L'AGRICOLTURA: L'IMPRESA CHE VALORIZZA LA NATURA

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direttore marketing Garden Vivai Morselli, Medolla (MO)
Il 1° e il 2 ottobre scorsi, lei era a Roma per festeggiare i sessant'anni di attività di Donne Impresa Coldiretti, in qualità di presidente nazionale. Com'è cambiata l’agricoltura in questi decenni e qual è stato l’apporto delle donne?
Se pensiamo al periodo della grande guerra, quando gli uomini partivano per il fronte, alle donne rimaneva il compito di proseguire il lavoro nei campi per mantenere la famiglia. Già all'epoca incominciavano le prime forme associative fra le donne dedite all'agricoltura, che nel 1954 sfociarono nel Movimento Donne Rurali Coldiretti, che oggi si chiama Donne Impresa Coldiretti, per sottolineare che le donne rurali sono imprenditrici a tutti gli effetti. Se vent'anni fa era diffusa l’idea che l’agricoltura sarebbe sparita come settore primario, soprattutto in un paese come il nostro, in cui non abbiamo grandi estensioni, la forza e la determinazione degli attori del mondo agricolo e delle organizzazioni come la nostra hanno contribuito a imprimere una svolta epocale nel settore, firmando un patto con il consumatore attraverso il percorso di Campagna Amica e la Legge di Orientamento Agricolo (D.L. n. 228 del 18 maggio 2001), che hanno favorito la vendita diretta e quindi la possibilità di incontrare chi “ci mette la faccia”, i produttori. E chi meglio di una donna riesce a trasmettere fiducia nei prodotti del proprio lavoro? Non è un caso se oggi un’azienda agricola su tre è diretta da una donna.
Del resto, anche Garden Vivai Morselli si è trasformato dodici anni fa, quando lei ha deciso di dedicarsi all'azienda fondata da suo marito nel 1984…
Considerando che il mercato stava cambiando, occorreva decidere se diventare grandi produttori o dare il massimo risalto alla vendita diretta della produzione nostra e di tante altre aziende floricole che producono assieme a noi. 
Garden Vivai Morselli, con il suo ventaglio di prodotti e servizi, su una superficie complessiva di 30.000 metri quadrati, è una realtà che si è affermata sul mercato, offrendo così nuove opportunità anche alle aziende che si sono concentrate sulla produzione…
Abbiamo sposato in pieno l’agricoltura multifunzionale favorita dalla Legge di Orientamento, che ha permesso alle aziende agricole di essere connotate non solo per la produzione alimentare, ma anche come erogatori di servizi alla comunità o trasformazione di prodotti ottenuti direttamente. Pensiamo alle attività di agriturismo, ma anche alle nuove forme di business basate sulla valorizzazione della natura come ambiente privilegiato per varie attività, che sono frutto della fantasia di donne o giovani: agri-asilo, agri-cosmesi, agri-wellness, agri-wedding planner, agri-bomboniere e così via.
Oggi molti nipoti portano avanti attività dei nonni, che non erano state proseguite dai padri: è stata saltata una generazione…
Come si poteva vedere nella mostra di antichi mestieri rivisitati in chiave moderna, che abbiamo realizzato a Palazzo Rospigliosi durante la celebrazione dei sessant'anni, il 17 per cento dei nonni è fonte di grande ispirazione, conoscenza e formazione per i nipoti che raccolgono il testimone per avviare un’attività. Nel settore agricolo si è saltata una generazione perché vent'anni fa i figli degli agricoltori si vergognavano di proseguire un lavoro che sembrava non avere grandi prospettive. Ci sono voluti diversi anni per dimostrare – con il supporto degli interventi legislativi che hanno allargato il raggio d’azione del mondo agricolo – che possono nascere tante attività in grado di sostenersi trasformando il proprio prodotto. Oltre il 30 per cento di queste piccole realtà è gestito da giovani, che hanno la cultura e la preparazione necessarie per valorizzare il territorio, attraverso i prodotti del made in Italy, così amato e copiato nel mondo. Le aziende agricole possono rappresentare i primi attori per la conservazione e la promozione di antiche tradizioni gastronomiche e bellezze paesaggistiche, che rendono così ricco e variegato il nostro paese. 
Oggi si parla tanto di rete ma è difficile trovare un esempio come quello di Donne Impresa Coldiretti, dove si avverte lo sforzo di mettere in comunicazione le imprenditrici tra loro… 
La formazione, la conoscenza e la rete sono state le parole chiave del mio mandato. Il mio obiettivo principale è quello di incentivare gli scambi su tutto il territorio nazionale, sia tramite le mie visite alle aziende delle socie, sia attraverso occasioni di incontro che consentono di riportare esperienze da un’area all'altra, dando un valore aggiunto inestimabile al nostro lavoro, perché la stessa idea può essere adottata e modificata su un territorio diverso da quello in cui è nata. 
In gennaio partirà un corso formativo rivolto a tutti i livelli provinciali, per cui 180 donne da varie regioni saranno a Roma per due giorni per capire cosa sta facendo l’organizzazione e come sviluppare sempre più la conoscenza tra i territori e Roma e viceversa.