inutilizzati – si chiede l’autore –, considerate le tante offerte di lavoro delle imprese, sempre più alla ricerca disperata di lavoratori specializzati? E propone un nuovo modo d’intendere il mercato del lavoro, in cui sono i lavoratori a scegliersi l’

  • Per salvaguardare l’ordine geopolitico e gli interessi economici e finanziari, sotto l’ordine mondialista, l’indifferenza in materia di umanità del provincialismo e del populismo americano e europeo lascia che Xi Jinping, Vladimir Putin, Recep Tayyip Erdogan, Kim Jong-un, i castristi, i telebani, i fondamentalisti compiano massacri, stermini, torture e aboliscano i diritti civili nei loro stati e in Africa, a Hong Kong, nello Xinjiang, in Crimea, in Libia, in Siria, in Afghanistan.

  • Il disturbo dell’umore, il disturbo del sonno, il disturbo del pensiero, il disturbo del comportamento, il disturbo dell’apprendimento, il disturbo della memoria, il disturbo del linguaggio, il disturbo dell’attenzione, il disturbo alimentare.
    Nulla di più condiviso, di più studiato e di più comune del disturbo: ognuno ha il suo disturbo. In questa accezione, disturbo equivale a disordine, cioè viene inteso come un limite dell’ordine sociale, dell’ordine relazionale, dell’ordine del sistema. Ma, prima di tutto, di quel sistema chiamato personalità, per cui nei trattati di psichiatria

  • Nel saggio Psicopatologia della vita quotidiana (1901), accanto ai lapsus, alle sbadataggini e agli atti mancati, Freud analizza la dimenticanza di nomi propri. E narra un episodio accaduto in Dalmazia, mentre viaggiava in treno in compagnia di uno sconosciuto. Parlando delle visite in Italia, domandò all’uomo se fosse mai stato a Orvieto a vedere i celebri affreschi di… Al posto del nome cercato, Signorelli, gli venivano in mente Botticelli e Boltraffio. Che cosa aveva “disturbato” la memoria di quel nome? Riflettendo sull’argomento immediatamente precedente della loro

  • L’epoca della comunicazione totale, diretta, “virale” ha incontrato con il Covid-19 il suo contrappasso: l’influenza incontrollata, il contagio rapidissimo, il virus senza vaccino. E l’esibizione dei contatti nei social è divenuta tabù del contatto, paura di toccare, paura di una stretta di mano. Che ne è del Noli me tangere con cui Cristo, in mezzo alla folla, indica che la parola non si tocca, non si prende? Inebetiti, come tanti Tonio dei Promessi sposi, ai vincenti di ieri non resta che dire: “A chi la tocca la tocca”. E quanti sedicenti comunicatori ci avevano spiegato

  • “E veramente accade che sempre dove manca la ragione suppliscono le grida”: così scrive Leonardo da Vinci nel Trattato della pittura, dove chiama “lingua de’ litiganti” quella che elude “l’esperienza” e poggia sulla “falsa e confusa scienza” perché “pasce di sogni i suoi investigatori”.
    Dai social network al governo, dai giornali di regime ai tribunali del popolo, questa assordante lingua dei litiganti, ipnotica e demagogica, percorre oggi la provincia Italia: è la lingua comune, lingua del nulla, fatta di appelli al popolo, di critiche al profitto industriale e finanziario, di

  • Quando qualcosa non va o non funziona, quando le cose precipitano o girano in tondo, quando sembra spalancarsi l’abisso, la tentazione di abbattersi, di colpevolizzarsi, di punirsi, di criminalizzarsi è comune, anzi è d’obbligo. La pena, la colpa, il crimine sono da sempre funzionali alla riuscita sociale, che deve passare attraverso un percorso e un cammino sacrificali, attraverso l’iniziazione, la purificazione, la redenzione. In Occidente come in Oriente: nella Cina del terzo secolo a.C., regnante la dinastia Qin, l’imperatore Shi Huang Di, che avviò i lavori della Muraglia cinese,