UNA NUOVA PERLA TRA LE BOTTEGHE STORICHE DI VIA PORTA NOVA
Bologna riserva sempre piacevoli sorprese, tanto più quando si parla di commercio, di botteghe, e soprattutto di botteghe storiche, di cui la nostra rivista si occupa fin dalle sue prime pubblicazioni. Bologna, come Venezia e Firenze, ne è ricchissima, ma, se in quelle città predominano le botteghe artigiane, nella nostra sono presenti soprattutto quelle commerciali, che testimoniano della grande arte e competenza nel commercio e nella vendita che ha sempre contraddistinto Bologna, e che comprende accoglienza e interlocuzione con il cliente, conoscenza, qualità e specificità dei prodotti, ricchezza dell’offerta e attenzione agli ambienti.
Al numero 14/B di via Porta Nova, in una delle zone più antiche e ricche di attrattive storiche di Bologna, vicino alla basilica di San Francesco, alla Chiesa di San Salvatore con i dipinti e la tomba del Guercino, alla Sinagoga e alla casa natale di Marconi, al luogo dove Dante, Guinizelli e Cavalcanti istituirono i canoni del “Dolce Stil Novo”, abbiamo avuto l’ennesima sorpresa. Passando davanti alla storica Macelleria Portanova, all’angolo con via De’ Gombruti, l’abbiamo vista modificata, e un signore all’interno ci ha accolto con estrema cortesia. Si tratta di Paolo Pasini, esperto di commercio e titolare della nuova attività, la Bottega Portanova. Gli abbiamo rivolto con piacere alcune domande.
Per quarant’anni, in questo suggestivo locale, che lei ha conservato, ha lavorato una macelleria che ha servito il quartiere. Quali cambiamenti ha apportato all’attività commerciale? Oggi la Bottega Portanova è sicuramente definibile come enoteca con gastronomia che propone prodotti dell’eccellenza alimentare italiana, salumi e formaggi. Una bottega che racconta Bologna e le sue tradizioni, in cui fare la spesa di prodotti tipici, o ordinarla con consegna a domicilio, ma anche un luogo in cui è bello fermarsi a mangiare e a degustare sul posto i prodotti acquistati, per esempio per la pausa pranzo o per l’aperitivo.
Per quanto riguarda i vini, in tutto il mondo si sta diffondendo una cultura enologica di cui occorre sempre essere all’altezza, anche per consigliare i clienti e offrire loro soluzioni e combinazioni innovative per gusto e qualità. Dedico molta attenzione alla ricerca per proporre sempre nuove esperienze delle produzioni italiane, anche di nicchia, e di vini internazionali. Definisco la mia enoteca anche “champagneria”, per l’offerta al cliente di Champagne, anche di piccoli produttori, e di “bolle” di alto livello, dal metodo classico al Cava spagnolo.
Lei ha aperto la sua attività nel 2021. Un atto di grande coraggio, con l’epidemia ancora incombente e con il rischio di nuovi lockdown non ancora dissipato.
È vero, ma nella vita il successo e la riuscita, soprattutto nell’impresa, non sono esenti dal rischio. Certo, occorre consapevolezza, ma credo sia importante seguire le proprie passioni, credere in quello che si sta facendo e dedicarvisi con entusiasmo.
Qual è ora la clientela prevalente e quali dispositivi sta mettendo in atto per coinvolgerla?
In via Porta Nova e nelle zone limitrofe, il livello culturale dei residenti è generalmente elevato, ci sono molti professionisti, che costituiscono la clientela prevalente, mediamente attorno ai cinquant’anni di età. Sono sempre più numerosi anche i turisti, che transitano verso Piazza Maggiore e che stiamo seguendo anche attraverso l’affiliazione al sito del Touring Club Italia. Credo che, oltre a lavorare sempre sulla selezione dei prodotti proposti, sia importante rimanere aperti il più possibile. Noi lo siamo tutti i giorni, domeniche comprese, dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 17.00 alle 21.30. Spesso organizziamo anche appuntamenti per la degustazione di vini, occasioni per nuove esperienze e per l’acquisto di bottiglie, anche pregiate.
Gli ambienti della bottega sono rimasti invariati rispetto all’esercizio precedente e a quelli ancora più antichi, con dettagli come i mosaici e le insegne con i vetri a specchio stile liberty. Lo ritiene un elemento essenziale?
Certamente, chi viene a trovarci deve trovare l’incanto di una bottega storica che racconta Bologna e le sue tradizioni. Ho solo introdotto alcuni elementi di arredo concept come le botti, i mappamondi, il biliardino e il juke-box, che possedevo da appassionato di modernariato e che sono diventati tavoli per le degustazioni.