CONTRO LA PASTA, UN TAMTAM MEDIATICO FALSO E IGNORANTE

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presidente dell’Associazione Industriali Mugnai d’Italia (Italmopa) e di Molini Industriali Spa, Modena

Come presidente di Italmopa (Associazione Industriali Mugnai d’Italia), lei interviene con forza e decisione per contrastare la disinformazione in materia alimentare, che rischia di danneggiare un settore come quello dell’industria molitoria, già penalizzato da una marginalità esigua, tipica delle attività di prima trasformazione… Oggi è diventato molto difficile fare impresa nel nostro paese e, anche se capisco che non esistono soluzioni facili, abbiamo superato ogni limite, anche limitandoci al breve periodo, perché non abbiamo una vera politica industriale. Ma la responsabilità è anche di noi imprenditori, perché siamo rimasti entro le quattro mura dell’azienda e abbiamo delegato altri, meno preparati, a rappresentare gli interessi generali del paese. Ormai è difficile tornare indietro e la situazione è drammatica. Prendiamo, per esempio, la comunicazione: siamo arrivati al punto che ognuno può permettersi di dire tutto e il contrario di tutto, pur di fare audience. Come si può demonizzare un intero settore, spacciando per verità scientifiche bugie colossali sulla pasta e sul pane? Eppure, oggi, chi fa comunicazione e ha la fortuna di essere ascoltato e letto non filtra più le notizie e arreca, in questo modo, danni incalcolabili. È vero che i consumi sono calati perché oggi abbiamo una popolazione più anziana che mangia meno e molti stranieri che hanno abitudini alimentari diverse, ma la responsabilità è anche e soprattutto del bombardamento mediatico che spaventa il consumatore rispetto alla salubrità dell’alimentazione. Ma è possibile che il problema della salubrità di questa società dipenda dall’alimentazione? Mai come oggi i controlli sui prodotti industriali sono ferrei. Mai come oggi i beni importati subiscono, anche per la salvaguardia dell’interesse del paese, tanti controlli prima di essere sdoganati. Eppure, fino a trent’anni fa, non esistevano controlli e si consumava la produzione che si faceva in casa: chi controllava la salubrità delle uova o dei cereali prodotti in proprio? E perché non si usa la stessa enfasi per combattere l’inquinamento che, a mio parere, è il vero grande problema per la salute? Qui, però, devo dire che c’è un vuoto incredibile da parte di Confindustria, che non ci rappresenta più come piccole e medie imprese. Da soli non riusciamo a combattere questo tamtam mediatico, ma un’associazione nazionale dovrebbe esporsi per tutelare gli interessi dei propri associati: siamo tra le prime dieci aziende di Modena iscritte alla Confindustria per anzianità sindacale, ma questo non vuol dire che dobbiamo tenere la testa bassa. Ci sentiamo isolati in questa battaglia, ma continuiamo a farla perché crediamo sia giusta. Tant’è che, durante i miei dodici anni di presidenza, non c’è mai stato un richiamo europeo di prodotti derivati dal frumento, un ritiro di un prodotto perché danneggiava la salute dei consumatori. Tutt’al più c’è stato qualche richiamo per motivi commerciali, a causa di etichette non corrette o altre formalità. Per avere questi dati, basterebbe rivolgersi all’EFSA (European Food Safety Authority), l’organismo scientifico istituito a tutela del consumatore che esegue i controlli europei. Ma c’è molta ignoranza, che provoca molti danni perché spaventa il consumatore. Altrimenti non si spiega come mai sono in calo i consumi della pasta, che viene venduta a meno di un euro al chilo al supermercato. Se calano i consumi non è perché manchi il potere d’acquisto – la pasta è il prodotto che costa meno in assoluto, in rapporto alle calorie che può dare –, ma perché il consumatore è stato allontanato con questo tamtam mediatico falso, spesso in malafede, e ignorante, perché non verifica le notizie. Questi sono danni per l’intero paese, soprattutto nel caso di un prodotto come la pasta, che porta l’immagine dell’Italia nel mondo. Molini Industriali produce dal 1956 in un molino del XIX secolo, nel rispetto dell’arte molitoria, ma con tecnologie di ultima generazione. Quali sono i vantaggi per i clienti? Soltanto negli ultimi due anni, abbiamo fatto investimenti per circa dieci di milioni di euro, in un momento in cui molte imprese a Modena e in Italia dovevano lottare per la sopravvivenza. Ma noi siamo un’azienda solida e affrontiamo le difficoltà senza cedere alla depressione o all’euforia dettate dalle circostanze, come potrebbe avvenire in un settore come il nostro, legato alla materia prima e alle frequenti oscillazioni nelle quotazioni. Gli investimenti continui per la qualità e la tracciabilità del prodotto sono forti garanzie per la tutela del cliente. La tecnologia più avanzata, la specializzazione dei nostri tecnici, la continua ricerca, la collaborazione con istituti specializzati, la stretta cooperazione con produttori e aziende agricole ci permettono di selezionare ogni anno le migliori varietà di grano e di ottenere farine con caratteristiche tali da soddisfare qualsiasi esigenza. Di recente, inoltre, l’avvento di mio figlio Francesco in azienda ha dato un’ulteriore accelerazione agli investimenti. Dopo un’esperienza all’estero (cinque anni di dottorato in ingegneria in Canada e tre come ricercatore), ha dato una bella spinta all’azienda e ha portato grande entusiasmo. Lo stimo molto per l’audacia con cui ha lasciato un ruolo tranquillo per affrontare un mare in burrasca come quello del nostro settore.