LA CONSULENZA D'ARTE PER IL VALORE ASSICURATIVO

Qualifiche dell'autore: 
storico dell’arte e consulente di Art Defender e Art Defender Insurance, Milano

La sua esperienza di storico dell’arte l’ha portata, dopo quasi venticinque anni di attività, ad incontrare la società Art Defender, leader nella custodia e nella conservazione di opere d’arte e beni di lusso, che ha richiesto la sua consulenza in occasione dell’apertura della nuova agenzia di assicurazione di beni di rilevante valore, Art Defender Insurance. Com’è nata questa collaborazione?
Prima di approdare al settore assicurativo, ho lavorato alcuni anni come responsabile della biblioteca dell’Istituto della Storia dell’Arte Lombarda, fondato da Maria Luisa Gatti Perer, docente di Storia dell’arte lombarda all’Università Cattolica di Milano. Ho anche pubblicato alcuni testi d’arte, fra cui la monografia su Marco d’Oggiono, allievo di Leonardo da Vinci; l’ultimo libro, in ordine di tempo, s’intitola Conversazioni d’arte, in cui ho raccolto dieci interviste a personaggi che gravitano nell’ambito dell’arte. Ho svolto le prime consulenze assicurative all’inizio degli anni novanta, quando un amico storico dell’arte mi ha proposto di collaborare in questo ambito. All’epoca era una novità assoluta l’integrazione di competenze così diverse e quindi ho accettato la scommessa, maturando un’esperienza specifica.
Sono entrato in Art Defender nel 2012 con il compito di offrire servizi complementari alla conservazione e alla custodia dell’opera d’arte, come la stima e la catalogazione. Abbiamo valutato collezioni e singole opere di proprietà privata, ma anche di enti sia pubblici sia privati, come istituzioni e fondazioni. All’attività di carattere consulenziale si è aggiunta quella assicurativa. All’interno della Holding Allen Dickinson, di cui fanno parte Arteria, Art Defender e Nicklas Comunicazione, Art Defender Insurance è l’agenzia di assicurazione dedicata alla stipula e alla gestione di contratti specifici per i settori dell’arte e dei beni di lusso, come le auto d’epoca, i gioielli, le collezioni di orologi, e altro ancora. Oltre a questa attività specifica, ci proponiamo come interlocutori per tutto ciò che riguarda la tutela assicurativa dei beni di proprietà privata. Quindi, se oltre alla copertura assicurativa di opere d’arte, il cliente avesse anche la necessità di stipulare un contratto per assicurare immobili di pregio come castelli, ville o palazzi, possiamo intervenire con un’assicurazione costruita su misura.
L’arte ha una lingua propria e spesso l’artista autentico compone oltre l’idea di utilità. L’arte, in quanto tale non dovrebbe essere finalizzata a ottenere un risultato. Quali sono i criteri per valutare un’opera d’arte?
Ho maturato la convinzione che la mia attività sia prossima a quella del bravo medico di famiglia di una volta, il cosiddetto medico generico, anche se questa formulazione risente di una connotazione che sminuisce il compito del medico di famiglia. In Francia, questo tipo di attività si chiama generaliste e ha una connotazione positiva, perché indica la competenza maturata lungo l’esperienza, che consente di fornire un parere autorevole sull’opera d’arte presentata in prima istanza. È chiaro che il medico generalista non è in grado di risolvere qualsiasi problema di salute, però, se è bravo, può fornire suggerimenti preziosi intorno a specifiche problematiche, prima di indicare lo specialista di riferimento. Nella valutazione dell’opera d’arte, quindi, è necessario avere un approccio simile a quello del medico, il quale è in grado di diagnosticare un raffreddore piuttosto che una polmonite già a una prima analisi, basandosi sugli studi effettuati e soprattutto sull’esperienza maturata in anni di pratica.
Secondo la maggior parte degli esperti del settore, l’opera d’arte acquisisce valore quando l’artista non è vivente. Questo dimostra che l’arte è una questione aperta?
L’attività di valutazione dello storico dell’arte, come quella del mercante d’arte, è molto particolare, perché espone lui stesso, ma anche i clienti e i collezionisti, al rischio di scommettere sul valore delle opere di artisti viventi nella prospettiva di venti o trent’anni.
Vincent van Gogh e gli impressionisti, per esempio, dimostrano come artisti di cui non era stato riconosciuto il valore durante la loro vita, sono stati apprezzati soltanto in un secondo momento. Può accadere, invece, che artisti che in vita hanno ottenuto un successo straordinario, alla loro morte siano dimenticati. Gli artisti pompier, per esempio, che esponevano nei Salon ed erano osannati dalla critica, oggi non trasmettono nulla con le loro opere. A Milano, in questi giorni, è aperta al pubblico la mostra delle opere di Edouard Manet a Palazzo Reale, ma le sue opere più importanti furono rifiutate dai Salon dell’epoca.
Chi valuta l’arte, quindi, non può non tenere conto anche del processo di valorizzazione che attraversa l’opera. L’opera d’arte non dovrebbe declinare i dettami della moda…
Purtroppo oggi le tendenze della moda incidono ancora molto nella valutazione dell’opera d’arte, come dimostrano i casi di tanti artisti giunti alla notorietà grazie ad alcune opere vendute a milioni di euro o di dollari. Il problema è quello di capire come facciamo a individuare se, fra venti o trent’anni, i collezionisti saranno ancora interessati a questo tipo di arte. Attualmente, però, sembra che ci siano segnali che indicano la riscoperta dell’attività dell’artista autentico, ovvero chi avvia una ricerca e un’esperienza che mirano alla qualità e non solo alla soddisfazione del committente.