LA CRISI E LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI

Qualifiche dell'autore: 
sindaco del Comune di Bazzano (BO)

Ringrazio l’associazione culturale Progetto Emilia Romagna, che ci ha dato l’occasione di confrontarci intorno al tema Vivere senza paura. La crisi e la riuscita (Rocca dei Bentivogli, Bazzano, 27 maggio 2013), particolarmente importante e delicato, ricco di elementi che necessitano di un approfondimento. Abbiamo discusso dell’argomento con Pierluigi Degliesposti – membro del direttivo dell’Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna –, che l’Amministrazione ha potuto apprezzare per la sua attività sul territorio della Val Samoggia e su quello di Bazzano, sia nell’ambito del processo che porterà alla Fusione di Comuni dal 1° gennaio 2014, sia per il sostegno e la presenza in diverse iniziative culturali del Comune stesso. Ne abbiamo discusso anche e soprattutto con Sergio Dalla Val – psicanalista, presidente dell’associazione culturale Progetto Emilia Romagna e direttore della rivista “La città del Secondo Rinascimento” – al quale va il mio ringraziamento per la presentazione del suo libro, In direzione della cifra. La scienza della parola, l’impresa, la clinica (Spirali), e per la sua attività – che m’interessa e m’incuriosisce in quanto amministratore locale – di aiuto agli imprenditori che devono affrontare le difficoltà della crisi nell’economia e nella società.

La crisi coinvolge la nazione e il mondo occidentale, riguarda ciascuno indistintamente e, per uscirne, è necessario apportare importanti modifiche alla base della struttura sociale. La difficoltà economica è l’aspetto più evidente e superficiale di una crisi che colpisce il sistema nella sua globalità, andando a inficiare le relazioni interpersonali all’interno della nostra società e mettendo in discussione gli aspetti culturali su cui è basato il nostro modo di stare insieme. Dall’osservatorio privilegiato di amministratori, abbiamo considerato differenti casistiche in questo periodo e, a partire dal 2008, abbiamo avuto modo di notare come siano aumentate le tensioni sociali fra i cittadini e come sia in crescita il numero di persone che si rivolgono alla pubblica amministrazione in cerca di aiuto. Negli ultimi venti o trent’anni la nostra società ha puntato sull’individualismo e sul consumismo, ma nel momento in cui questi vacillano a causa della diminuzione del potere di acquisto e della rappresentazione del vicino di casa come un competitor, anziché come un cittadino con il quale entrare in rete per uscire dalla crisi, ecco che le tensioni fanno emergere la debolezza strutturale della società.

È necessario analizzare con grande attenzione i modi con cui superare la crisi: non esistono formule magiche o elementi su cui fondare le iniziative da attuare, è opportuno puntare a metodi che permettano alla società di essere nuovamente valorizzata, affinché ognuno abbandoni l’individualismo nel quale sembra irrimediabilmente immerso. Considero opportuno che gli amministratori locali siano maggiormente attenti alle problematiche della società nel loro complesso, anziché porle in secondo piano, come solitamente avviene, privilegiandone i riflessi economici sui bilanci comunali.

Non a caso gli imprenditori lamentano un isolamento durante i periodi di difficoltà e ravvisano un abbandono da parte della classe politica (come ha sottolineato proprio Sergio Dalla Val). A maggior ragione, se vogliamo restituire alla politica lo scopo di mantenere forti i legami sociali e fare capire qual è il bene pubblico posto al di sopra di tutti, occorre farsi carico delle questioni accennate non solo nell’ambito dell’imprenditoria, ma in tutte le attività che riguardano la pubblica amministrazione, compresi i casi in cui si manifestano le maggiori debolezze.