LA QUALITÀ DELLA CURA NELLA CHIRURGIA BARIATRICA

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medico chirurgo bariatrico, “Casa di Cura Madonna della Salute”, Porto Viro (RO)

Lei è specialista in chirurgia generale con indirizzo in chirurgia d’urgenza. Quando ha incominciato a occuparsi di chirurgia bariatrica?

Nel 2016 ho conseguito il titolo di chirurgo bariatrico alla ACOI-SICOB, la scuola italiana di chirurgia dell’obesità, alla quale sono iscritto dallo stesso anno, attenendomi alle linee guida nazionali per l’approccio e la terapia dei pazienti affetti da obesità.

L’obesità è una condizione dilagante in questi ultimi anni ed è stata riconosciuta come patologia vera e propria dal Servizio Sanitario Nazionale in quanto causa problematiche come l’ipertensione, il diabete, la sindrome delle apnee notturne, la dislipidemia e tutte le patologie osteoarticolari da sovraccarico.

Eseguendo una visita chirurgica bariatrica, identifichiamo le caratteristiche antropometriche del paziente, ovvero il suo indice di massa corporea, valutiamo tutta la storia clinica dell’obesità e mettiamo in evidenza la presenza di comorbilità correlate all’obesità. Qualora il paziente avesse un indice di massa corporea superiore a 40, è candidabile a eseguire un percorso bariatrico finalizzato allo svolgimento di un atto chirurgico per risolvere il problema. Se il paziente ha un indice di massa corporea superiore a 35, è ugualmente candidabile alla chirurgia se è presente qualche tipo di comorbilità. Se scendiamo a un indice di massa corporea tra i 30 e i 35 si apre una serie di alternative non chirurgiche, tra cui quelle endoscopiche, come il pallone intragastrico o la gastroplastica verticale endoscopica. Nell’ambito dei palloni intragastrici esiste anche il programma Allurion, che prevede il posizionamento del pallone senza l’utilizzo di gastroscopia o di sedazione e senza la necessità di ricovero.

Con un indice di massa corporea inferiore a 30 al paziente sono solitamente indicati approcci nutrizionali, fisici ed eventualmente terapia farmacologica per la riduzione dell’appetito.

Le informazioni relative alla chirurgia bariatrica che svolgo, comprese le attività ambulatoriali, sono consultabili sul mio sito internet, www.massimilianodepalma.it, oppure via mail all’indirizzo info@massimilianodepalma.it.

Può dirci qualcosa a proposito dei benefici della chirurgia bariatrica e delle tecniche utilizzate?

Innanzitutto, dev’essere chiaro che non parliamo di trattamenti di chirurgia estetica, ma di chirurgia funzionale metabolica che ha lo scopo di ridurre il peso corporeo e di abbattere tutte le comorbilità connesse al sovrappeso.

Prendiamo l’esempio di un paziente che si rivolge a me per eliminare 50-60 chili in eccesso e che già segue una terapia domiciliare farmacologica per l’ipertensione, per il diabete o faccia uso della CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) per il trattamento delle apnee notturne. In questo caso, l’obiettivo dell’intervento è portare il paziente a un indice di massa corporea pari al normopeso, ma soprattutto, eliminare tutti i farmaci per la pressione e per il diabete e ridurre o addirittura eliminare l’utilizzo della CPAP per dormire. Il risultato, dal punto di vista pratico, si traduce in un miglioramento della qualità di vita del paziente, che riprende a muoversi liberamente, non deve più assumere farmaci e può condurre una vita attiva, allontanando i rischi cardiovascolari quali infarti e ictus, e tutti quei problemi cerebrovascolari connessi all’obesità.

Per quanto concerne le tecniche chirurgiche, eseguiamo tutti gli interventi in laparoscopia. Esistono svariate tecniche chirurgiche: fra queste, la sleeve gastrectomy, che consiste nell’asportazione di circa il 70-80% dello stomaco, che comprende la porzione denominata “fondo gastrico”, che produce la grelina, ormone responsabile del senso della fame. Il paziente operato, quindi, avrà uno stomaco più piccolo, introdurrà meno cibo e avrà meno fame. Questo intervento dura circa un’ora e necessita un ricovero di tre giorni, dopo i quali il paziente viene dimesso, per alimentarsi con una dieta speciale impostata dal nutrizionista.

Tra gli interventi “malassorbitivi”, annoveriamo il One Anastomosis Gastric Bypass (OAGB), con il quale la quantità di cibo che il paziente introduce non viene a contatto con tutto l’intestino tenue, ma ne viene saltata una quota-parte variabile tra i 160 e 220 cm. L’organismo del paziente, quindi, assorbe in misura minore la quota di calorie introdotte.

Ultimo, ma non per importanza, è il Roux en Y Gastric Bypass (RYGBP), che associa una quota di restrizione e una quota di malassorbimento minore ed è proposto a quei pazienti che hanno una patologia da reflusso associata.

Quali sono i tempi di attesa dalla visita all’intervento?

In genere, dalla prima visita intercorrono due mesi fino alla prima telefonata che il paziente riceve e da lì inizia una serie di accertamenti – cardiologici, pneumologici, anestesiologici e altri – che possono durare un tempo variabile dai quattro ai sei mesi.

Il costo è a carico del Servizio Sanitario Nazionale?

Esatto. Essendo l’obesità una patologia riconosciuta dall’OMS e dal SSN, tutti i pazienti che hanno un indice di massa corporea superiore a 30, quindi considerati obesi, possono avviare il percorso bariatrico in regime di convenzione e con l’impegnativa,