L’IMPORTANZA DELL’ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA, E NON SOLO

Qualifiche dell'autore: 
medico chirurgo specialista in ostetricia e ginecologia, Milano e Molinella (BO)

L’importanza di una corretta alimentazione quotidiana è fondamentale per la salute del corpo, ma è ancora più importante in gravidanza. Quali sono le acquisizioni che ha riscontrato al riguardo nella sua pratica? Durante la gravidanza è consigliata una dieta che assicuri il giusto apporto di proteine nobili, vitamine e oligominerali necessari per la salute del feto, oltreché della gestante. È particolarmente consigliata l’assunzione di acido folico, una vitamina del gruppo B, la cui carenza può causare malformazioni, ritardo di crescita fetale, parto pretermine, basso peso neonatale e morte endouterina fetale (MEF).
Nella nostra mappa genetica possiamo ereditare geni portatori di errori chiamati “mutazioni” che causano malattie ereditarie. Questi geni portatori di malattia sono disattivati mediante un processo cosiddetto di metilazione del DNA. Composti del tipo betaina, colina, acido folico e vitamina B12 sono contenuti negli alimenti di origine animale, come carne, pesce e uova, e sono essenziali nella metilazione del DNA, un processo epigenetico usato dalle celle per mantenere inattivi, spenti, l’espressione di questi geni mutati.
Un gene particolare è MTHFR, ossia un enzima che converte i folati provenienti dal cibo. Le donne che hanno il gene MTHFR alterato difettano del processo di metilazione perché sono celiache o hanno una gluten sensitivity.
Il glutine causa una carenza del processo di metilazione per via del malassorbimento di nutrienti tra cui acido folico e vitamine, rendendone inefficace anche un’eventuale integrazione.
Se le pazienti con mutazione del gene MTHFR non eliminano il glutine dall’alimentazione, saranno esposte a elevato rischio di sviluppare malformazioni o patologie in gravidanza.
È chiaro che il patrimonio genetico è sottoposto ad un controllo epigenetico da parte di innumerevoli sostanze e stimoli capaci di influenzare il profilo metabolico dell’individuo e mette in luce il ruolo importante dell’alimentazione, in particolare in gravidanza, per una trasmissione di fenotipi protettivi da madre a figlio.
Per questo motivo consiglio alle mie pazienti gravide un’alimentazione prevalentemente proteica con completa eliminazione di cibi con glutine e di quelli ad alto indice glicemico.
Alimenti trasformati, cereali, legumi, minestroni, verdure cotte, alcuni tipi di frutta, possono causare disbiosi e meteorismo intestinale. Quando l’intestino è infiammato, oltre a causare dolori addominali, può diventare permeabile e batteri, virus, parassiti, funghi e sostanze citotossiche e vasoattive possono invadere la pelvi e coinvolgere l’utero, causando minaccia di aborto, parto prematuro, distacco di placenta.
Batteri e virus possono attraversare la barriera placentare e causare malformazioni nel feto.
Negli ultimi anni, hanno assunto rilevanza malattie intestinali come la celiachia.
In quali termini la celiachia può incidere nella gravidanza? La celiachia è unaenteropatia cronica immuno-mediata correlata all’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Le cellule del sistema immunitario, attivate dall’esposizione al glutine, attaccano la mucosa dell’intestino tenue, arrivando a distruggere i delicati villi che sono le strutture responsabili dell’assorbimento di nutrienti e minerali. La malattia celiaca (MC) spesso si manifesta nel sesso femminile con sintomi “atipici” lievi o a carico di diversi organi e sistemi.
Pertanto, la diagnosi precoce è fondamentale per assicurare alle donne celiache un buono stato di salute. Una rigorosa dieta senza glutine, infatti, determina la remissione di tutti i sintomi e segnali legati alla celiachia, quali la sterilità senza altra causa, l’endometriosi, la sindrome policistica ovarica, un menarca tardivo o una menopausa precoce, le alterazioni del ciclo e l’amenorrea, che sono disturbi frequenti nelle donne celiache non diagnosticate.
Una celiachia non riconosciuta, inoltre, aumenta il rischio di problemi in gravidanza come aborti ripetuti, ritardo di crescita intrauterino, prematurità, basso peso alla nascita, gestosi gravidica.
Si suppone, inoltre, che la celiachia, e in particolare una celiachia non trattata, provochi complicanze in gravidanza tramite anticorpi che interagiscono con il tessuto della placenta in fase di sviluppo, possono comparire anticorpi contro il fegato determinando ipertransaminasemia (Hellp Syndrome), anticorpi anti insulina (diabete), anticorpi anti fosfolipidi (rischio trombosi, CID) anticorpi contro le cellule nervose (epilessia), ipofunzione tiroidea.
Quest’ultima in gravidanza può comportare infezioni delle vie aeree superiori e sistemiche coinvolgendo cuore, reni (ipertensione, edemi agli arti inferiori).
Anche alcune forme di autismo potrebbero avere origine da una celiachia non diagnosticata che coinvolge meccanismi autoimmuni e infiammatori batterici e il danno che avviene nel periodo della morfogenesi è irreversibile.
Occorre ascoltare i segnali che invia il corpo quando è insofferente verso alcuni cibi, soprattutto quando minano le nostre difese immunitarie e rendono più facile l’invasione di virus e batteri. La natura ha stabilito semplici regole per la salute del nostro corpo attraverso l’assunzione di elementi che consentono agli organi di svolgere la propria funzione. La nausea o il reflusso in gravidanza, che manifestano alcune donne, segnala a protezione del bambino che quel cibo non deve essere assunto dalla mamma, poiché è tossico per l’intestino e non solo.
Non vi pare che la natura sia meravigliosa e semplice? Tra i cibi che notoriamente provocano nausea, gastrite, colon irritabile e difficoltà a digerire, oltreché rischio di patologie in gravidanza e per il feto, quelli con glutine e i cereali ad alto indice glicemico, come alcuni tipi di frutta e verdura, legumi e latticini sono dannosi per la salute.
Per questa ragione è importante che ciascuno impari ad ascoltare il proprio corpo.