UN NUOVO PROGETTO PER LA NEUROCHIRURGIA

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neurochirurgo, responsabile Neurochirurgia all’Ospedale Madonna della Salute di Porto Viro (RO)

Quando ha incominciato il suo lavoro e da quando svolge la sua attività a Porto Viro?
Mi sono laureato e specializzato a Verona, poi ho lavorato come assistente a Nantes, in Francia, nel reparto di neurochirurgia, dove eseguivamo soprattutto interventi alla colonna vertebrale: eravamo un centro di riferimento nazionale per le patologie del tratto cervicale. Poi, ho lavorato per circa dieci anni all’ospedale di Bolzano e, nel 2010, sono diventato primario all’ospedale di Rovereto. Sono rimasto in questo ospedale per circa quattro anni e mezzo, ma considerando le carenze di struttura, che costringevano i pazienti a lunghe liste di attesa, ho deciso di lasciare il settore pubblico – decisione non facile – e sono entrato nel gruppo Pederzoli, di cui fa parte anche l’Ospedale Madonna della Salute. Oggi mi dichiaro molto lieto di quella scelta, dopo un anno di attività il bilancio è molto interessante, non solo per la soddisfazione dei pazienti, ma anche per merito di un progetto che sta nascendo e che può svilupparsi in modo impensabile in altre strutture, soprattutto pubbliche.
Lavoro a Porto Viro e alla clinica Pederzoli di Peschiera del Garda da circa un anno e, nel corso dell’anno prossimo, a Peschiera verrà realizzato un progetto che consentirà l’apertura di un reparto di neurochirurgia spinale con la mia direzione.
Quali sono la specificità e la specialità nel suo lavoro?
Ci occupiamo prevalentemente di neurochirurgia della colonna vertebrale, che consiste nel trattamento delle patologie degenerative come tumori, patologie algiche molto pronunciate e sofferenze del midollo spinale, comprese quelle causate da deformità della colonna vertebrale come casi gravi di scoliosi.
Oggi i neurochirurghi si occupano principalmente delle patologie della colonna vertebrale, mentre il chirurgo ortopedico è specializzato in particolare nella parte protesica. Il neurochirurgo si occupa meno delle patologie craniali, per l’avvento delle nuove tecnologie come la radiochirurgia o la chirurgia endovascolare. L’ingegneria applicata alla medicina sta contribuendo molto allo sviluppo delle tecniche per le patologie del midollo spinale.
Quanti giorni alla settimana la sua equipe è presente a Porto Viro?
Vengo a operare tutti i martedì del mese, più due lunedì. In futuro, probabilmente, la mia equipe sarà presente in sala operatoria almeno due volte alla settimana. In reparto lavoro tutti i giorni.
E quando visitate in ambulatorio?
Io visito il martedì, dopo gli interventi in sala operatoria, mentre i miei colleghi visitano negli altri giorni della settimana, anche in regime convenzionato.
Come viene proseguito il periodo post-operatorio?
Il paziente operato alla colonna vertebrale, già al secondo giorno dopo l’intervento, può essere alzato dal letto. È tuttavia fondamentale associare, nel periodo post-intervento acuto di 3-4 giorni, una riabilitazione mirata e accurata. A Porto Viro ci avvaliamo della collaborazione degli operatori del centro di riabilitazione “Città di Rovigo”, che hanno molta esperienza con i pazienti neurochirurgici e neurologici in genere.
Quali sono gli interventi più frequenti?
Quelli di degenerazione della colonna vertebrale, in particolare dei tratti cervicale e lombare, quindi le malformazioni come le forme gravi di scoliosi, nonché i tumori sia delle vertebre sia del midollo spinale. A Porto Viro sono stati effettuati circa duecento interventi nel primo anno.
Oltre all’attività primaria, coltiva altri interessi nel suo lavoro?
Oltre a impegnarmi nell’attività chirurgica e a seguire i pazienti, ritengo fondamentale non abbandonare la ricerca scientifica. Cerco di trasmettere quest’istanza anche agli altri componenti del mio team, raccomandando loro di partecipare ai congressi più importanti, anche a livello internazionale, per offrire una testimonianza della nostra esperienza chirurgica e della nostra ricerca, per confrontarci costantemente con la realtà del nostro lavoro e mantenere verso i nostri pazienti uno standard di qualità molto elevato. A questo si aggiunge poi l’attività di pubblicazione su riviste internazionali: ho pubblicato numerosi articoli e due riviste, con le quali già collaboravo, mi hanno inserito nel board editoriale, per cui esercito anche un’attività di revisione dei testi e di orientamento, tramite la pubblicazione di editoriali. Sono riviste di alto livello scientifico come il “British medical journal”, rivista di riferimento del Regno Unito, e “Surgical renovation”, rivista californiana che stimola la ricerca sui nuovi dispositivi.