GRUPPO TERMAL, AZIENDE IN DIREZIONE DELL'AVVENIRE

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presidente del Gruppo Termal

Il Gruppo Termal, con sede a Bologna, è composto da varie aziende, alcune delle quali con spiccata vocazione internazionale. Da oltre vent’anni rappresenta un’eccellenza in Europa per la climatizzazione, ma è noto anche perché offre prodotti di qualità in altri settori...

Termal è distributore esclusivo dei prodotti Mitsubishi Heavy Industries in Italia e ha saputo imporsi sul mercato europeo della climatizzazione anche con il marchio proprietario Hokkaido.

L’attenzione ai mercati internazionali e gli investimenti nella logistica hanno costruito nel tempo la sua forza commerciale: dalla sede centrale di Bologna l’esportazione è diretta verso diciotto paesi e con largo anticipo il Gruppo ha saputo innovare sfruttando le potenzialità di canali distributivi non ancora diffusi nel settore, quali la grande distribuzione, il franchising e l’e-commerce.

Da questa esperienza e dall’attenzione costante all’ambiente e al risparmio energetico nasce la volontà di entrare da entusiasti protagonisti nel settore delle energie rinnovabili: nel fotovoltaico amorfo (inseribile direttamente nelle superfici vetrate), con il marchio Hinergy, e in quello dei veicoli elettrici, con il marchio Wayel, ottenendo a due anni dall’inizio dell’attività risultati commerciali di grande soddisfazione.

Wayel ha introdotto nel mercato un nuovo concetto di mobilità che tiene conto dell’ambiente in cui un veicolo si sposta. Com’è nata l’idea?

La Wayel quest’anno ha avviato la distribuzione del suo primo prodotto, One City, adatto alle esigenze della mobilità cittadina. Si tratta di una bicicletta elettrica, a pedalata assistita e trasmissione cardanica, dotata di particolari innovazioni tecnologiche. La progettazione, interamente bolognese, si è avvalsa della collaborazione con l’Università nei test sulla funzionalità delle batterie. La mobilità rappresenta la sintesi della libertà: l’uomo non è libero se non si può muovere, tant’è che le restrizioni della libertà consistono nell’arginare la libertà di movimento.

La mobilità che si avvale di apparecchi e macchine che bruciano petrolio crea problemi d’inquinamento, quindi danni all’ambiente. Per risolvere le problematiche ambientali è stato introdotto il “barbaro” concetto di mobilità sostenibile; sono assolutamente contrario a questo concetto perché implica una idea di limitazione. Infatti così nasce il supporto ideologico alle restrizioni del traffico e del movimento dei cittadini. La mobilità non può essere limitata: dobbiamo passare dal concetto di mobilità sostenibile a quello di mobilità intelligente. L’uomo ha la capacità d’ideare soluzioni che risolvono i problemi secondo una logica di miglioramento delle condizioni di vita, puntando all’eccellenza, per questo, come imprenditore, ho investito anche nel campo della mobilità elettrica.

Qual è la novità di One City?

One City si avvale di varie tecnologie che stanno diventando il keypoint del prossimo decennio: eliminazione della catena, batterie al litio asportabili, fanalerie ad energia solare e altro. La mobilità elettrica può essere il futuro strumento per la mobilità cittadina; non mi riferisco solo all’idea di bicicletta elettrica, ma anche a strumenti di locomozione più sofisticati. Nel campo delle due ruote stiamo lavorando alla progettazione di un ciclomotore totalmente elettrico con l’obiettivo di raggiungere un costo-movimento di un centesimo ogni dieci chilometri. Abbiamo già realizzato concept progettuali di piccole vetture elettriche a tre ruote, una sorta di ponte fra il ciclo e la macchina per muoversi nelle grandi città e nei centri storici. Nell’ultima edizione del Motor Show, è emerso come tanti costruttori mondiali stiano investendo nel settore della mobilità elettrica.

Perché questo tipo di tecnologia può risultare un investimento vincente?

La tecnologia degli accumulatori al litio, ampiamente impiegata per computer e telefonini, ha consentito di realizzare batterie estremamente compatte e molto più leggere degli accumulatori al piombo. La compattezza di tali sistemi di accumulo, cioè la capacità di ottenere una grande quantità energetica in un volume contenuto, consente nuove applicazioni per la mobilità. Per tali motivi, lo sviluppo delle tecnologie al litio sta scatenando a livello mondiale una serie di investimenti notevoli per entrare in questo business. Non a caso la Sanyo Electric è stata acquisita dalla Panasonic, con lo scopo di conquistare la leadership della tecnologia delle batterie al litio.

