L'INCONTRO FRA ESPERIENZA E NOVITÀ

Qualifiche dell'autore: 
socio di CASAÈ (Reggio Emilia)

Intervista di Anna Spadafora

Le riviste del settore arredamento hanno dedicato in questi mesi ampia attenzione a CASAÈ come progetto pilota in Italia di un nuovo modo di fare distribuzione di prodotti per la casa. In che cosa consiste? 

CASAÈ come progetto è nato dall’unione dell’esperienza e della novità, che sono le caratteristiche delle sue due socie. La mia socia, Cristina Corradini, essendo stata per più di vent’anni il braccio destro di mio padre, Leo Lucchini, – noto per i mobilifici Tre Stelle – vanta una competenza e un’esperienza che si è tramandata come una tradizione. Io, invece, ho vissuto il mondo dell’arredamento in maniera del tutto differente. All’inizio, era quello che facevo d’estate o di domenica per dare una mano, perché in famiglia non si parlava di altro. E mi piaceva lavorare nella vendita, mi è sempre piaciuto parlare con il pubblico. Poi, dopo essermi laureata con la specialità in grande distribuzione alla Bocconi, sono andata a Milano, dove ho vissuto per otto anni e ho fatto delle esperienze alla Rinascente, alla L’Oreal e in altre aziende che ritenevo importanti per le mie acquisizioni. Quando ho capito che a Milano avevo preso tutto ciò che si poteva prendere, c’è stato un incontro con la mia socia e con mio padre da cui è emerso il progetto di ciò che oggi è CASAÈ. Naturalmente, il progetto iniziale si è modificato tanto nel corso dei mesi, lavorando insieme, in questo incontro di esperienza e novità, che occorreva, perché il settore del mobile era ed è in un momento di stanchezza e di apatia, in cui tutti offrono più o meno le stesse cose e fanno le stesse campagne, per lo più incentrate sul pagamento rateale a tasso zero, con la prima rata a due anni dall’acquisto. Anche il layout espositivo che utilizzano e i prodotti che si trovano all’interno è molto simile. Mancava un’offerta che desse la possibilità di avere una casa bella, invitante, comoda e che ciascuno sente come propria perché personalizzata, senza bisogno d’investire più di tanto, anche perché le abitudini sono cambiate: la gente non si sposa più, al massimo convive, ma una convivenza non comporta più l’investimento in arredamento, nessuno compra più la camera del proprio sogno d’amore che dev’essere di un certo tipo. Inoltre, gli spazi non sono più quelli di un tempo, si è passati dagli appartamenti ai loft o ai monolocali, e questo produce esigenze di cui il nostro settore deve tenere conto. Anche l’oggettistica, i casalinghi e i componenti d’arredo, sempre a causa dello svuotamento di contenuto del valore della vita a due, seguono lo stesso corso. Il target a cui ci rivolgiamo noi può comprendere un’età che va dai venticinque ai cinquant’anni, con una capacità di reddito medio alta, gente abituata a viaggiare e più aperta all’internazionale, all’etnico, al colore, alla freschezza e ai valori che stanno prendendo sempre più piede. Tutti questi cambiamenti portano alla ricerca di un prodotto che non vincola più al servizio di piatti da tremila euro, quello per cui non ci si può comprare più un piatto per tutta la vita. Per questo, offriamo alternative carine e interessanti, che permettono di avere una casa speciale, da vivere, personale, senza rimanere legati a un prodotto che ha un ciclo di vita lunghissimo. Se compro un bicchiere da tre euro, l’anno prossimo posso anche togliermi lo sfizio di cambiarlo. Ecco perché, a rotazione, inseriamo prodotti sempre nuovi, oltre a una griglia di prodotti che si possono trovare sempre. È importante continuare a stupire, proprio perché si crea la curiosità: so che a casaè oggi trovo articoli che magari fra un mese non trovo più o che invece potrò ritrovare fra sei mesi. Questo è anche metodo per farci continuare a visitare. Per adesso, a tre mesi dalla nascita, ci siamo riusciti, tant’è che abbiamo una buona base di clienti che tornano ciclicamente, spesso anche una volta alla settimana. E questo è molto bello se consideriamo che è un negozio di 4000 mq, dove il personale non può dare il livello di servizio di un negozio a conduzione familiare.

Il vostro è anche un servizio che segue le tendenze moda…

Utilizziamo un modo particolare di esporre in cui ciascuno qui vede non una cucina, ma la sua cucina, con la tavola apparecchiata o uno scaffale aperto o qualcosa fuori posto. Diamo all’oggettistica e al complemento il ruolo di finitura dell’ambiente. Proprio perché vogliamo essere innovativi anche per gli abbinamenti a livello di assortimento, all’entrata abbiamo dedicato due spazi – che abbiamo definito XP (experience) – all’originalità pura, con articoli un po’ strani, inusuali e particolari, due spazi in cui abbiamo voluto esporre oggettistica molto estrema, con due gusti: uno molto high tech, dalle linee molto moderne e minimalistiche e l’utilizzo di acciaio, e l’altro molto più country e romantico, che utilizza sete, candele, sabbie profuma-ambiente, colori più tenui, caldi e morbidi. Difficilmente il mobiliere tradizionale si concentra così tanto sull’oggettistica. Ecco perché è una fortuna unire esperienza e novità nella nostra azienda.

Altra novità: noi non vogliamo che vengano a visitarci solo per acquistare, ma che vengano come si va a fare un viaggio, una passeggiata, un’esperienza, vogliamo che la gente dica: “Vado a CASAÈ ”, poi magari compra una cucina. Per questo, oltre a creare la curiosità con la rotazione delle novità, cerchiamo di creare eventi come degustazioni, corsi gratuiti di cucina tenuti da chefs, corsi di decoupage e tutto ciò che può creare curiosità…

Dicono che la curiosità sia prettamente femminile…

Le donne sono più attente alle sfumature. Gli uomini sono molto bravi a imbastire, ma quando si arriva alle finiture ci sono sempre delle donne dietro. Non è un bene né un male ma c’è differenza, è come se gli occhi di una donna vedessero i dettagli. Allora, è come se la donna cercasse la coccola anche nell’acquisto, per questo a una donna fa piacere non solo trovare il prodotto che cerca ma anche poter acquistarlo in un posto che le comunichi qualcosa.