Nemat Marina

  • All’epoca in cui sono nata, in Iran c’era la dittatura dello scià, ma la libertà privata era ammessa. Da adolescente potevo vestirmi come le ragazze europee, in jeans e t-shirt, ascoltare musica e vedere film occidentali, e nello stesso tempo innamorarmi delle poesie persiane. A quel tempo, le mie amiche e io al mare indossavamo il bikini e sulla spiaggia le ragazze e i ragazzi ballavano insieme. Nel 1978, al ritorno dalle vacanze, nel mio tranquillo quartiere residenziale trovai le cose molto cambiate: nelle strade i carri armati e i soldati accerchiavano la gente, milioni di persone,

  • Può raccontarci la sua storia?

    Sono nata a Teheran nel 1965. All’epoca, la vita in Iran era molto diversa. Quando penso alla mia infanzia, ricordo che, guardando dalla finestra, vedevo una strada molto normale, una bella strada a quattro corsie, con la gente che si fermava per fare acquisti. Io frequentavo un meraviglioso collegio per ragazze, ascoltavo i Bee Gees e ogni giovedì sera guardavo La piccola casa nella prateria. Dopo i dodici anni, incominciai a interessarmi ai ragazzi e a fare esattamente le cose che fa la maggior parte delle teen-ager: andare in