FANTASIA, ABILITÀ, MA ANCHE UMILTÀ

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amministratore di Moderna Distribuzione, Carpi (MO) vicepresidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Ascom Modena

Il tema di questo numero del giornale è Le donne, l’impresa, il valore. Quanto conta l’apporto delle donne nella gestione di una serie di supermercati come Moderna Distribuzione?

Nei nostri dieci punti vendita, su 110 collaboratori, solo otto sono uomini. Questo per noi è un vantaggio: soprattutto in un momento come quello attuale, in cui un’impresa commerciale deve inventare sempre nuove strategie perché i gusti e le abitudini dei clienti cambiano con una rapidità impensabile in passato, nel processo d’innovazione è importante valorizzare la fantasia e l’abilità delle donne nel cogliere sfumature e dettagli. Per esempio, quando si tratta di trovare un modo nuovo per presentare i prodotti nel punto vendita, conta molto la loro propensione a introdurre novità, anche piccole, che fanno la differenza.

Fa parte del mestiere dell’imprenditore mettersi in gioco costantemente e nuove altre vie ciascun giorno, anziché limitarsi a fare quello che si sa già fare. Questo è ciò che accade spesso anche per molte nostre collaboratrici: lavorano con noi da diversi anni, ma quasi fin dall’inizio hanno assunto i loro compiti senza riserve, proprio come se fossero nella loro azienda o nella loro seconda casa. E questo ha una valenza ancora maggiore se pensiamo all’importanza dell’accoglienza e dell’ospitalità in un’attività commerciale. Per non parlare della preziosa esperienza che una donna acquisisce nella gestione della propria casa – che è come un’impresa, perché richiede altrettanta attenzione nell’amministrazione dell’economia familiare, lungimiranza negli investimenti per il futuro e capacità di considerare le cose secondo un approccio globale e non a compartimenti stagno – e porta nel suo lavoro, fin dal primo giorno.

Negli anni, ho potuto constatare che questo allenamento “in casa” consente di raggiungere sempre risultati straordinari. Una delle nostre migliori collaboratrici ha fatto crescere il punto vendita da lei gestito del 40 per cento in tre anni e, nonostante questi riscontri, segue con grande entusiasmo i corsi che proponiamo, perché si mette costantemente in discussione, non pensa mai di aver fatto abbastanza: appena raggiunge una meta, pensa subito a quella successiva. In questo senso, possiamo dire che le donne si dispongono all’ascolto con maggiore umiltà, non credono di essere arrivate da qualche parte e pensano sempre al contributo che possono dare per migliorare le cose. Inoltre, nel lavoro non si risparmiano e non lasciano mai niente in sospeso, semmai concludono anche quello che era stato lasciato in sospeso da qualcun altro. Anche se questo non mi trova d’accordo: chi inizia qualcosa deve portarla a termine, non può delegarla. Un conto è il lavoro di squadra, che esige la collaborazione di ciascuno, un altro è il pronto soccorso, dove c’è sempre una “mamma” che si fa in quattro per chi sembra non riuscire. Questo è antieducativo, perché chi si sostituisce a qualcuno ne impedisce la crescita, togliendogli la responsabilità e la possibilità di trovare un proprio modo per svolgere i compiti assunti. Soprattutto i giovani devono essere formati fin dall’inizio a cercare la propria strada nel risolvere i problemi. Ecco perché, ciascun giorno nei vari punti vendita, intervengo per sottolineare dettagli non secondari di questo tipo.

Voi puntate molto alla formazione…

Fin dall’inizio, abbiamo considerato la formazione molto importante ed efficace, soprattutto se costante, perché offre sempre nuovi stimoli e impedisce alle persone di adagiarsi nelle loro abitudini. In questo senso, abbiamo avviato una collaborazione con la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Modena, per ospitare stage di giovani che possano portare una ventata di novità, in cambio dell’opportunità di condividere la nostra esperienza.

Da quasi un anno, è vicepresidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Ascom Modena. Qual è il suo apporto di donna imprenditrice nella politica dell’Associazione?

Il mio principale obiettivo è quello di dare tutto l’apporto che si considera utile e indispensabile per migliorare l’istituzione. Ho apprezzato molto il lavoro che Carlo Galassi, il nostro presidente, ha fatto quest’anno per la valorizzazione dei giovani e delle donne, che non a caso ha avuto come esito la costituzione delgruppo Donne Imprenditrici Italiane dell’Associazione modenese. Come donna imprenditrice, m’impegno perché si trovi un modo costruttivo di far valere gli interessi del settore del commercio, in un momento in cui le difficoltà non stentano a diminuire. Dobbiamo lottare perché venga riconosciuta l’importanza delle piccole imprese per il territorio, anziché lasciarle al loro destino, mentre la concorrenza dei gruppi stranieri è spietata. Favorire le grandi catene con le aperture ventiquattro ore al giorno non vuol dire aumentare la qualità della vita nelle piccole città, dove conta anche l’equilibrio fra il giorno e la notte, ma incentivare gli affari di chi poi reinveste gli utili nel proprio paese, lasciando qui soltanto i disagi che conseguono a tutte le politiche miopi, come quelle prive di programmazione. Penso che la nostra Associazione, anche con il gruppo Donne, abbia un compito irrinunciabile: la battaglia per la qualità della vita nelle nostre città, che passa per il commercio, perché, come recita il nostro slogan, “Dove c’è commercio, c’è vita”.