BASTA CON LA MONOTONIA DEI QUARTIERI

Qualifiche dell'autore: 
ordinario della Facoltà di Biologia Vegetale all'Università di Utrecht (Olanda)

Lei è intervenuto al convegno “Il vivaio protagonista nella salvaguardia dell’ambiente”. Si sente di aggiungere qualcosa per quanto riguarda l’importanza del verde, e in particolar modo degli alberi, nelle città?

Il contributo che gli alberi possono portare alle città – alberi, come anche aree verdi – è molto importante perché si vive meglio se ci si sente meglio. E, spesso, quello che le autorità, gli enti locali e i cittadini non capiscono è l’importanza invece di spezzare la monotonia, di diversificare. Perché in passato la scelta che si è fatta, per esempio nei vari quartieri, è una scelta monotona. Anche nel caso in cui sono state previste aree verdi e alberi, in realtà sono tutte le stesse, uguali, monotone. E questo invece non va bene. È necessario quindi introdurre differenze e variazioni, sia nelle costruzioni di edifici, sia nella predisposizione di aree verdi e alberi, perché questo sicuramente inciderà su una vita migliore e ridurrà anche le tensioni della vita quotidiana.

Un altro errore che si fa è che nei quartieri che vengono costruiti, soprattutto in alcune aree delle città, si tende a piantare anche alberi piccoli, giovani, che ovviamente impiegano una ventina d’anni prima di trasformarsi in alberi grandi. E che cosa succede? Che purtroppo spesso i giovani non rispettano queste pianticelle, le distruggono, non ne hanno rispetto. Invece, se si investissero più soldi per piantare alberi già cresciuti, incuterebbero, come dire, maggior autorevolezza anche nei confronti dei giovani e più rispetto.

Lei dice che anche per quanto concerne il verde c’è anzitutto una questione culturale?

Sì, Certo.

Quali sono i paesi che più compiono un’integrazione fra la vita dell’uomo e il verde?

Il Giappone e Israele.

Crede che possano dare a noi un contributo culturale in questa direzione?

Sì. Ovviamente, non possiamo semplicemente trasportare da noi quello che fanno lì. Sarebbe impossibile, perché siamo culturalmente e anche economicamente realtà diverse. Ma ciò che sicuramente possiamo fare è imparare dai principi che sono alla base di questa loro scelta. Quindi, una volta che capiamo i principi, possiamo applicarli anche da noi. Sicuramente una soluzione potrebbe essere sempre imparare da chi ha più successo di noi. Anche noi possiamo avere successo.

Ci sono alcuni vivaisti italiani, in particolare di Cà de’ Fabbri in provincia di Bologna, che stanno avanzando la proposta di costituire dei “polmoni” verdi, fatti di alberi, per disinquinare l’aria cittadina e le zone industriali. Cosa ne pensa?

È un’ottima idea. Positiva.