OCCORRONO INFRASTRUTTURE PER LE IMPRESE, NON RIGENERAZIONI AMBIENTALI

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sindaco di Gaggio Montano, Bologna

Gaggio Montano è un comune con oltre cinquecento imprese, sparse fra montagna e collina, con un capitale complessivo di vari milioni di euro che si traducono in alcune migliaia di posti di lavoro, fra addetti e dipendenti. Quindi, sarebbe limitante considerare Gaggio Montano soltanto come area montana di valore culturale e paesaggistico. Quali sono le esigenze di queste audacissime imprese che continuano a investire qui?

Le nostre attività produttive hanno bisogno di mantenere e, in molti casi, di espandere la propria attività imprenditoriale. Purtroppo, è ancora invalsa la tendenza da parte di tutte le istituzioni a considerare la nostra zona montana soltanto come oasi paesaggistica. È una bellissima intenzione questa, ma, se vogliamo che cittadini e abitanti della montagna rimangano nel territorio, allora dobbiamo anche riconoscere loro il diritto di poter lavorare vicino a casa. Questo implica per le imprese il diritto e l’opportunità di rinnovare gli impianti produttivi, di ampliarli o quanto meno di ristrutturarli, cosa che sembra impedita alle imprese operanti nell’area dalle norme burocratiche attuali. Il punto saliente della questione è questo.

Ciascun giorno le aziende che qui operano si cimentano nell’arte del fare, letteralmente, anche perché a Gaggio Montano sono nate tantissime imprese in prevalenza nel setto re manifatturiero. L’impulso è stato dato dalla meccanica, che ha prodotto micro imprese attive nell’indotto della DEMM e che hanno continuato a investire qui già dall’immediato dopoguerra. Con la nascita di Saeco, nei primi anni ottanta, è intervenuto un rilancio ulteriore del settore, soprattutto in termini di posti di lavoro. E sono molte le imprese che hanno potuto giovarsi degli stabili menti già costruiti dall’azienda, anche quando è subentrata la nuova proprietà, che poi ha venduto alcuni degli stabili.

Quali sono i progetti in campo per promuovere quest’anima manifatturiera nel cuore dell’Appennino?

L’esigenza principale è quella di ammodernare la rete stradale. Le infrastrutture obsolete, con percorsi stradali vecchi di secoli, hanno una ripercussione negativa sui costi di trasporto delle merci e sulla stessa qualità della vita. Ma gli effetti di questo problema ricadono anche sui ragazzi, che, per esempio, per raggiungere la scuola a Vergato devono alzarsi alle 6.00 della mattina, costretti a prendere prima il pullman e poi il treno, nel cui percorso però non è prevista la coincidenza. Possiamo, nel 2023, far vivere i nostri ragazzi come quelli più disagiati dei paesi africani, che impiegano ore per raggiungere la scuola più vicina? Purtroppo questo problema è stato segnalato non soltanto a Gaggio Montano, ma anche in altre zone dell’area montana. A Grizzana Morandi e a Camugnano il problema è all’inverso. Per raggiungere l’istituto tecnico di Porretta, gli studenti devono arrivare a Riola in pullman, per poi prendere il treno che li porterà a Porretta. In questo caso parliamo di ragazzi fra i 14 e i 18 anni. I tempi di percorrenza sono gli stessi che facevo io cinquant’anni fa, nel 1974.

L’appello ripetuto dai cittadini che incontro per strada riguarda sempre la viabilità. Le condizioni della Porrettana sono inadeguate e i bilanci comunali non ci permettono di fare la manutenzione straordinaria di tutte le strade, dal momento che occorrono investimenti di qualche milione di euro. La viabilità è davvero essenziale in un territorio molto vasto come quello del nostro comune, tenendo conto che le strade sono sottoposte a maggiore usura rispetto a quelle delle aree di pianura, per le frequenti gelate e nevicate. Il tanto sbandierato PNRR, però, non prevede questo tipo di investimenti, che invece sono basilari, perché la politica ha preferito puntare tutto sul la rigenerazione ambientale, senza considerare la manutenzione di ciò che c’è già.

Poi, sarebbe necessario investire nei nostri ospedali di montagna, come quelli di Porretta e di Vergato, altra criticità della nostra area di cui spesso non si parla. Invece sono essenziali, considerato anche il trend di crescita della popolazione che in vecchia e quindi necessita di servizi qualificati. Ma la popolazione invecchia perché i giovani qui non trovano le condizioni per vivere. E questo è un problema ulteriore che non è più possibile ignorare. Anche se a Gaggio la popolazione più giovane è leggermente più alta della media, come constatiamo dalle iscrizioni al nido e alla scuola primaria, merito anche dell’appeal delle nostre imprese.

Quindi, per rilanciare la densità abitativa sarebbe vitale favorire imprese che offrono nuovi posti di lavoro, prim’ancora di pubblicizzare le qualità paesaggistiche dell’area?

Qui abbiamo un turismo “mordi e fuggi”, mentre il posto di lavoro assicura la permanenza del lavoratore in tutto l’arco dell’anno. Per questo è sempre più essenziale mantenere vivibile la nostra montagna assicurando servizi e viabilità efficienti ai comuni e alle frazioni.

Noi siamo gemellati con il comune francese di Sauveterre, vicino ad Avignone. È un comune agricolo, dove l’attività principale è la produzione del vino. Quando gli amici francesi vengono in trasferta a Gaggio, la prima cosa che notano è che qui in Italia c’è una forte integrazione fra agricoltura e industria, cioè non c’è soltanto il bel paesaggio, ma anche grandi industrie. Restano molto colpiti da questo unicum della nostra area montana e noi ne siamo fieri. Ma constatano anche una forte carenza nei servizi, nel loro paese invece molto efficienti.

Questo gemellaggio è nato da un caso molto particolare. Nell’immediato dopoguerra, infatti, una famiglia gaggese era emigrata in Francia, perché qui non si trovava lavoro, nel dopoguerra. Era la famiglia Bernardoni, che poi ha costruito a Sauveterre un’azienda abbastanza importante. Questo gemellaggio è nato per volontà di Romano Bernardoni, del quale oggi proseguono la tradizione le figlie e, nemmeno a farlo apposta, l’azienda si occupa anche di edilizia stradale.

A parte il problema della viabilità, Gaggio Montano ha comunque una buona qualità della vita e praticamente non ha delinquenza, ma certamente qui abbiamo lavoro e le nostre aziende vorrebbero offrirne ancora di più a chi ha voglia di lavorare.