PERCHÉ LA MALATTIA MENTALE NON ESISTE

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medico, psichiatra, docente di Psichiatria alla Syracuse University, ha pubblicato decine di libri fra cui i più noti, Il mito della droga e Il mito della malattia mentale

Incominciamo dal principio che sta alla base della mia tesi: la malattia mentale non esiste. Ora, per avere chiaro il senso di questa tesi, bisogna sapere esattamente che cos’è una malattia. In italiano si dice “malattia”, mentre in inglese esistono parole diverse che si usano come sinonimi, ma non sono veri e propri sinonimi: disease, illness, malady, sickness. La parola malady è la più generica e può includere di tutto, mentre la parola desease è più specifica, se usata nel senso moderno. È bene tenerlo presente, poiché un tempo era usata nel senso etimologico di “disagio”, e non era neppure strettamente connessa con il corpo. […]
Desease nel senso di malattia, quindi, nella scienza moderna implica una qualche anormalità nel corpo, nella struttura del corpo come oggetto fisico. In tal senso, la malattia è un fenomeno fisico, analogo a qualsiasi altro fenomeno fisico esistente in natura. Questo è importante perché, a prescindere dall’osservatore esterno, non si tratta di un giudizio sociale: se uno ha il colera, o l’Aids – indipendentemente dal fatto che qualcuno lo definisca o no desease nel senso di “malattia” – ne morirà, ovunque si trovi, in Italia, in Russia o in America. […]
Se la malattia è qualcosa che concerne il corpo, può riguardare i polmoni, lo stomaco, il cervello, le mani, le gambe, ma non la mente, perché “mente” è una parola astratta, come lo spirito. Sarebbe come dire “una malattia dello spirito”. Ma questa è una metafora. A che cosa è dovuta questa fesseria, questa confusione? È semplicissimo: al fatto che si confonde la mente con il cervello.
Ora, possiamo adottare un approccio completamente differente, ed è proprio quello che ho fatto quando ho incominciato a scrivere libri: esaminare quel che fanno i medici. Che cosa fanno i medici? Che cosa fanno i chirurghi? Semplifico al massimo: un chirurgo esamina un paziente e poi taglia, amputa qualcosa. Che cosa fa il radiologo? Usa i raggi X per esaminare, oppure per curare il cancro o altre malattie. Che cosa fa l’ostetrico? Fa nascere i bambini. Che cosa fa lo psichiatra? Parlo di psichiatri, non di psicologi o di psicanalisti. Lo psichiatra fa una di queste due cose: prende un innocente e lo rinchiude in un carcere chiamato ospedale; prende un colpevole – uno che ha ucciso, torturato, violentato – e giura dinanzi a Dio che non è colpevole, perché affetto da una malattia mentale.
Non esiste, in medicina, una tale malattia! Non esiste nessuna malattia per cui un innocente vada messo in ospedale e un colpevole debba essere scagionato. Insomma, non si tratta di una malattia, ma soltanto di una cosa chiamata malattia. E, per di più, non si riscontrano lesioni, non c’è modo di trovare una correlazione con il corpo. Quando un paziente muore e si fa l’autopsia, il patologo è in grado di determinare la causa della morte, sia essa tubercolosi, Aids, polmonite o quant’altro. Egli trova una determinata malattia. Naturalmente, nel caso della cosiddetta malattia mentale, non c’è autopsia. Non troverete traccia di schizofrenia, di paranoia o di depressione. Questo è il punto cruciale della mia tesi: la malattia mentale non esiste.*

(*Dal libro La battaglia per la salute, Spirali, Milano, 2000)