L’INTELLIGENZA DI UNO STABILIMENTO ALLERGEN-FREE PER LA LAVORAZIONE DI CEREALI

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manager di CerealVeneta Srl, San Martino di Lupari (PD)

La crescita di CerealVeneta dall’anno della sua fondazione, 1992, è proseguita in modo esponenziale, richiedendo ciascuna volta un ampliamento delle strutture produttive fino alla costruzione dello stabilimento allergen-free, che avete appena completato e che vi consente di rendere ancora più flessibile la risposta da dare ai clienti, qualificando i vostri processi in base alle esigenze e alla specificità di ciascuna commessa…

Il nuovo stabilimento punta a di venire un centro di eccellenza per lo sviluppo e la produzione di semilavorati funzionali e tecnologici per l’industria alimentare. È dotato di un’innovativa linea di termotrattamento delle granaglie – frutto dell’esperienza trentennale dell’azienda nella gestione del caldo e del freddo – e di linee di trasformazione dei semi completamente automatiche.

Abbiamo costruito il nuovo stabilimento con tutti gli accorgimenti in direzione dell’eccellenza, com’è nel nostro stile fin dalla nascita dell’attività, a partire dal manufatto, caratterizzato da un isolamento termico molto elevato, e il tetto ricoperto di lamiera, per proteggere la materia prima dalle escursioni termiche, soprattutto perché i semi oleosi sono maggiormente termosensibili e in estate sono a rischio di irrancidimento. Chiaramente, sia il magazzino sia l’anti-magazzino sono a temperatura e umidità controllate, in modo da garantire la filiera del freddo. L’intero impianto è telecontrollato, per cui tutte le operazioni e tutti i parametri sono registrati, in modo da avere la tracciabilità completa del prodotto fornito al cliente. Abbiamo di conseguenza strutturato un’area con uffici dedicati alla produzione, dall’ufficio di programmazione software alla stanza di controllo e comando, col legata con la parte impiantistica in termini di diagramma di flusso.

L’impianto di produzione è alto 30 metri ed è articolato su quattro piani: partendo dal silos esterno, tramite la condotta, la materia prima va in produzione oppure in una delle quattro stazioni per essere caricata in sacchi o Big Bag (grandi sacchi da 1000 kg). Poi, in funzione della lavorazione richiesta dalla commessa, viene indi rizzata verso un impianto specifico, attraverso il relativo percorso.

Quali sono le lavorazioni che eseguite sulla materia prima?

Le lavorazioni vanno dal termotrattamento (stabilizzazione, tostatura e precottura) al condizionamento fisico (frantumazione, laminazione e calibrazione), alla macinazione (criomacinazione, criomicronizzazione e miscelazione), al confenzionamento (in cisterna, Big Bag o sacchi). Tutte soluzioni differenti a seconda della svolgere nel prodotto finito del cliente. Lavorando su commessa, dobbiamo mantenere, se non aumentare, la flessibilità. Con il nuovo stabilimento abbiamo aggiunto alla flessibilità di sempre l’automazione. Mentre prima l’organizzazione della produzione era più artigianale, adesso abbiamo industrializzato tutti i processi: dal momento in cui la materia prima vie ne caricata nei silos al momento in cui il prodotto viene messo sui pallet, l’operaio interviene soltanto per portarlo in spedizione con il muletto.

Abbiamo adottato due tecnologie di movimentazione del prodotto differenti: una in fase diluita ovvero con molto volume d’aria, poco prodotto e alta velocità di trasporto (20-25 m/s); l’altra, invece, in fase densa, con alta quantità di prodotto, ridotto volume d’ aria e bassa velocità, in modo da limitare l’ossidazione e garantire una maggiore qualità del prodotto finito.

A supporto del reparto di produzione, inoltre, abbiamo due laboratori: uno è analitico e garantisce il controllo qualità delle materie prime e dei semilavorati; l’altro è un polo tecno logico completamente dedicato allo sviluppo, alla progettazione e ai test applicativi di nuovi semilavorati atti a soddisfare la domanda innovativa da parte del mercato. L’impianto è così complesso che ha richiesto svariati interventi in corso d’opera sul progetto. Ha richiesto mol ti mesi di lavoro e ora, nella fase critica come è quella del montaggio, ho potuto constatare quanto è importante la funzione del montatore, nonostante sia sempre più diffuso il pregiudizio nei confronti di chi si “sporca le mani”. Leonardo da Vinci diceva che la mano è intellettuale, e infatti il lavoro del montatore esige una qualità di analisi e di attenzione enorme e richiede tanto ingegno ciascun giorno, perché dal progetto, dal disegno alla realizzazione – per quanto il progettista abbia fatto del suo meglio – c’è una serie di novità costanti. Chi lavora con le mani non è uno schiavo, ma colui che riesce a risolvere problemi che richiedono intelligenza.

