NUOVE TENDENZE E NUOVI SETTORI NEL TESTING E NELLE CERTIFICAZIONI

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presidente di Ente Certificazioni Macchine Srl, Castello di Serravalle – Valsamoggia, (BO)

Quanto incidono le tendenze dell’industria nella vostra attività di certificazione di prodotti, macchinari e attrezzature che effettuate predisponendo un’ampia gamma di servizi di testing e consulenza dedicati alle imprese produttrici?

Da molti anni lavoro in ECM, dove impieghiamo trentacinque collaboratori soltanto nella sede italiana, oltre a quelli nelle altre che abbiamo all’estero. In questo momento di guerra ai confini d’Europa noi abbiamo una responsabilità ancora più importante verso di loro, che in molti casi devono pagare mutui e finanziamenti per le necessità delle loro famiglie. Quindi, stiamo programmando i nostri investimenti sul lungo periodo, dedicando grande attenzione alle tendenze dei mercati per i prossimi cinque anni. Il medicale è un settore in fermento, per esempio. Noi abbiamo attraversato un momento di grande difficoltà a causa dei tempi quasi biblici che impiega il Ministero della Salute per riconoscere agli enti certificatori l’autorizzazione a certificare dispositivi medici, con il risultato di avere avvantaggiato gli organismi notificati di altri paesi europei. I ministeri di Germania e Francia sono stati infatti più solerti nella materia e non a caso hanno un peso diverso quando i loro organismi di certificazione siedono ai tavoli europei, nel momento in cui occorre scrivere le norme di settore.

Per ora, comunque, noi abbiamo conseguenze indirette della guerra, che incide soprattutto nei settori a stretto contatto con i mercati russi, come quelli legati al minerario, alla meccanica e alla moda, e registrano considerevoli cali di fatturato. In Cina, invece, la preoccupazione maggiore è legata ai nuovi casi di Covid-19, dove le autorità sembrano essere preoccupate maggiormente di chiudere l’area di Shanghai oggetto di contagi.

Il vostro lavoro è determinante anche per le strategie future delle aziende vostre clienti…

È proprio così, perché le aziende dovrebbero contattarci o incominciare l’attività di collaborazione con il nostro ente già nella fase embrionale, cioè sin dalla progettazione. Spesso accade, invece, che ci chiamino in una fase già molto avanzata dello sviluppo della macchina o del prodotto che devono immettere nel mercato e spesso accade che, quando andiamo a testarlo per la certificazione, ci accorgiamo che questo è carente, per esempio, dei dispositivi di sicurezza necessari.

Quali saranno le tendenze produttive per l’avvenire?

Nel nostro settore di testing e certificazione sono due gli snodi importanti per i prossimi cinque anni: uno è connesso alle batterie al litio e l’altro è quello dei droni. Noi ci stiamo già muovendo nel settore della certificazione dei droni e sono molte le aziende che stanno investendo milioni di euro nella ricerca. In futuro sarà sempre più necessario avvalersi dell’organismo notificato per immettere droni sul mercato e noi ci stiamo attrezzando al riguardo. Ovviamente non parlo dei droni giocattolo, ma di quelli che consentono di trasportare merce o addirittura persone. Quello dei droni è un mondo futuristico su cui alcune startup e aziende molto importanti stanno impostando il loro business. Si tratta del trasporto di cose, nella prospettiva che il trasporto di merci su gomma o su rotaia sarà sostituito da quello aereo tramite droni. Questa sarà la tendenza nei prossimi sette o otto anni.

Un altro settore che sarà sempre più legato alla tecnologia dei droni sarà quello dell’agricoltura. Se oggi operatori esperti sono deputati a vaporizzare sulle piante il solfato di rame per la sua funzione fungicida, domani assolveranno lo stesso compito appositi droni addetti a sorvolare le campagne, spargendo il prodotto sulle piante direttamente dall’alto invece che dal basso, come avviene attualmente.

Quanto al trasporto di persone, aziende tedesche e svizzere stanno già realizzando droni con questo specifico compito. La differenza rispetto agli elicotteri è che, mentre questi sono muniti di pilota, i droni sono guidati da remoto e noi siamo già attivi nella certificazione di questi prodotti.

Quali sono i paesi più all’avanguardia nel settore?

Circa l’80-90% di questi prodotti viene costruito in Cina, quindi questo paese guida il futuro del settore. In altri, invece, come la Germania, operano aziende molto avanzate, per non parlare di droni specifici per uso militare, che ovviamente non sono oggetto di certificazioni. Sarà inevitabile che anche il mercato dell’automobile dovrà tenere conto delle nuove autostrade del cielo. Oggi alcuni grandi aeroporti stanno predisponendo spazi aeroportuali per l’atterraggio di droni, la cui autonomia di navigazione, anche in questo caso, è legata alle batterie al litio.