L’AMBIENTE È LIBERTÀ DI MOVIMENTO
La storia di Wayel, l’azienda bolognese che ha fortemente innovato il mondo della bicicletta elettrica, parte nel 2007 ed esprime la volontà del Gruppo Termal di entrare da protagonisti nel mercato della mobilità sostenibile. È costellata da importanti avanzamenti tecnologici, frutto della cultura della qualità made in Italy, che integra design e funzionalità. Qualità che ha fatto preferire il modello Wayel OneCity quale “courtesy bik” al G8 Ambiente di Siracusa nel 2009, per gli spostamenti dei ministri e dei loro staff durante gli incontri del vertice. Nello stesso anno, c’è stata ammirazione anche in Giappone per il gioiello italiano a due ruote dal cuore tecnologico, scelto fra i prodotti di eccellenza da esporre al Museo Nazionale delle Nuove Scienze e dell’Innovazione Tecnologica di Tokyo durante la mostra sulla mobilità innovativa promossa dalla Regione Emilia Romagna. Cuore tecnologico che permette di esplorare l’ambiente in salute e sicurezza, grazie all’introduzione nel mercato di innovative batterie al litio-polimeri leggere e certificate dalla severa normativa UN38.3, in ben quattro diverse taglie energetiche. Può fare un esempio di come la tecnologia industriale favorisce l’ambiente?
Sono convinto che l’ambiente non si tuteli con la decrescita ma, al contrario, con l’implementazione tecnologica, che migliora la qualità della vita attraverso modalità nuove. Non c’è avanzamento con la logica dei divieti, non c’è progresso nella credenza che la difesa dell’ambiente si ottenga con limitazioni. È fuori dubbio che nella preistoria dell’uomo l’ambiente fosse più “sostenibile”, ma le aspettative di vita non erano minimamente paragonabili a quelle attuali. Qualità della vita, per esempio, significa muoversi con velocità ed efficienza senza essere costretti a dedicare la maggior parte del proprio tempo in estenuanti attese e spostamenti. Avvalendosi di questi principi, l’impresa può trovare strumenti e prodotti che semplifichino il movimento, perché l’ambiente è movimento e non dobbiamo dimenticare che non possiamo fare a meno di muoverci.
Cosa intende?
L’ambiente non può essere qualcosa di statico perché implica il godimento di superfici e volumi intorno all’uomo. Il concetto di ambiente è costituito dalla libertà di movimento. Altrimenti diventa un ambiente “raccontato” e non vissuto, un ambiente virtuale, finto, visto magari soltanto in filmati e fotografie È importante quindi trovare la modalità per consentire libertà di movimento con tecnologie più “dolci” e non inquinanti.
Con Wayel abbiamo ripensato uno dei mezzi di movimento più antichi del mondo inventato in Italia da Leonardo da Vinci cinque secoli fa: la bicicletta. Con Wayel, la bicicletta con l’innesto di un motore elettrico è un ottimo compromesso fra l’esigenza di rispettare l’ambiente e l’esigenza di movimento.
Nell’era attuale non c’è più dicotomia tra tecnologia e ambiente, ci si deve quindi porre l’obiettivo d’innalzare la qualità della vita avvalendosi di nuove tecnologie?
Esattamente. Occorre avere cura dell’ambiente con la tecnologia, anziché demolire la tecnologia per “tutelare” l’ambiente, che invece è tutelato solo quando è mantenuta la qualità della vita dell’uomo, cioè quando l’uomo può muoversi liberamente all’interno dell’ambiente senza limiti. Sotto questo profilo il nostro prodotto s’inserisce nel mercato con una tecnologia dolce che sta diventando sempre più sofisticata.