L’intelligenza, come esploriamo in que sto numero della rivista, è arte del fare, arte del malinteso, non ha bisogno dello studio per esercitarsi. Tra l’altro, Leonardo diceva che nella mano c’è il cervello, mentre comunemente si crede che la mano 26 funzione che il semilavorato deve esegua ciò che il cervello comanda…

Anche muovendo la matita per fare un disegno tecnico la mano lavora, ma per avere un impianto che funziona occorre l’intelligenza del montato re, una figura tanto richiesta quanto snobbata da un’ideologia antirinascimentale che non giova alla nostra economia, ma neppure al nostro paese, in cui l’arte del fare ha prodotto un patrimonio che c’invidiano da tutto il mondo.

Purtroppo sembra che siamo tornati al periodo anteriore al 1500, sta spopolando il luogo comune e sta dilagando la mediocrità. Forse, per dissipare il pregiudizio verso il lavoro manuale, occorrerebbe invitare a par lare nelle scuole le maestranze, per ché raccontino il lavoro che svolgono. Sarebbe un contributo estremamente importante.

Infatti non si devono invitare soltanto gli imprenditori, che adesso stanno in cominciando ad andare nelle scuole, ma anche le maestranze…

La carenza di personale qualificato con cui devono scontrarsi oggi le imprese è frutto delle scelte compiute da studenti anni fa, dietro la spinta di un’ideologia ottocentesca che denigrava la fabbrica prima e l’impresa tout-court poi, in definitiva, il lavoro.

Infatti, man mano stanno diventando introvabili tante figure indispensabili alle imprese, non soltanto quelle dedicate alle attività manuali…

Nei colloqui di lavoro constatiamo quanto sia importante oggi la qualifica. Noi facciamo dai tre ai cinque colloqui per ciascun candidato, e per alcuni possono sembrare eccessivi, ma in realtà ci accorgiamo che, per quanto ci sforziamo di andare nel dettaglio, è inevitabile che poi emergano incongruenze rispetto alle aspettati ve. E, anche nei casi in cui il candidato risulta idoneo alla funzione da svolgere, a volte, dinanzi alla prima difficoltà, reagisce in modo del tutto inaspettato. Per questo non ci risparmiamo sul numero dei colloqui, anzi, ci stiamo accorgendo che in questo modo emergono molti elementi che contribuiscono ad aumentare notevolmente la qualità del compito di selezione del personale. E questo è fondamentale perché, per quanto siano le macchine ad eseguire il lavoro, sono sempre le persone che le installano, le azionano e ci mettono le mani, quindi i talenti di ciascuno sono indispensabili in un’azienda. Adesso stiamo strutturando i dispositivi aziendali con l’inserimento di personale sempre più specializzato per ciascun dipartimento, sicuri che questa strategia, questa direzione porterà vantaggi notevoli, in modo che l’ambiente di lavoro diventi sempre più qualificato, i collaboratori abbiano maggiore soddisfazione, ci sia anche maggiore fiducia e stima e la qualità aumenti come la produttività, e da questo derivi un vantaggio per ciascuno.

È indispensabile che chi entra a far parte dei dispositivi aziendali si senta della partita e non “di passaggio”, quindi che trasmetta entusiasmo, anziché lamenti e pregiudizi, considerando che il cervello dell’impresa non sta nel cranio dell’imprenditore o del manager, ma nei dispositivi…

Penso che sia uno dei compiti più importanti che la direzione aziendale debba svolgere. Qualificazione del personale e qualificazione delle materie prime: un bel programma che CerealVeneta rilancia con questo nuovo stabilimento dedicato all’allergen-free… Il settore degli ingredienti allergen-free ha un’importanza fondamentale per CerealVeneta che, oltre ad applicare termotrattamenti e criomacinazione, è in costante ricerca di nuove tecnologie per aumentare la gamma di prodotti proposti per quei clienti che operano in questo settore. Questo è uno stabilimento interamente dedicato all’allergen-free, qualcosa di più del gluten-free: il gluten-free è assenza di glutine, mentre l’allergen-free è assenza di altri allergeni come la soia, il lupino e il sesamo. Uno stabilimento dedicato all’evoluzione dell’allergen-free è una cosa molto complessa perché prevede anche, come lei notava, un’adeguata qualificazione delle materie prime. Ma la direzione dell’azienda è quella di qualificarle sempre più, anche perché, lavorando con l’industria alimentare, abbiamo una serie di audit che sono stati già avviati e che adesso proseguiamo con ancora più spinta nei prossimi mesi, per riuscire a offrire una qualità di struttura, di prodotto e di direzione che consenta poi l’acquisizione di altri contratti di lavoro e di vendita.