LA SALUTE DELL’IMPRESA È UN VALORE PER LA SOCIETÀ

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presidente di CSAI Srl, Bologna

Nell’ideologia che demonizza il profitto, l’impresa viene spesso considerata antitetica alla salute. Da oltre ventitre anni, CSAI segue aziende diverse nella sicurezza e quindi anche nella salute. Quanto incide nel rapporto fra salute e territorio l’operato delle aziende produttive?

Noi lavoriamo prevalentemente in Emilia Romagna, anche se offriamo consulenza in tutto il territorio nazionale, per esempio in casi come quello del Mercatone Uno, per il quale facciamo formazione ai quattromila dipendenti di varie regioni. Purtroppo, constatiamo spesso il pregiudizio verso l’impresa, che stigmatizza l’imprenditore come disonesto ed evasore. La verità è invece che gli investimenti da fare in azienda sono continui e ingenti e gli imprenditori sono particolarmente attenti in questo momento. Oggi, fare impresa vuol dire anche inventare nuove proposte e individuare nuovi mercati, e diventa sempre più complesso. Al di là del beneficio che la produttività delle aziende porta al territorio, occorre considerare le garanzie che le aziende sane, senza aiuti pubblici, riescono a dare anche in termini di lavoro. Non solo: il ruolo dell’azienda privata è fondamentale anche nel sostegno alle iniziative culturali e artistiche, senza il quale si produce un danno alla salute della città.

Il primo “male” con cui deve confrontarsi il territorio, quindi, è il venire meno dell’impresa, non solo per l’offerta di lavoro, ma anche per il suo contributo di civiltà e di sviluppo culturale, artistico e turistico. Mi riferisco, per esempio, agli eventi turistici che alcune aziende organizzano per i loro lavoratori.

Il clima di paura instaurato può comportare già di per sé il venir meno della salute…

Occorre ripristinare un clima di fiducia e ridurre la pressione fiscale, perché non possiamo più accettare di lavorare fino alla fine di agosto solo per pagare le tasse. Durante l’ispezione AUSL a un’azienda nostra cliente, constatavamo con i due ispettori l’atteggiamento assolutamente punitivo messo in atto verso l’impresa in un momento particolarmente difficile come quello attuale. Oggi non sono tanti i casi di aziende che vorrebbero ampliarsi o avviare un nuovo ramo di attività. Eppure, quelle poche realtà che hanno trovato la forza di risalire la china devono fare i conti con il numero di pratiche richieste e i tempi della pubblica amministrazione, che rimandano le possibilità di produzione, dunque di lavoro e di incasso. I regolamenti interni agli uffici preposti spesso frenano anche quei dipendenti pubblici che sarebbero disposti a una maggiore attenzione alle istanze delle aziende. Inoltre, più si prolungano i tempi e si moltiplicano le procedure, più i costi aumentano, a partire da quelli della carta. Fuori dall’Italia, invece, senza andare neanche troppo lontano, in Germania, per avviare un’impresa basta dare comunicazione d’inizio attività. A Monaco di Baviera, un imprenditore di recente ha aperto in appena un mese una clinica, completa di sala operatoria e strumentazione d’avanguardia. Poiché ci occupiamo anche di autorizzazioni sanitarie, sappiamo bene quale sia la valanga di documenti richiesti in Italia in questo settore.

La salute dell’impresa si avvale anche della vostra consulenza…

Il nostro è un mestiere quasi da chirurgo, dobbiamo accompagnare l’azienda nel migliore dei modi e consigliarle lo stretto necessario per mettersi in regola ed evitare d’incorrere in sanzioni. Noi consulenti sappiamo quello che è superfluo, e non dobbiamo rincorrere il business a tutti i costi. In ventitre anni di attività, abbiamo sempre adottato questa politica, che in questo momento si rende assolutamente necessaria. Non possiamo appesantire le aziende con ulteriori fardelli, come fanno alcuni enti di formazione che addirittura si costituiscono appositamente in seguito all’entrata in vigore di nuove normative e propongono alle aziende corsi e consulenze, inviando fax o e-mail che fanno riferimento esplicito a sanzioni da evitare.

La nostra non è una consulenza spot, prediligiamo i contratti che consentono di percorrere insieme un cammino di crescita intorno a obblighi che l’imprenditore non ha tempo di seguire. Siamo impegnati a far capire che la regola del risparmio e del ridimensionamento non incide sull’eventualità di una sanzione, perché, in caso d’ispezioni, s’incorre nell’obbligo del pagamento immediato.

In conclusione, per una consulenza che si possa definire tale, occorrono tante competenze e un’equipe di diversi professionisti. Non a caso i nostri contratti sono molto dettagliati nelle differenti fasi dell’offerta: verifichiamo se l’azienda ha diverse problematiche relative alla sicurezza e all’ambiente, compreso l’inquinamento acustico, l’emissione di sostanze in atmosfera o il loro versamento in fognatura, nel campo dei rifiuti e del loro smaltimento, e l’impatto ambientale esterno, in particolare sulla popolazione del territorio; poi, proseguiamo nei cantieri, con la verifica dell’idoneità d’impianti e impalcature; quindi ci dotiamo di geometri, geologi e progettisti per talune tipologie di progetto, in particolare per la parte ambientale e il trattamento e lo smaltimento rifiuti.