OSSIGENO-OZONO TERAPIA E CURE TERMALI PER LE PATOLOGIE DI TIPO INFETTIVO

Qualifiche dell'autore: 
medico termale delle Terme di Porretta (BO)

Nello scorso secolo, durante le epidemie si consigliava la cura termale o il soggiorno in località marittime. Le acque termali di Porretta derivano da sorgenti caratterizzate dalla combinazione di zolfo, bromo e altri minerali che le rendono uniche in Europa. Quali sono le implicazioni sulla salute per chi si rivolge ai trattamenti termali durante la stagione primaverile? L’acqua termale offre notevoli vantaggi per il trattamento di diverse problematiche in uomini e donne di tutte le età, compresi gli anziani, ma anche bambini, adolescenti con problemi ormonali di sviluppo e donne in gravidanza. L’unicità delle acque di Porretta è dovuta alla miscela di minerali che resta inalterata sia al momento in cui sgorgano dalle sorgenti sia quando sono erogate nelle nostre piscine. La quantità di minerali di cui sono naturalmente composte le acque termali di Porretta è tale da garantire la migliore efficacia del trattamento, senza quindi la necessità di apportare alcuna modifica, come avviene invece in alcuni istituti termali.
Lo zolfo è un minerale stimolante delle difese immunitarie e un potente antinfiammatorio, che, associato allo iodio, ha la funzione di mucoregolatore.
L’accumulo di muco, infatti, spesso è alla base delle patologie respiratorie. La strategia di prevenzione offre risultati efficaci nel trattamento termale sia nei bambini sia in chi è affetto da malattie causate da alcuni tipi di impieghi professionali.
L’integrazione della cura con il trattamento termale sembra efficace anche nel caso della diffusione di infezioni delle vie respiratorie… L’intossicazione dell’organismo spesso è legata al malfunzionamento dell’intestino, quindi alla colonizzazione di batteri e all’accumulo di tossine che causano infezioni croniche, anche silenti, alterando le sue funzioni. Ricordo che l’80 per cento dei nostri anticorpi sono prodotti nell’intestino crasso. Sicuramente scegliere una strategia di prevenzione è molto efficace in termini di tempo e di risultato rispetto all’intervento con farmaci che incidono su un equilibrio omeostatico già alterato.
A proposito dello sfruttamento di risorse della natura, è proprio il caso di sfruttare l’acqua termale, che sgorga naturalmente senza alcuna forzatura, ma le sue qualità sono state spesso ignorate negli ultimi decenni… In questo caso si tratta di uno sfruttamento etico e necessario, perché non è possibile chiudere le fonti da cui zampilla naturalmente l’acqua. Il panorama del termalismo nazionale è stato trascurato a torto negli ultimi decenni. Questo purtroppo è un limite che il nostro paese deve superare, considerando anche che la penisola è ricca di centri termali. E potrei aggiungere considerazioni ulteriori.
L’emergenza mondiale che provoca più danni del coronavirus è l’antibiotico resistenza. L’utilizzo massivo di sostanze antibiotiche in zootecnia, in ambito sanitario e in molti altri della vita attuale, ha assuefatto l’organismo alle molecole antibiotiche e oggi risultano armi desuete, perché non abbattono le nuove influenze.
Di questo si discute anche in ambito scientifico, ma ottiene più attenzione parlare del coronavirus anziché dell’antibiotico resistenza, da cui invece dipende l’incidenza di patologie sempre più diffuse.
I trattamenti con acque termali, come la salsobromoiodica e la sulfurea, integrate con l’ossigeno-ozono terapia, sono assolutamente efficaci nel trattamento di alcune infezioni.
L’ossigeno-ozono terapia, in particolare, è un antibiotico naturale e un trattamento antibatterico utilizzato per la cura di varie patologie che sta trovando ampio riscontro anche negli ospedali, privati o accreditati. Recentemente, anche i colleghi dell’Ospedale Bellaria di Bologna indirizzano al nostro ambulatorio interno allo stabilimento termale i pazienti ai quali è indicato il ricorso all’ossigeno-ozono terapia, anche perché le prenotazioni nelle strutture pubbliche hanno lunghi tempi di attesa.
Inoltre, in marzo scorso il professor Zhou Muzhi, docente alla Tokyo Keizai University e presidente del Cloud River Urban Research Institute, ha dichiarato che l’ozono potrebbe essere un’arma potente per combattere l’epidemia del Covid-19. La concentrazione di ozono, infatti, cambia significativamente a seconda delle stagioni: è ridotta in autunno e in inverno, quando i coronavirus sono più attivi, ed è più elevata durante le stagioni più calde. Del resto, l’ozono da sempre è stato ampiamente utilizzato per la disinfezione, la sterilizzazione e la disintossicazione per la sua elevata capacità ossidante.