I GIARDINI DEL GUSTO E DELL'ARTE

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presidente di Palatipico S.r.l., Modena

Nell’anno dell’Expo, dal 9 maggio al 20 settembre, la città di Modena, nota in tutto il mondo per le sue eccellenze agroalimentari, convoca cittadini e visitatori ai “Giardini del gusto e dell’arte” (alla Palazzina Vigarani), dove offre un ricco palinsesto di eventi, concerti, spettacoli teatrali e laboratori per famiglie e bambini, che coinvolgeranno numerosi chef stellati, artisti, musicisti, scrittori e giornalisti del panorama locale, nazionale e internazionale. Qual è il ruolo di Piacere Modena nell’organizzazione di questo straordinario progetto e com’è nato?
L’idea ha avuto una forte spinta dallo chef Massimo Bottura. Noi eravamo già organizzati per gestire un progetto di questa portata: i Consorzi aderenti al Palatipico avrebbero voluto realizzare un progetto permanente in buona parte con questi contenuti. Abbiamo avuto l’occasione di farlo, anche se in dimensioni minori per quanto riguarda gli spazi interni, non certo per quelli esterni, e così avremo nella nostra città oltre 130 iniziative lungo l’intero periodo. Un programma importante, con esponenti di spicco in tutti i campi, dalla cucina, alle arti, alla cultura, all’agricoltura, alla politica, all’economia (per citare qualche nome, ricordo il premio Nobel Amartya Sen, Enzo Bianchi, Antonio Paolucci e Valerio Massimo Manfredi); un paniere molto ricco che darà lustro alla città di Modena, ma anche alla provincia, e nuovo impulso al turismo.
Peccato che alcuni abbiano avanzato una sterile polemica sull’utilizzo commerciale di una sede museale, come se l’industria si opponesse alla cultura, secondo un pregiudizio antirinascimentale…
La cultura riguarda l’agroalimentare come tutte le altre arti del nostro paese. La nostra cucina e i nostri prodotti hanno secoli di storia, proprio come le nostre opere d’arte, e sono espressione di un territorio e delle sue tradizioni, tramandate di generazione in generazione, che i nostri produttori si sforzano di conservare e di trasmettere al futuro. Credo che questa sia arte, sapienza, capacità di fare, di lavorare, è ingegno a tutti gli effetti, non credo che rappresenti una cultura di serie B. Non dimentichiamo che in questa Palazzina vengono esposti prodotti come l’Aceto Balsamico Tradizionale, il Lambrusco, il Parmigiano Reggiano, prodotti di cui c’è traccia nella storia fin dall’antica Roma. E non dimentichiamo che siamo sulla via Emilia, una delle vie storiche più importanti al mondo, non certo per la sua lunghezza, larghezza o viabilità, ma per il fatto che racchiude in sé una varietà immensa di culture tutte da esplorare da Rimini a Piacenza. Modena è nel centro e credo che meriti sicuramente un viaggio, perché il visitatore può trovare grandi soddisfazioni in città, ma anche in provincia: monumenti, storia, buona cucina e prodotti legati alla campagna.
Modena è la provincia italiana più ricca di prodotti a denominazione di origine DOP e IGP, produzioni che arricchiscono il territorio, lo rendono più umano e sicuro, meno inquinato e più accogliente.