Per esempio, quest’anno abbiamo lanciato un modello tecnologicamente molto innovativo per garantire una mobilità elettrica a due ruote di tipo universale, che prescinda dalla localizzazione dell’abitazione. Fino ad ora la bicicletta elettrica non riusciva ad affrontare adeguatamente la salita, quindi non veniva usata da chi vive in collina. Ecco come l’implementazione tecnologica ha potuto consentire un uso della mobilità sostenibile a due ruote, anche a coloro ai quali finora era precluso. Abbiamo realizzato un nuovo prodotto, Wayel Futura, che percorre salite impegnative in zone collinari consentendo di ridurre lo sforzo muscolare anche nel caso di lunghi tragitti. Wayel Futura è stata studiata per affrontare con facilità pendenze stradali del 18 per cento, superando punte del 30 per cento. Ancora una volta, la tecnologia è venuta in soccorso all’ambiente, superando le limitazioni che ne riducevano il libero godimento. Abbiamo presentato questo innovativo modello nel corso della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile 2012, con una divertente gara di sei ragazzi, i quali, equipaggiati con le nuove biciclette, hanno affrontato il difficile percorso del colle di San Luca: da Piazza Maggiore alla Basilica, passando dal Meloncello. Ricordo che nell’ultima gara ciclistica del Giro dell’Emilia, che prevedeva quattro passaggi sul colle, sono partiti in centosedici, ma soltanto venticinque sono arrivati al traguardo. È una salita durissima e i bolognesi la conoscono bene. Il vincitore, il campione del ciclismo Quintana, ha percorso il tratto dal Meloncello alla Basilica in poco meno di sei minuti, mentre i giovani corridori Wayel hanno percorso lo stesso tratto in otto minuti. Lo ritengo un grande successo. Per scolpire nella memoria questo avvenimento, abbiamo realizzato un simpatico video pubblicato sul nostro sito www.wayel.it. Con la nostra tecnologia abbiamo allargato il campo di applicazione della mobilità sostenibile a due ruote. Tutto questo ci spinge a proseguire la nostra ricerca.
Cosa intende per “città sostenibile”?
Una città in cui gli elementi negativi presenti nell’ambiente che ci circonda vengono ridotti da implementazioni tecnologiche come quella a cui ho accennato poc’anzi. Il compito della nostra impresa è contribuire all’ambiente con strumenti industriali.
La componente inquinamento è strettamente collegata all’energia. Ma non si può diminuire l’inquinamento riducendo l’energia oltre il recupero degli sprechi. Sarebbe un arretramento notevole e determinante per la qualità della vita. Se non accendessimo più le caldaie, avremmo meno inquinamento, ma anche le case fredde. Occorre quindi individuare nuovi sistemi di produzione di calore che consentano lo stesso “godimento energetico”, diminuendo l’inquinamento (e per fortuna anche in questo caso il mercato offre adeguati prodotti). Questo è un esempio di sviluppo tecnologico attento alla sostenibilità dell’ambiente. Una città può dirsi sostenibile quando è in grado di ridurre l’inquinamento senza limitare la libertà dei propri abitanti. Ciascuna volta in cui si parla di “città sostenibili” occorrerebbe anche sottolineare la portata delle tecnologie che contribuiscono al mantenimento o al miglioramento della qualità della vita. La domanda che dovremmo porci quindi è “quali tecnologie occorrono per una città sostenibile?”. Solo rispondendo a questo quesito i percorsi imprenditoriali e quelli amministrativi possono trovare un indirizzo vincente, oltreché costituire una leva importantissima per il rilancio economico dell’Italia.
A proposito di ambiente e made in Italy, anche le zone industriali hanno la chance di dare un contributo di bellezza all’ambiente…
Un aspetto non secondario per la qualità dell’ambiente è anche il bello. Come si suol dire, anche l’occhio vuole la sua parte. Se riusciamo a combinare il bello con la sostenibilità ambientale, viviamo davvero nella qualità, anche dal punto di vista architettonico. La sede della Termal, per esempio, inaugurata quasi tredici anni fa, nel 1999, non si segnala solo per la qualità architettonica: all’interno dell’azienda, non è utilizzata alcuna forma di riscaldamento a combustione, né metano, né petrolio, ma solo energie rinnovabili, a pompa di calore, con involucri protettivi dell’edificio molto efficaci e innovativi come le finestre a tripla vetratura, che abbiamo scelto con lungimiranza quando ancora era d’uso avvalersi soltanto di finestre a vetratura doppia.