DALL'ANTICA ROMA AL PIANETA MARTE

Qualifiche dell'autore: 
responsabile di produzione dell’Opificio Bio Aedilitia S.r.l., Bondeno (FE)

La famiglia Maini lavora nel restauro da tre generazioni: da suo nonno Walter, che ha iniziato nel 1940, a suo padre Arrigo, che ha fondato l’organizzazione Trass nel 1980, da cui è nato, nel 2005, l’Opificio Bio Aedilitia, con un impianto che egli ha realizzato quasi con le sue stesse mani, per avere la tecnologia più indicata alla produzione di malte, intonaci e finiture per l’uso in bio-architettura per edifici storici tutelati dai Beni Culturali, in grado di soddisfare ogni richiesta e di ricostruire malte di qualsiasi natura su misura…

L’azienda è nata con l’obiettivo d’industrializzare ciò che prima era artigianale, pur mantenendo la qualità dei materiali realizzati in piccole quantità nei laboratori artigianali. Anzi, con il valore aggiunto che da noi la materia viene lavorata prima di essere miscelata.

Dire che si usano materiali di qualità non basta: per esempio, in una pozzolana di qualità, si rileva una grande differenza tra il prodotto iniziale e quello finito, dopo la nostra lavorazione. Gli esperti delle soprintendenze che vengono a visitare il nostro impianto, gli architetti e i ricercatori universitari che seguono i nostri corsi interni si rendono conto della differenza.

Può accennare al vostro processo di lavorazione delle pozzolane?

La pozzolana per noi è un “elemento portante” della malta, pertanto deve essere di altissima qualità. Prima di tutto selezioniamo la cava, quindi analizziamo il materiale per verificare il suo grado di reattività; una volta superato il test, viene portato qui, essiccato, macinato e micronizzato con separatori particolari. Al termine della lavorazione, la pozzolana è finissima, quasi impalpabile e raggiunge il giusto grado di reattività. Nel processo di lavorazione dei materiali, sono fondamentali accorgimenti tecnici come la temperatura di essiccazione, per esempio. I nostri essiccatoi consentono di asciugare le sabbie a bassa temperatura, che, oltre a consumare e inquinare pochissimo, evitano che gli inerti subiscano modificazioni chimico-fisiche.

C’è da dire che noi utilizziamo solo sabbie naturali di origine alluvionali, quindi praticamente impermeabili, per cui occorre asciugare soltanto la parte esterna del granello. La maggiore rapidità di raffreddamento ci consente anche un migliore stoccaggio, una riduzione dei tempi di produzione e un ciclo di lavorazione continuo.

Non è facile fare capire la tecnologia che sta dietro ai nostri materiali, vere malte antiche realizzate secondo tradizione, ma migliorate nelle perfomance tecniche. Per fare un esempio tratto dal mondo delle automobili, una Mercedes è senz’altro un’ottima macchina, ma è un prodotto industriale. Della Zonda, invece, la Pagani produce solo poche vetture all’anno, ma personalizzate nei minimi particolari sotto ogni aspetto con materiali pregiatissimi e costruite con tecniche pari alle monoposto di Formula 1. Noi ci consideriamo come la Pagani, sia per la scelta delle materie prime sia per il tipo di tecnologia che utilizziamo per lavorarle. Per questo, anche se alcuni nostri intonaci costano venti volte di più rispetto a quelli presenti sul mercato, i clienti che hanno particolari esigenze, quando osservano il nostro tipo di lavorazione, non sono spaventati dal prezzo.

Può citare alcuni esempi di lavori di restauro importanti a cui avete dato il vostro apporto?

Dall’Arena di Verona a Palazzo Pitti a Firenze alla Basilica di Pistoia, l’elenco è lungo e comprende edifici vincolati, palazzi storici, chiese, fortezze, mura di cinta. Attualmente, stiamo lavorando alle mura di Monselice, al Castello di Vigevano e alla Fortezza di Arezzo. A Modena, abbiamo fornito malte per il restauro nella Casa Natale di Enzo Ferrari, futura sede del museo, e stiamo facendo le campionature di rifacimento delle malte sul complesso monumentale il Gigante dell’Appennino nel parco mediceo di Pratolino (FI).

Con lei la famiglia Maini è alla terza generazione. Qual è il suo contributo nell’impresa?

Occupandomi della produzione, cerco sempre d’introdurre le innovazioni che occorrono per l’organizzazione aziendale e il coordinamento tra le varie fasi di lavorazione. Ma seguo anche aspetti dell’immagine e della comunicazione. Inoltre, seguo il nostro progetto “conto terzi”, che prevede lo studio e la realizzazione industriale di prodotti che vengono poi confezionati in sacchi personalizzati su misura per il cliente.

Dal vostro sito, i clienti possono scegliere le malte che avete realizzato per rifacimenti storici importanti…

Abbiamo catalogato tutti i materiali prodotti finora in cartelle speciali, alle quali si accede con un codice. Attraverso questo canale, si è rivolta a noi persino la grande azienda aerospaziale Alenia Aeronautica, che ha scelto una particolare pozzolana color terra bruciata idonea a simulare il terreno marziano e a testare il robot Rover ExoMars, che presto sarà spedito su Marte e dovrà camminare in maniera autonoma; progetto che è stato presentato anche a Torino per i 150 anni dell’Unità d’Italia, alla manifestazione Stazione Futuro: per noi è stata una grande soddisfazione.

Per questi risultati, oltre a mio padre, devo ringraziare innanzitutto i nostri soci nell’Opificio Alberto Marchetti e Daniele Greco, che ritengo della famiglia non solo sul piano del lavoro, e poi i nostri collaboratori: pochi ma buoni!