L’ARITMIA E LA SUA CURA

Qualifiche dell'autore: 
medico, specialista in Elettrofisiologia cardiaca, Casa di Cura Madonna della Salute, Porto Viro (RO)

Com’è incominciato il suo itinerario di specializzazione?

Mi sono specializzato in cardiologia nel 1997 all’Università di Padova e negli anni a seguire ho frequentato corsi e attività in centri europei, ottenendo gli attestati di certificazione e accreditamento rilasciati sia dalla Società Europea di Elettrostimolazione ed Elettrofisiologia (EHRA), riconfermati a dieci anni di distanza, sia dalla Società Italiana di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione (AIAC).

Oltre che nella Casa di Cura di Porto Viro, dove lavora attualmente?

Nel 2021 ho aperto un centro cardiologico per la diagnosi delle aritmie cardiache cui ho dato il nome, non a caso, di “Aritmia” e che si trova a Cavaso del Tomba, in provincia di Treviso. È un centro che lavora in un’ottica di diagnosi delle diverse patologie cardiologiche, ma soprattutto con specializzazione aritmologica. Successivamente, in collaborazione con due eccellenti colleghi pneumologi, ho deciso di ampliare anche la diagnostica e la terapia dei disturbi del sonno, che hanno un’influenza nella patologia aritmica.

Il Centro è stato ideato e realizzato come luogo in cui svolgere il nostro lavoro al meglio, lontano da logiche di numeri e profitto, ma principalmente per soddisfare la nostra missione, arrivando alla soddisfazione di diagnosi precise e complete. In poco tempo, ho trovato alleanza e condivisione di obiettivi con altri tre cardiologi e altri specialisti, con i quali oggi riusciamo a garantire un orario assistenziale diurno di sei giorni su sette.

La collaborazione con la Casa di Cura Madonna della Salute di Porto Viro è nata da amicizie comuni, attraverso le quali si sono incontrati interessi convergenti. Era mio interesse continuare a eseguire le procedure interventistiche di elettrostimolazione ed elettrofisiologia in un contesto ospedaliero all’avanguardia, mentre la Casa di Cura stava ampliando le proprie attività. È stata una grande sorpresa: nella Casa di Cura ho potuto completare in modo incredibile la mia attività interventistica, perché ho trovato un’organizzazione superiore alla media, parametri di qualità elevatissimi, competenze mediche e infermieristiche difficili da reperire in altri centri precedentemente frequentati. Cito soltanto gli infermieri Eric Vettorello, Thomas Azzolini, Federico Penzo, ma ce ne sarebbero tanti altri, che hanno uno spessore culturale e professionale molto elevato, sia infermieristico e anestesiologico, sia operatorio e interventistico percutaneo.

Abbiamo iniziato a praticare la terapia interventistica di elettrostimolazione ed elettrofisiologica tradizionale, agevolmente e con elevato grado di qualità.

Inoltre, la dirigenza dell’azienda sta dimostrando, in controtendenza assoluta, di voler investire ulteriormente in qualità e quantità delle prestazioni interventistiche e non. Considero questo un ulteriore valore aggiunto per il mio lavoro.

A partire da ottobre incominceremo a eseguire anche le ablazioni più complesse, con la metodica elettroanatomica, che consente di eseguire un’ablazione anche nei casi di fibrillazione atriale.

Nonostante la rapida crescita di attività e competenze del centro cardiologico di Porto Viro, la nostra equipe opera anche presso il Centro cardiologico Pederzoli di Peschiera, che fa parte dello stesso Gruppo.

Come vengono valutati i vostri pazienti, sia in caso di ablazione sia in caso d’inserimento di pace-maker?

Qui, nel Centro di Porto Viro, sotto la direzione della dottoressa Laura Quadretti, responsabile dell’Unità complessa di Cardiologia e Medicina, è stato istituito un doppio ambulatorio di elettrofisiologia, il mercoledì e il giovedì pomeriggio, cui afferiscono pazienti inviati dai colleghi della medicina di base, da altri specialisti del territorio, dal Reparto di cardiologia di Porto Viro, da centri limitrofi e dal nostro Pronto Soccorso.

Per quest’anno prevediamo circa duecento interventi. Il servizio di cardiologia è dotato di un ambulatorio dedicato per il controllo dei pacemaker (PM) e defibrillatori impiantabili (AICD). A ciò si aggiunge un servizio di eccellenza per il monitoraggio remoto dei pacemaker e dei defibrillatori, che consente, attraverso un trasmettitore installato nell’abitazione del paziente, di far pervenire quotidianamente i dati al Centro cardiologico; questo servizio è stato possibile grazie al lavoro svolto dal dottor Krump Nejc, la cui esperienza è maturata in alcuni centri del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Comunque, sono pochi i centri nel Triveneto che possono avvalersi di un servizio di eccellenza come il monitoraggio remoto, per questo ne facciamo un punto di prestigio.

Può accennare qualcosa riguardo alle cause delle patologie che affronta nel suo lavoro?

Le patologie cardiache afferenti all’elettrofisiologia ed elettrostimolazione sono principalmente i disturbi del ritmo cardiaco, la cui cura interventistica più frequente richiede il posizionamento di pacemaker. Nella terza età, la patogenesi, cioè la causa più frequente, è data dai disturbi del ritmo legati all’invecchiamento. Tuttavia, almeno la metà delle cause dei disturbi del ritmo è legata anche a patologie pregresse come la cardiopatia ipertensiva o ischemica/infartuale, le miocarditi virali o di altra natura e le cardiopatie congenite.