L’AMMINISTRAZIONE DELLA CITTÀ ESIGE L’ASCOLTO

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già sindaco di Castel di Casio, Bologna

Lei ha concluso in maggio scorso il suo mandato di sindaco di Castel di Casio, dopo circa quarant’anni di amministrazione pubblica. Qual è la testimonianza della sua esperienza? Il mio interesse per la politica è incominciato in seguito all’incontro con Giorgio Sirgi, sindaco di Camugnano e poi eletto alla carica di primo cittadino anche a Castel di Casio. Accanto alla sua guida, dopo appena sei mesi dall’incarico di assessore ai Lavori Pubblici, sono stato eletto sindaco di Camugnano a mia volta, quando era ancora il Consiglio Comunale a proclamare la carica: avevo ventiquattro anni ed ero il sindaco più giovane d’Italia.
Ho sempre inteso la politica come un modo per amministrare l’interesse pubblico: questa è stata la lezione che ho tratto dal corso di politica con Giorgio Napolitano. All’epoca la gavetta esigeva d’incontrare e ascoltare cittadini di tutti gli schieramenti, ma oggi sembra invece venga alimentata l’intolleranza per chi ha un modo di pensare diverso dal nostro. È necessario, invece, imparare a discernere e a discutere. Basti un esempio per tutti: al funerale di Enrico Berlinguer partecipò Giorgio Almirante, perché i due politici si stimavano reciprocamente.
Questo manca nella politica attuale, e soltanto nelle piccole comunità riusciamo ancora a parlare con i cittadini.
Oggi termino l’incarico di amministratore con l’orgoglio e la soddisfazione di aver guidato un’amministrazione comunale che ha realizzato tanto: dalle scuole alla viabilità, dal miglioramento delle condizioni del Parco fluviale del Reno e del centro sportivo, assieme al Comune di Alto Reno Terme, alla nuova illuminazione a led, alla ristrutturazione del palazzo comunale, alla pista ciclo-pedonale della Berzantina, al parcheggio di Casola. La prima cosa che ho notato quando sono arrivato in Comune è stato il pavimento asfaltato della piazza del piccolo borgo medievale.
Concludo il mandato con l’approvazione dello stanziamento dei fondi da parte dello Stato per ristrutturare l’originaria pavimentazione in pietra.
Ciascun anno, il terzo venerdì e sabato di agosto, si tiene in questa piazza una fra le più acclamate rievocazioni medievali.
In quest’occasione il paese si trasforma con l’illuminazione a torcia, gli abitanti indossano abiti medievali, mentre svolgono antichi mestieri, e si tengono sfilate degli sbandieratori e rievocazioni di battaglie.
Castel di Casio è stata la sede del Capitanato della Montagna, dal 1250 al 1413, per l’amministrazione della giustizia nell’area montana per conto di Bologna. Riecheggiano ancora le gesta di un capitano di ventura, Frediano da Capanna Moratti, che partì dal paese per aiutare Camaiore nella guerra contro Pietrasanta, sventando anche un tentativo di corruzione. Quando gli fu offerta un’ingente ricompensa per l’apporto alla vittoria di Camaiore, egli chiese invece soltanto un po’ di olio d’oliva. Da allora in poi, ogni anno da Camaiore arrivava a Castel di Casio un somaro con in dono una botticella di 15-20 litri d’olio e prosegue ancora oggi l’amicizia con la cittadina lucchese.
Il Parco Regionale dei Laghi di Suviana e del Brasimone, istituito nel 1985, è un ulteriore tassello per le opportunità di turismo che offre Castel di Casio.
Ciascun anno, nella prima settimana di agosto, infatti, si tiene una manifestazione di grande richiamo turistico, in collaborazione con Camugnano, che culmina con i fuochi d’artificio.
Inoltre, il nostro tartufo bianco è oggi menzionato fra i più pregiati d’Italia dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo, a cui partecipano eccellenze come Norcia, Alba e Acqualagna.
Quali sono le ipotesi per l’avvenire di Castel di Casio? Il territorio dell’Alto Reno ha una vivacità imprenditoriale notevole, che s’integra con la laboriosità dei suoi abitanti. Siamo nel distretto della meccanica e ogni anno l’Istituto Tecnico “Leonardo da Vinci” di Porretta Terme promuove giovani periti meccanici di cui si avvalgono le più importanti imprese dell’area. Qui è nata la GSL, poi divenuta Saeco, nota per la produzione delle macchine da caffè.
Castel di Casio è un comune aperto al dialogo con la Regione, con la Città Metropolitana di Bologna e con i comuni limitrofi, con cui ha sempre avuto buoni rapporti: la collaborazione è necessaria, perché da soli non si va da nessuna parte. Oggi l’amministrazione del Comune è costituita da una bella squadra, che spero continui a mantenere l’apertura necessaria per favorire l’iniziativa privata, perché il commercio e l’impresa possono rilanciare il turismo, anche attraverso progetti di finanziamento come il GAL (Gruppo di Azione Locale). Castel di Casio lo merita. Ringrazio tutti per avermi sempre accolto con la cordialità e il sorriso.