UN PAESE CHE NON PRODUCE NON HA FUTURO

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presidente di TracMec Srl, Mordano (BO)

Con i vostri sottocarri cingolati avete dato un contributo importante alla bonifica e alla manutenzione di terreni e foreste in diverse aree del pianeta. Qual è la carta vincente che vi consente di intervenire su carri diversi con cingolati costruiti su misura per i vostri clienti?
La mia azienda produce carpenteria pesante per la cui realizzazione il 60 per cento delle ore impiegate riguarda la saldatura. I sottocarri sono saldati alla macchina, la saldatura dunque è alla base del nostro prodotto. Nel nostro lavoro è molto importante la figura dell’ingegnere di saldatura. La qualità di una saldatura, infatti, dipende da piccoli accorgimenti che bisogna conoscere bene. Il ferro, per esempio, tende a muoversi durante la saldatura perché il calore crea dilatazioni e trasformazioni all’interno del pezzo, che possono pregiudicare la qualità del lavoro finito. Per un risultato ottimale bisogna seguire procedure molto precise.
La saldatura è una scienza, non comporta solo un apporto di materiale per generare la fusione, implica anche di tenere conto delle condizioni in cui il materiale viene predisposto per la fusione. Si può definire la saldatura come un bagno metallurgico che, a seconda dei tempi utilizzati, assume caratteristiche diverse, che possono rendere fragile o meno la giuntura. Il problema è che questo tipo di difetti possono emergere mesi o addirittura anni dopo, creando danni strutturali difficili da risolvere.
All’Expo di quest’anno si parla di cibo e di agricoltura, ma non si menzionano gli strumenti meccanici che sono necessari alla coltivazione dei terreni o alla trasformazione dei prodotti agricoli. La macchina dà un importante contributo alla natura…
In agricoltura i cingolati vengono utilizzati principalmente perché, rispetto alle macchine con le ruote, hanno una superficie di appoggio sul terreno maggiore e dunque una pressione specifica minore. Questo permette alla macchina di lavorare su terreni morbidi senza danneggiarli, per esempio, causando buche. Noi abbiamo progettato un cingolato che galleggia sull’acqua. I cingolati anfibi, infatti, sono molto utili per la manutenzione delle aree paludose e fluviali. Molti problemi ambientali italiani, come i dissesti idrogeologici, dipendono dalla mancanza di manutenzione delle aree critiche. In questi casi è molto interessante il connubio che può sorgere fra scienza e natura. Il cingolato può aiutare nella manutenzione della natura.
Qual è il contributo dell’impresa all’ambiente?
Quando ho incominciato a lavorare, le aziende erano vissute come realtà molto importanti e i collaboratori sviluppavano un vero e proprio attaccamento nei loro confronti perché erano sinonimo di vita migliore per tutti. Oggi non è più così. È difficile chiedere qualche straordinario e sono frequenti i ritardi. Se i giovani vanno a lavorare all’estero è anche per l’ideologia contro l’impresa che è stata condivisa sui media sin dagli anni settanta prima e dagli anni novanta poi. L’iniziativa privata è stata accusata di togliere qualcosa al lavoratore prima e all’ambiente poi. Il dramma oggi è che i giovani che emigrano sono solitamente i lavoratori migliori. Questa è una grave perdita per le aziende italiane, che constatano quanto sia calato il livello di qualità della formazione dei collaboratori. Noi abbiamo sempre investito nei giovani, ma più volte abbiamo anche fatto i conti con questa realtà che è molto problematica.
Oggi è difficile trovare bravi alesatori e fresatori, per esempio. I giovani sono indottrinati a non cercare lavori in officina perché, fra gli anni sessanta e settanta, è stata diffusa una cultura che prendeva a modello le figure impiegatizie. Ma un paese che non produce non ha futuro e la produzione si fa sporcandosi le mani in officina e non stando in ufficio, altrimenti diventiamo un paese di burocrati. Il burocrate non produce, il profitto alla nazione è fornito dalle imprese. Del resto paghiamo una tassa, l’imposta sul valore aggiunto, ma, se non produciamo, chi paga il valore aggiunto?
Fortunatamente la nostra azienda ha registrato un incremento del 10 per cento nei nostri introiti rispetto all’anno scorso. La fragilità del mercato finanziario europeo preoccupa, ma l’azienda prosegue, non rinunciando a costruire prodotti di qualità, grazie anche alle nuove alleanze di mercato che siamo riusciti a creare. Abbiamo in programma di diversificare i nostri prodotti e il tipo di clientela, in Germania e in particolare in Francia.