UN NUOVO RINASCIMENTO PER MODENA

Immagine: 
Qualifiche dell'autore: 
direttore generale dell’Ascom Confcommercio Modena

Confcommercio Modena si è sempre distinta per la valorizzazione dell’incontro e di tutto ciò che rende una città viva e in salute, in ambiti che vanno dalla formazione alla valorizzazione delle piccole e medie attività di cui avete accompagnato la crescita, ai progetti per il centro storico. Oggi però, in un’epoca in cui ciascuna città deve giocare la sua partita in uno scenario globale, quali sono le vostre proposte per Modena?

Oggi Modena ha bisogno di riposizionare il proprio ruolo sociale, economico e culturale, e deve farlo presto e bene. Dagli anni settanta ai novanta, l’economia modenese trovava il suo punto di forza nell’esportazione e il manifatturiero era l’elemento trainante per la crescita delle aziende, della società e di tutto il territorio. Le nostre eccellenze produttive erano e rimangono un punto di distinzione in Europa e nei paesi oltreoceano. Negli ultimi due o tre anni, però, in seguito alla crisi che si è abbattuta sulle economie di tutto il mondo, abbiamo assistito a una diminuzione del 40 per cento del PIL di Modena nel settore della meccanica, per non parlare di quello dell’edilizia, con un conseguente calo dell’occupazione a livelli piuttosto preoccupanti.

Dal mio osservatorio di direttore di Confcommercio Modena, ormai da molti anni, con lo sguardo puntato principalmente sul commercio e sul turismo, la prospettiva non può essere quella degli anni ’90 e 2000, ma deve considerare ciò che sarà Modena nel 2020 e oltre. È innegabile che il manifatturiero abbia cambiato volto in questi ultimi tre anni: indubbiamente le nostre eccellenze rimarranno un fattore decisivo in campo internazionale, ma dobbiamo fare in modo che diventino sempre più un elemento di traino e di ricchezza per tutto il nostro territorio. A tale scopo, dobbiamo aumentare la nostra visibilità, valorizzando l’immagine di Modena nel paese e nel mondo, dobbiamo puntare sui tratti significativi che possono portare la nostra città e la nostra provincia a essere inserite nei circuiti turistici e commerciali internazionali, sfruttando la leva dell’eccellenza dei nostri prodotti e dei nostri saperi, tanti e diversi. Occorre ripensare le politiche di attrazione degli investimenti, e questo dev’essere fatto coordinando gli sforzi – perché oggi non possiamo permetterci di disperdere risorse – e trovando una governance unitaria nella strategia e nella gestione dei progetti, che metta insieme le più importanti sedi istituzionali: Regione, Provincia, Comune e Comuni della provincia di Modena, con il concorso della Camera di Commercio e delle associazioni di categoria, possono riuscire a utilizzare le nostre eccellenze come volano per l’intera economia. La promozione del motorismo sportivo come passione, per esempio, porta con sé vantaggi in settori che vanno dalla cultura – considerando che i motori fanno parte della storia di Modena – all’economia, poiché l’intero comparto della meccanica si avvale del mito che gli appassionati di motori hanno della nostra città. Naturalmente, per ottenere il massimo dei risultati, dobbiamo attivare sinergie fra tutti gli attori protagonisti del territorio, focalizzare la promozione su nicchie di eccellenza, fare leva sull’importante sede universitaria storica di Modena e promuovere qualitativamente e quantitativamente un elemento d’integrazione del territorio come quello dei prodotti enogastronomici tipici, con tutte le implicazioni che questo ha per lo sviluppo del comparto agroalimentare e, ancora una volta, per la diffusione di una cultura che distingue gli italiani nella cucina, ma anche nel sapere stare a tavola, quindi nel piacere dell’incontro come elemento importante di virtù da riscoprire, per la crescita individuale e sociale. E, per fare in modo che possiamo raccogliere nel minor tempo possibile i frutti delle azioni congiunte per dirottare su Modena masse critiche di turismo interessate a tutto ciò in cui la nostra città eccelle – l’arte, la cultura, la musica e il bel canto, la cucina, lo sport, in altre parole, il gusto della vita –, diviene sempre più indispensabile creare un nuovo marchio, un nuovo logo e un nuovo ente, che siano di riferimento per lo sviluppo di questo progetto in campo nazionale e internazionale. I turisti devono trovare una città preparata, dal punto di vista sociale, economico e culturale, a vendere bene i propri prodotti e a farne elemento trainante per l’intera economia, non solo per il settore turistico alberghiero, della ristorazione e dei circuiti museali.

Questo è l’essenziale del progetto che c’impegniamo a presentare alle istituzioni, con il supporto della Camera di Commercio. Ci auguriamo che possa costituire un elemento di forte innovazione e che, nonostante i sacrifici che comporta, instauri nel cittadino la voglia di sognare, perché senza sogni, obiettivi, prospettive e ambizioni, proliferano le intolleranze e il decadimento culturale.

Occorre un nuovo rinascimento per Modena, ma non sarà facile realizzarlo, perché ha bisogno di valore creativo, ma soprattutto di tanto valore economico. Ecco perché dobbiamo capire che il “mattone” non può più essere considerato l’unico buon investimento solo in quanto tangibile: l’investimento nella promozione turistica e culturale della città porta una crescita e un profitto inestimabili.