DA VENEZIA A BOLOGNA, RIVIVE IL BUCINTORO DELLA SERENISSIMA GRAZIE AL MAESTRO IVAN CESCHIN E ALLA SUA BOTTEGA

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Dopo essere stato esposto per i 1600 anni di Venezia durante la pandemia, nonché al Grand Palais di Parigi nella più grande mostra dedicata a Venezia fino a febbraio scorso e al Palazzo Ducale di Venezia nell’ambito della mostra Vita da Doge fino al 31 agosto, arriva a Bologna, al Congresso mondiale Aluminium Two Thousand (Royal Carlton Hotel, 19-23 settembre 2023), il celebre Bucintoro, la nave da parata prediletta dalla Repubblica di Venezia, una spettacolare galea di enormi dimensioni (30 metri di lunghezza), interamente ricoperta di intagli, decorazioni e statue dorate simbolizzanti la gloria della Repubblica, grazie all’arte quarantennale del Maestro Ivan Ceschin e della sua bottega di restauro conservativo, Historya, che ha impiegato sette anni per costruire interamente a mano un modello in scala 1:25, che gli ospiti del congresso potranno ammirare durante le giornate dedicate alle novità nella ricerca e nell’industria dell’alluminio.
Dal 1200 al 1800 Bologna utilizzava una rete di canali navigabili dentro le mura cittadine che alimentavano energia idraulica per gli opifici, ma soprattutto erano vie d’acqua per il trasporto di merci e persone dalla città ai porti dell’Adriatico fino a Venezia, e viceversa. Com’è noto, per secoli molte attività industriali a Bologna ruotavano intorno alla lavorazione della seta, che pare coinvolgesse un cittadino su tre. La tecnologia era stata importata dai Lucchesi, ma l’energia doveva derivare dalle ruote a pale, per questo i mulini, che inizialmente erano circa 50, con l’opera delle chiaviche o canalizzazioni sotterranee, erano diventati oltre 400 e le abitazioni erano in parte state trasformate in vere “industrie” per la produzione della seta. Quindi Bologna era praticamente una città d’acqua percorsa da burchielli (imbarcazioni piatte e scoperte per il trasporto delle merci) e da bucintori (barche coperte adibite al trasporto passeggeri). Il bucintoro più famoso è proprio quello del Doge, che oggi si può ammirare in prima assoluta per Bologna.
Un capolavoro dalle complesse componenti lignee della struttura fino al più piccolo e minuzioso dettaglio, con centinaia di sculture interamente modellate a mano. Ciascuna figura dell’apparato decorativo è stata ideata prestando fede alle descrizioni e alle immagini secondo l’iconografia e lo stile artistico dell’epoca, aggiungendo ulteriori studi e rivisitando i modelli esistenti e le ricostruzioni di alcuni importanti studiosi. I materiali scelti sono della migliore fattura, gli intarsi con legni pregiati e antichi impreziositi da inserti madreperlati, le sculture sono dorate a mano in foglia oro zecchino 24 carati, il velluto cremisi scelto tra i migliori tessuti realizzati con telai antichi. Tutto questo per rievocare lo sfarzo e lo splendore dell’imbarcazione più celebre identificativa della ricchezza di Venezia.
Il primo Bucintoro fu commissionato nel 1311 e da allora, seppur modificato e ricostruito più volte nel corso dei secoli, è riconosciuto per essere stato il naviglio più sontuoso e maestoso che abbia mai attraversato le acque della Laguna di Venezia. Imbarcazione di rappresentanza del Doge durante la festa della Sensa (l’Ascensione), il Bucintoro era al centro del rito dello Sposalizio del mare, rito in cui il Doge, simboleggiante lo Stato di Venezia, gettava in mare un anello d’oro da un pertugio posto sul Bucintoro a celebrare l’unione tra Venezia e il mare Adriatico. L’ultimo Bucintoro che varcò le acque della Laguna fu iniziato nel 1719 e completato nel 1729, sebbene fosse simile per struttura e apparato iconografico al precedente, si distingueva perché era il più sfarzoso di tutti per addobbi, intagli, statue e doratura. L’ultimo Sposalizio del mare si svolse a Venezia nel 1796 e vide l’ultima messa in scena del Bucintoro in pompa magna. La galea infatti fu distrutta nel 1797 quando le truppe francesi di Napoleone abbandonarono Venezia in seguito al trattato di Campoformio con l’ordine di mettere fuori uso le navi veneziane. Famosi sono ancora oggi i dipinti e le incisioni raffiguranti il Bucintoro realizzati dai maggiori pittori veneziani dell’epoca – in primis il Canaletto – uniche testimonianze dello splendore e della ricchezza di Venezia e del Bucintoro.
Per gli ospiti del Congresso Aluminium Two Thousand sarà anche un’occasione per riflettere intorno all’ingegno che l’industria odierna ha ereditato dalla manifattura del rinascimento e delle sue botteghe, fonte d’invenzione e di arte di cui potranno ammirare il magnifico esemplare del Maestro Ivan Ceschin.
Per leggere l’elenco dei titoli e degli speaker del Congresso si può visitare il sito: www.aluminium2000.com