Ultimamente, la tecnologia tramite l’abbinamento del litio con altri componenti, sta entrando nella logica della riduzione del peso delle batterie: ne sono un esempio le batterie litio-polimeri, da poco sul mercato. A questo punto, c’è la possibilità di arrivare molto vicini al medesimo peso della benzina, a parità di chilometri percorsi. Certo, occupano ancora un maggiore volume, ma nelle auto e nelle moto c’è spazio disponibile. Raggiungere l’obiettivo della parità di peso è una rivoluzione. Si potranno dotare le autovetture di accumuli elettrici che consentano di avere autonomie molto elevate, perché peso e volume sono stati ridotti. L’utilizzo di energia elettrica consente di avere emissioni zero, cioè nessuna emissione di anidride carbonica e altri tipi di inquinanti nei centri storici; inoltre, comporta una silenziosità notevolmente superiore rispetto alla mobilità con idrocarburi, oltre a essere un’energia potenzialmente rinnovabile (solare, eolica, idroelettrica, geotermica e così via).

Si aprono, quindi, nuovi scenari che comportano l’affrancamento del movimento dell’uomo dalla necessità di fonti energetiche esauribili. I motori elettrici hanno inoltre un rendimento notevolmente superiore rispetto a quello dei motori a combustione interna e possono essere indirettamente alimentati da energia solare (prodotta con il fotovoltaico), stivata appunto negli accumulatori. Con un piccolo pannello fotovoltaico, ciascuna famiglia può accumulare all’interno delle proprie batterie l’energia necessaria e sufficiente per garantire la propria completa mobilità cittadina e sarà questa la rivoluzione nel prossimo decennio.

Quali sono i vantaggi per il cittadino?

L’energia elettrica può essere ricavata dal sole, può essere “autoprodotta”, al contrario dell’energia da idrocarburi (benzina, gasolio, GPL e altri). Una nostra bicicletta elettrica richiede appena dieci centesimi di euro di energia elettrica per percorrere cento chilometri. Per muoversi con veicoli elettrici occorre minor energia grazie ai migliori rendimenti del motore. Un edificio medio in cui vivono, per esempio, dodici famiglie, in teoria ha una superficie esposta alla luce o al sole che è sufficiente a produrre energia per la normale mobilità cittadina di tutti i suoi abitanti. Possiamo affermare che la mobilità dell’uomo non è più legata da vincoli energetici. Inoltre, anche le amministrazioni pubbliche troveranno giovamento dall’utilizzo di questa tecnologia. L’istituzione pubblica vive della ricchezza di una città perciò, se il cittadino risparmia denaro, avrà più denaro in cassa per il proprio sviluppo economico e quindi indirettamente s’inserisce in questo contesto virtuoso.

Quali sono gli scenari rispetto a questo nuovo modo d’intendere la mobilità intelligente?

Questa nuova idea di mobilità non inquinante consentirà di vivere i centri cittadini, anziché di chiuderli all’accesso delle persone. Inoltre, il rifornimento energetico può essere messo a disposizione dai comuni tramite la ricarica presso i punti di parcheggio, come sta già avvenendo a Firenze, per esempio. Per le auto è in atto un piano sperimentale Enel-Smart-Mercedes per l’attivazione, a partire dal 2010, di quattrocento stazioni ricarica a Milano, Roma e Pisa. Con queste modalità il cittadino potrà riacquisire quegli spazi che oggi gli vengono preclusi, senza portare alcun inquinante nei centri storici italiani. Il vantaggio per il cittadino non sarà solo quello di avere delle città più pulite e più silenziose, ma anche quello di spendere meno per muoversi. Ecco un esempio di mobilità intelligente anziché di mobilità sostenibile.

A livello internazionale che evoluzione sta avendo questa nuova logica di movimento?

In Cina, dove c’è una tradizione di mobilità a due ruote molto sedimentata, molte aziende hanno puntato su questo tipo di prodotti e si è sviluppata una fiorente industria del litio. Inoltre, i più importanti produttori di auto, come Mercedes, GM, Mitsubishi e Toyota, ma anche la stessa Fiat, hanno stabilito e presentato le loro concept car elettriche con caratteristiche diverse fra loro e con autonomie notevoli che vanno dai cento ai duecento chilometri. Anche da questo punto di vista sta aprendosi un nuovo scenario che coinciderà con l’evoluzione della crisi dell’automobile verso una nuova… elettrizzante era.